Tredici uomini, quattro dei quali minori, sono arrivati in cayuco nel sud di El Hierro, mentre una nave di Salvamento Marítimo salpa da Gran Canaria per raggiungere un’imbarcazione pneumatica alla deriva che ha chiesto aiuto a 172 chilometri dalle isole. Le operazioni proseguono in mare aperto con mezzi specializzati e punti di riferimento come La Restinga e Cabo Bojador nell’Atlantico.
Arrivo del cayuco a El Hierro
Il cayuco è stato individuato poco prima delle 12:00 dal radar del sistema di vigilanza SIVE, a circa 18 chilometri a sud di La Restinga, circostanza che ha permesso di inviare in zona la motovedetta Salvamar Diphda.
L’imbarcazione è poi entrata con i propri mezzi nel porto di La Restinga. I tredici occupanti, tutti senegalesi, hanno riferito di essere partiti tre giorni fa da Nuadibú (Mauritania), secondo quanto precisato dai servizi di emergenza a El Hierro.
Operazione di salvataggio verso un’imbarcazione alla deriva
Per quanto riguarda l’imbarcazione pneumatica, l’operazione di salvataggio è scattata dopo l’avviso di un mercantile panamense che l’ha incrociata alla deriva mentre navigava verso Tánger, in arrivo da Singapore.
La barca pneumatica è ferma a circa 74 chilometri a ovest di Cabo Bojador (Sahara Occidentale). Non si conoscono al momento né il numero delle persone a bordo né le loro condizioni, ma il mercantile che ha lanciato la richiesta di soccorso, il Nord Topaz, rimane accanto all’unità.
Verso quell’area dell’Atlantico si sta dirigendo dal porto di Arguineguín la Guardamar Urania, coordinata da Salvamento Marítimo, per l’intercettazione e l’eventuale evacuazione dei naufraghi.
La giornata si chiude con l’approdo del cayuco a El Hierro e un’azione in corso su un’imbarcazione pneumatica alla deriva, con mezzi di soccorso mobilitati tra Gran Canaria, La Restinga e le acque a ovest di Cabo Bojador.