A Tenerife, istituzioni e associazioni si sono riunite per la Giornata internazionale del cancro al seno, con la lettura di un manifesto e un appello di Ámate per rafforzare lo screening del cancro al seno nelle Canarie. All’evento, ospitato dal Cabildo, hanno partecipato rappresentanti politici, professionisti della sanità e donne che convivono o hanno convissuto con il tumore. Al centro, più risorse per ricerca e diagnosi precoce, tempi di risposta più rapidi e l’ipotesi di avviare i controlli dai 45 anni nell’arcipelago.
Evento istituzionale a Tenerife
Il Cabildo di Tenerife ha ospitato un atto commemorativo per la Giornata internazionale del cancro al seno, che si celebra domenica 19 ottobre, durante il quale l’Associazione di Cancro al Seno di Tenerife (Ámate) ha dato voce a un manifesto e a richieste concrete sul programma di screening.
Hanno preso parte il vicepresidente del Cabildo, Lope Afonso; la consigliera all’Azione sociale, Águeda Fumero; la presidente di Ámate, María Carmen Bonfante; la direttrice generale dei Programmi Assistenziali del SCS, Antonia María Pérez; la consigliera del Comune di Santa Cruz, Charín González; oltre a donne come la scrittrice Bilbina Rivero e la calciatrice María Estella del Valle, che hanno affrontato o stanno affrontando il tumore al seno.
Il manifesto della Federación Española de Cáncer de Mama
Il manifesto della Federación Española de Cáncer de Mama, di cui Ámate fa parte, rivendica più risorse “para la investigación, la innovación y la detección precoz”. Dedica un’attenzione speciale alle donne con malattia metastatica, alle quali “reconoce su fortaleza, su pasión por la vida y su confianza en que la ciencia logre el control de la enfermedad”. Di conseguenza, respinge “que exista cualquier limitación, exclusión o discriminación en las prácticas de detección precoz, especialmente si se debe al hecho de la residencia territorial” ed esige “la equidad territorial en el abordaje en todas sus fases”.
Il documento ribadisce inoltre “la necesidad de tratamientos respetuosos, individualizados y humanizados, así como el derecho que asiste a las pacientes” a disporre di “información honesta, suficiente y veraz sobre el diagnóstico y opciones terapéuticas”.
Le dichiarazioni delle istituzioni
La consigliera Águeda Fumero ha riconosciuto “la labor incansable” svolta da Ámate, in un giorno “en el que nos une el compromiso, el recuerdo, el agradecimiento y la fuerza de miles de mujeres que afrontan el cáncer de mama con una dignidad, que requiere el apoyo decidido de todos”. Ha aggiunto che “este acto no es solo una conmemoración; es también una expresión de solidaridad, de empatía y de esperanza”, valorizzando anche “de las familias, las cuidadoras y el voluntariado, quienes muchas veces quedan en segundo plano”.
Sul ruolo sociale dell’assistenza ha osservato: “siempre pensamos en la parte sanitaria, y la importancia de la atención, la detección precoz y la investigación, pero también es importante la parte más social, la gestión de la parte emocional, el acompañamiento…”.
La richiesta di Ámate su età e tempi
Da parte sua, María Carmen Bonfante ha chiesto ai sistemi sanitari di “acortar los plazos y más rapidez” nell’affrontare il cancro al seno. Dopo l’esito del cribado e la conferma positiva da parte degli oncologi ospedalieri, ha affermato, “no podemos esperar tres meses o más para que nos quiten el tumor”, una lunga attesa che causa “incertidumbre y miedo” nelle donne. “debemos quitar pasos. Es inhumano tener que esperar meses mientras el tumor crece y crece, una espera que afecta a nuestra salud física y mental, por las noches acabas con pastillas para dormir”.
Bonfante ha sollecitato la sanità canaria a “reducir a los 45 años la edad mínima para comenzar las revisiones, como ya se hace en otras Comunidades”, attualmente fissata tra i 50 e i 69 anni, “porque cada vez hay más jóvenes, con 30 o 40 años, a las que se les diagnostica un cáncer de mama. Incluso nos han llegado jóvenes con 22 años muy asustadas”. Ha ricordato che una donna su cento ha meno di 30 anni. “Sé que es difícil, pero hay que abordarlo”. Infine, ha invitato a partecipare ai programmi di screening del cancro al seno, dato che “entre el 10% y el 15% de las pruebas salen positivas, y la detección precoz mejora la supervivencia”.
Screening del cancro al seno nelle Canarie: i dati del Scs
Il Servicio Canario de la Salud ha eseguito lo scorso anno 109.936 mammografie su donne tra 50 e 69 anni. A seguito degli esami, 3.391 pazienti sono state inviate agli ospedali di riferimento per approfondimenti e sono stati individuati 596 tumori. Sanità ricorda l’importanza di controlli periodici per migliorare la diagnosi precoce e i tassi di sopravvivenza.
Il programma di diagnosi precoce del tumore al seno è rivolto a 357.900 donne residenti nelle isole, nella fascia 50-69 anni, con una partecipazione che si attesta intorno al 70% delle convocate. Il cancro al seno resta la principale causa di morte oncologica tra le donne.
Quadro d’insieme e prospettive
L’evento di Tenerife ha messo al centro la necessità di potenziare ricerca, innovazione e screening del cancro al seno nelle Canarie, con particolare attenzione all’equità territoriale e ai bisogni delle pazienti metastatiche. Da un lato, le istituzioni hanno sottolineato il valore della diagnosi precoce e del sostegno psicosociale; dall’altro, Ámate chiede di anticipare l’età delle verifiche a 45 anni e di abbreviare i tempi tra diagnosi e trattamento, per ridurre l’impatto clinico ed emotivo della malattia.