Dal Castillo del Romeral, a San Bartolomé de Tirajana, fino ai palchi internazionali: Joel Reyes, 15 anni, è una delle giovani promesse del hip hop canario. Balla da quando ne aveva quattro, ha conquistato il titolo di campione delle Canarie alla Weekend Urban Dance (Expodeca) ed è arrivato secondo alla Bring the Heat Battle in Bulgaria. Tra danza urbana, studio costante e una visione matura, il talento di Gran Canaria continua a crescere, segnando la scena locale e oltre.
Dalle prime mosse allo spirito del hip hop
Da bambino passava ore davanti allo specchio imitando con precisione i passi e le coreografie di Michael Jackson. Quel gioco è diventato presto una passione che lo ha spinto a sperimentare, mescolare stili e superare schemi nella danza urbana. Con il tempo ha capito che la sua essenza era l’hip hop, lo spazio in cui si sentiva più libero e autentico. A colpirlo non erano solo il ritmo e i movimenti, ma la forza culturale di un linguaggio nato negli anni ’70 nel Bronx, a New York, come megafono per i giovani afroamericani e latini, desiderosi di esprimersi, resistere e raccontare la propria realtà.
Formazione e primi trofei
Intorno ai nove anni ha iniziato a volare due volte al mese a Barcellona insieme alla madre per seguire lezioni avanzate. Lì ha affinato la tecnica, imparando da professionisti di alto livello, e a dieci anni ha alzato il suo primo premio. Quella vittoria ha segnato l’avvio di un percorso che, da allora, non ha smesso di progredire.
Sguardo al futuro
Oggi Joel frequenta la scuola secondaria, ma guarda già oltre le aule. Il suo obiettivo non è tanto collaborare con un grande artista, quanto vivere di musica e danza, la passione che lo accompagna da sempre. “Mi appassiona tutto ciò che abbia a che fare con la danza, e mi piacerebbe dedicarmi a qualsiasi lavoro legato ad essa, non è necessario che si concentri unicamente sull’hip hop”, spiega.
Se potesse scegliere un ballerino con cui esibirsi, confessa che sarebbe Chris Brown. Una scelta che riflette ambizione, versatilità e un percorso che punta a consolidarsi nella scena del hip hop canario.
Critiche, coraggio e riconoscimento
Tra una lezione e l’altra, Joel non smette mai di ballare. Nel suo gruppo di amici è uno dei pochi ragazzi a farlo e, all’inizio, non sono mancati commenti e insulti. “Prima studiavo a Las Palmas de Gran Canaria, e uno dei ragazzi che mi prendeva di mira perché ballavo è venuto a vedermi a una delle battaglie e mi ha fatto i complimenti per i passi che avevo fatto”, ricorda.
Le critiche non lo hanno fermato: le ha trasformate in spinta per migliorare, lasciando che a parlare fosse il suo movimento. “Mi hanno persino chiamato ‘frocio’ per ballare hip hop”, denuncia, “ma presto ho imparato che chi critica questo genere e qualsiasi altro ignora la musica, la storia e il messaggio che i pionieri delle danze volevano trasmettere”. Un aspetto rilevante è la maturità con cui ha risposto ai pregiudizi, rafforzando la propria identità artistica nell’hip hop.
Una passione di famiglia
L’amore per la danza nasce anche in casa. La madre dirige la scuola Urban Dance, l’unico club federato di danza urbana di Gran Canaria, con sedi distribuite sull’isola. Spazi aperti a tutti i giovani, senza alcuna esclusione, dove Joel partecipa a lezioni, workshop e dimostrazioni, sostenendo i compagni e, allo stesso tempo, perfezionando il proprio stile.
Danza e impegno sociale
Oltre alle competizioni, Joel collabora con la Fundación Alejandro Da Silva nella lotta contro la leucemia, portando spettacoli e laboratori ai bambini malati per regalare momenti di leggerezza attraverso la danza. Nei prossimi mesi lavorerà anche con i piccoli con leucemia ricoverati al Materno Infantil: “Lì ballerò e terrò i laboratori su una specie di palco che c’è in uno dei piani”, evidenzia.
Un percorso che cresce da gran canaria
A 15 anni, Joel Reyes dimostra che la danza può essere libertà, espressione e, soprattutto, un dono per gli altri. Dalle Canarie ai palchi internazionali, i risultati ottenuti consolidano il suo profilo nella scena del hip hop canario, mentre studio, dedizione e danza urbana tracciano la rotta dei prossimi traguardi.