Isole Canarie

Azorín, Santa Cruz, residenti denunciano campeggio di senzatetto e chiedono intervento del Comune

Nel quartiere Azorín di Santa Cruz de Tenerife, i residenti della comunità Cepsa I (blocco 4) in via Pedro Salinas denunciano la presenza di un accampamento di senzatetto ad Azorín allestito nell’esplanade dietro l’associazione di vicinato, di fronte alle loro abitazioni. Segnalano un clima di maggiore insicurezza, episodi notturni e problemi di igiene, e chiedono risposte al Comune.

Azorín, Santa Cruz, residenti denunciano campeggio di senzatetto e chiedono intervento del Comune

Dove si concentra il problema

Secondo i vicini, il campo si è stabilito nei giardini dell’area retrostante la sede dell’associazione di quartiere, proprio davanti alle case della comunità Cepsa I. A loro giudizio, questa situazione ha aggravato il senso di vulnerabilità in zona, con ricadute sulla qualità della vita e sul riposo notturno. La presenza dell’accampamento di senzatetto viene descritta come una realtà ormai ripetuta nel tempo.

Le denunce presentate al municipio

Gli abitanti sostengono di aver informato più volte l’amministrazione senza ottenere ancora una risposta: “Stiamo vivendo uno stato di abbandono da parte del Comune della capitale, al quale ci siamo rivolti presentando scritti con fotografie dell’attuale situazione in più di un’occasione e abbiamo chiesto al sindaco, José Manuel Bermúdez, di darci una soluzione a questa problematica, della quale continuiamo ad attendere risposta”.

Di conseguenza, chiedono che il tema venga affrontato con urgenza dall’ente locale, collegando la gestione dello spazio pubblico al tema sociale dei senza fissa dimora nel quartiere Azorín.

Insalubrità e disturbi a ogni ora

I residenti riferiscono criticità igienico-sanitarie e rumori ricorrenti: “ci sta causando situazioni di insalubrità, a fronte della sporcizia generata dalle persone lì stabilite, oltre al fatto che si producono schiamazzi e risse a qualsiasi ora del giorno e della notte senza che possiamo riprendere il sonno né avere diritto al riposo”.

Un aspetto rilevante è la percezione di degrado nei giardini, dove si accumulano rifiuti e cartoni, elemento che i vicini ritengono incompatibile con la convivenza e la fruizione degli spazi comuni.

Tensioni con gli occupanti

Secondo quanto segnalano, i rapporti con gli occupanti dell’area si sono fatti più tesi. I vicini affermano che, quando qualcuno richiama i presenti per comportamenti molesti, emergono minacce e atteggiamenti ostili, arrivando a sostenere che gli occupanti “hanno preso detto enclave come proprio”.

Inoltre, la comunità sottolinea che il protrarsi della situazione alimenta paura e incertezza, aggravando il senso di insicurezza nel perimetro interessato dall’accampamento di senzatetto ad Azorín.

Le richieste dei residenti al comune

I residenti domandano al Municipio un intervento strutturale immediato: chiedono di recintare l’intero perimetro dell’area per evitare nuovi insediamenti, almeno finché non arrivi una soluzione definitiva. Per loro, si tratta di una misura preventiva necessaria a ripristinare la normalità in via Pedro Salinas.

Successivamente, auspicano un piano di monitoraggio e cura degli spazi pubblici che riduca gli episodi di disturbo e ripristini standard minimi di igiene, mantenendo attenzione costante sul quartiere Azorín.

Assistenza e carenza di posti in accoglienza

D’altro canto, i vicini insistono anche sulla necessità di offrire attenzione a chi vive per strada. Ritengono fondamentale evitare che le persone siano costrette a dormire all’aperto e ricordano che molti restano senza posto nel Centro Municipale di Accoglienza situato nello stesso quartiere.

Per i residenti, l’ampliamento o la migliore gestione dei servizi per i senza fissa dimora è parte della soluzione: affrontare l’emergenza sociale aiuterebbe a prevenire nuovi insediamenti e a ridurre l’impatto dell’accampamento di senzatetto ad Azorín sul tessuto urbano di Santa Cruz de Tenerife.

In sintesi, i residenti di Cepsa I denunciano un accampamento di senzatetto ad Azorín a ridosso delle loro case, segnalando insicurezza, insalubrità e tensioni. Hanno chiesto al Comune di recintare l’area e di rafforzare l’assistenza tramite il Centro Municipale di Accoglienza, in attesa di una risposta che metta fine a una situazione che, a loro dire, si trascina da tempo.