Isole Canarie

Gran Canaria, governo delle Canarie non include fondi e rischiano 428 posti sociosanitari nel 2026

A Gran Canaria, la realizzazione di 428 posti sociosanitari pubblici prevista per il 2026 e l’ampliamento di 131.000 ore di aiuto a domicilio restano in bilico. La versione più recente del Convenio di Dipendenza e Disabilità proposta dal Governo delle Canarie al Cabildo di Gran Canaria non include i fondi per aprire nuove residenze, avviare accordi con il terzo settore e potenziare l’assistenza domiciliare. Il presidente Antonio Morales e la consigliera di Politiche Sociali Isabel Mena contestano ritardi e contenuti dell’intesa.

Gran Canaria, governo delle Canarie non include fondi e rischiano 428 posti sociosanitari nel 2026

Accordo 2025 senza firma e spese anticipate

Secondo il Cabildo, l’accordo relativo al 2025 non è ancora stato sottoscritto, un ritardo inedito che costringe l’ente insulare ad anticipare l’intero finanziamento delle plazas sociosanitarie e dei servizi destinati alle persone con disabilità. Di conseguenza, la corporazione insulare sta sostenendo da sola i costi operativi della rete pubblica, in attesa dei trasferimenti regionali.

Antonio Morales ha denunciato che, dei quasi 120 milioni di euro previsti per finanziare in Gran Canaria il Convenio di Dipendenza e Disabilità del 2025, la Comunità autonoma non ha versato finora alcuna quota degli 84 milioni di propria competenza. Questa situazione, ha sottolineato, incide direttamente sulla gestione economica dell’ente, vincolata alla regola di spesa.

Cosa cambia nella proposta per il 2026

La bozza del 2026 trasmessa dal Governo regionale al Cabildo, oltre ad aggiornare il costo per utente, si limita a coprire i posti già operativi. Non prevede risorse per aprire nuovi centri, né per espandere la rete attraverso accordi con il terzo settore o per aumentare le ore di assistenza domiciliare alle persone anziane.

Nel dettaglio, il documento ignora l’avvio dei centri di attenzione a persone con disabilità intellettiva, il CADI di Tamaraceite e il collegio El Drago, la creazione di 200 posti diurni per anziani in diversi comuni e 236 posti convenzionati con organizzazioni sociali. Per nessuna di queste linee di intervento sono previsti fondi.

Le critiche del Cabildo e l’impatto finanziario

Morales ha affermato: «Il Governo delle Canarie sta generando un’enorme distorsione nelle politiche sociali», aggiungendo che tale condotta «spezza la fiducia e la sicurezza giuridica tra amministrazioni» e alimenta incertezza nella finanza insulare.

Isabel Mena ha rimarcato che è la prima volta che il Governo delle Canarie chiede al Cabildo di Gran Canaria di frenare la creazione di nuovi posti sociosanitari pubblici per la cura di persone non autosufficienti o con disabilità. Una richiesta che arriva proprio quando l’ente insulare è pronto ad attivare diverse residenze e nuovi conveni con il terzo settore per ampliare la rete pubblica.

Per Mena, «è un assurdo stare creando centri e non poterli aprire». La responsabile delle Politiche Sociali ha però sottolineato che «siamo in tempo per correggere la rotta», linea condivisa da Morales, che ha ribadito: «Si è in tempo per correggere».

Prossimi passaggi e margini di correzione

Il Cabildo collega la possibilità di sbloccare la situazione all’iter di approvazione dei bilanci regionali per il 2026 nel Parlamento delle Canarie. Successivamente, il rifinanziamento delle misure promesse — le 428 nuove plazas sociosanitarie, l’aumento delle ore di assistenza domiciliare, l’apertura dei centri per disabilità intellettiva e l’attivazione dei 236 posti convenzionati — dipenderà da una revisione del testo dell’accordo e dalla certezza dei trasferimenti economici.

Il confronto in corso tra istituzioni resta quindi centrato su tempi di firma, copertura finanziaria e priorità operative. Al momento, il Cabildo sostiene i servizi con mezzi propri, mentre attende che la Comunità autonoma allinei il finanziamento sociosanitario agli impegni assunti.

In sintesi, la rete di posti sociosanitari pubblici prevista a Gran Canaria per il 2026 è sospesa per mancanza di fondi nel testo proposto del Convenio di Dipendenza e Disabilità. Il 2025 è ancora senza firma e, secondo il Cabildo, non è arrivato alcun trasferimento dei 84 milioni dovuti dalla Regione. Restano senza copertura l’apertura di nuovi centri, l’espansione dell’assistenza domiciliare e i posti convenzionati con il terzo settore, in attesa di eventuali rettifiche durante il processo di bilancio.