Oltre 4.200 persone nelle Canarie convivono con il disturbo da deficit di attenzione con iperattività (TDAH/ADHD nelle Canarie), ma la maggior parte non ne è consapevole. In un contesto di infradiagnosi diffusa e di uno stigma che ne circoscrive erroneamente l’impatto all’infanzia, le associazioni di pazienti dell’Arcipelago chiedono che il TDAH sia riconosciuto come malattia cronica e che le consultazioni della sanità pubblica dispongano di più professionisti per affrontarlo in modo adeguato.
Collaborazione tra associazioni e farmacisti a Tenerife
A Santa Cruz de Tenerife, la presidente dell’Associazione Atimana-DAH, Marina Pérez, ha presentato insieme al Colegio de Farmacéuticos provinciale un progetto di collaborazione per coinvolgere le farmacie nel rilevamento precoce dei casi. L’obiettivo è che, in un futuro prossimo, siano gli stessi professionisti al banco a poter “alzare la mano” quando si imbattono in persone con questo disturbo del neurosviluppo, contribuendo a ridurre l’infradiagnosi del TDAH.
Sottodiagnosi del TDAH negli adulti
Il nuovo canale con le farmacie potrà favorire soprattutto l’identificazione del disturbo nelle fasce d’età più avanzate. Come ha spiegato il presidente del Colegio de Farmacéuticos di Santa Cruz de Tenerife, Manuel Galván: “Storicamente, il TDAH è stato sottodiagnosticato negli adulti, perché molti sintomi non sono evidenti, si mascherano col tempo o venivano attribuiti ad altre cause”. E ha aggiunto: “in età adulta, l’iperattività può manifestarsi come irrequietezza interna e l’impulsività nella presa di decisioni, il che rende ancora più difficile la sua individuazione”.
Il fatto che venga percepito come una malattia “da bambini” condiziona anche l’approccio negli adolescenti. Secondo Pérez, “molti giovani arrivano a situazioni estreme perché nessuno ha ascoltato i primi segnali”, sottolineando che “ogni persona non seguita per tempo è una vita che si complica inutilmente”.
Dati e prevalenza del disturbo
Nel 2012 le unità di salute mentale hanno preso in carico 2.216 persone con TDAH nelle Canarie, con un rapporto di 8 uomini ogni 2 donne. A livello globale, si stima che il disturbo interessi circa il 5% della popolazione infantile e tra il 2% e il 5% degli adulti. Un aspetto rilevante è la componente ereditaria: tra il 30% e il 40% dei bambini diagnosticati ha un familiare con il disturbo o con caratteristiche simili.
Tre azioni in farmacia
L’accordo con le farmacie dell’isola poggia su tre linee operative pensate per migliorare i percorsi di diagnosi. Da un lato, gli esercizi diffonderanno informazioni affidabili su ADHD/TDAH a pazienti e famiglie; dall’altro, verrà rafforzata la formazione dei farmacisti per riconoscere i segnali d’allarme e orientare verso le risorse disponibili.
Carenze nel sistema e bisogni terapeutici
Il nodo non si esaurisce nella diagnosi. Come ha evidenziato Marina Pérez, “serve ancora un supporto assistenziale più solido all’interno del sistema di sicurezza sociale, perché il disturbo evolve in base alla fase di vita”. A suo avviso, mancano professionisti nella sanità pubblica e l’ostacolo principale, oggi, riguarda i tempi di accesso e la cadenza dei controlli: “Sono troppo distanziate nel tempo”.
Un ulteriore scoglio, ha osservato, è che “molte volte si prescrive un trattamento farmacologico e si pensa che, con quello, siano già trattati”. Tuttavia, questa condizione richiede un intervento più ampio, che integri terapia psicologica e farmaci, o entrambi, in funzione delle esigenze cliniche e della fase di vita.
Con l’attivazione del progetto nelle farmacie di Tenerife e l’appello a considerare il TDAH una patologia cronica, le associazioni puntano a ridurre l’infradiagnosi, migliorare l’accesso alle cure e rendere più tempestivi i percorsi per bambini, adolescenti e adulti con ADHD nelle Canarie.