Andalusia torna al centro del dibattito per i presunti problemi di accesso ai dati del sistema VioGén, la piattaforma statale che coordina le informazioni sui casi di violenza di genere. La Junta de Andalucía denuncia malfunzionamenti che impedirebbero di contattare alcune vittime, mentre il Ministero dell’Uguaglianza nega errori e richiama la normativa sulla protezione dei dati. In regione risultano attivi 26.840 fascicoli, circa un quarto del totale nazionale. La controversia esplode dopo gli errori nel registro dei dati delle pulseras antimaltrato e in piena crisi per i disservizi nei programmi di screening del Servizio sanitario andaluso.

Andalusia apre un nuovo fronte su VioGén
Il sistema VioGén è uno strumento interministeriale al quale accedono professionisti di diversi ambiti e amministrazioni per condividere informazioni essenziali nei procedimenti legati alla violenza di genere. In questo contesto, la Junta de Andalucía ha aperto un nuovo fronte politico con il Governo centrale, sostenendo che i problemi di accesso ad alcuni dati limitano l’operatività dei servizi e la presa in carico delle vittime.
La tensione istituzionale si inserisce in un momento già complesso per l’Andalusia, a seguito degli errori nel registro delle pulseras antimaltrato e della crisi dovuta ai recenti fallimenti nel sistema di screening del Servizio sanitario regionale.
Le accuse della Junta di Andalucía
Durante una comparsa in Parlamento, la consigliera per l’Uguaglianza, Loles López, ha descritto difficoltà operative attribuite alla piattaforma. «Il sistema VioGén è da oltre un anno che presenta malfunzionamenti in Andalusia e lo abbiamo comunicato al Ministero in più occasioni, perché ci sono situazioni in cui non possiamo accedere ai dati necessari, per esempio per poter contattare le vittime», ha spiegato.
Di conseguenza, la Junta de Andalucía riferisce di aver avviato una revisione interna dei casi in cui si sono rilevate criticità, con l’obiettivo di valutare e dimensionare il problema. Inoltre, l’amministrazione regionale sostiene di aver trasmesso le segnalazioni nelle commissioni provinciali e in un documento dettagliato inviato alla Segreteria di Stato per l’Uguaglianza, senza ricevere risposta da oltre un anno.
Il convenio e i profili autorizzati
La Segreteria di Stato per l’Uguaglianza e la Junta de Andalucía hanno rinnovato il 3 giugno 2025 il convenio di collaborazione per l’uso del Sistema di monitoraggio integrale dei casi di violenza di genere (VioGén). L’accordo prevede «il coordinamento e la collaborazione tra entrambe le parti per l’incorporazione di utenti alla piattaforma».
Successivamente, il convenio stabilisce i profili abilitati all’accesso, con diversi livelli di riservatezza in base alla funzione e all’ente di appartenenza. Per esempio, le Forze e i Corpi di sicurezza dello Stato dispongono di permessi differenti rispetto ai tecnici dell’Istituto Andaluso della Donna, in ragione delle rispettive competenze.
Mancato accesso ai dati
Dal Governo centrale sottolineano le responsabilità gestionali della regione: «La Junta de Andalucía, attraverso il personale da essa designato, possiede il rango di amministratore generale che la abilita a modificare le persone della propria amministrazione autorizzate all’accesso al sistema. Vale a dire, è la stessa Junta de Andalucía a autogestire la o le persone della propria amministrazione che possono accedere ai dati delle persone integrate in VioGén».
Tuttavia, la Consejería de Igualdad segnala che, anche con utenze autorizzate, in alcuni fascicoli compaiono informazioni mancanti che impediscono, ad esempio, di contattare le donne interessate. Come se ci fossero «campi del documento non compilati» o, in altri casi, blocchi per motivi di confidenzialità che, secondo l’Esecutivo andaluso, cozzerebbero con le finalità e il funzionamento del VioGén.
La replica del Governo centrale
Il Governo esclude che vi siano guasti del sistema e riconduce le situazioni segnalate al rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali: «Le persone (tecnici) autorizzate ad accedere a VioGén possono vedere le informazioni, ma possono usarle solo se la vittima lo ha autorizzato. Per imperativo legale, se la vittima non autorizza l’uso dei suoi dati, questi si possono vedere, ma non si possono usare. Se la vittima lo autorizza, ciò appare espressamente nella sua scheda ed è allora che si possono utilizzare».
Inoltre, durante la sua esposizione in Parlamento, Loles López ha mostrato una schermata dell’applicazione nella quale si avverte che «non si possono fornire determinati dati perché sono confidenziali su richiesta della vittima».
Quadro attuale e prossimi passi
Il confronto tra Junta de Andalucía e Ministero dell’Uguaglianza resta aperto. La regione sostiene che le limitazioni di accesso a VioGén ostacolano alcuni interventi, mentre il Governo ribadisce la piena operatività della piattaforma e il vincolo della legge sulla privacy. In Andalusia, con 26.840 fascicoli attivi, le verifiche interne della Junta proseguono per mappare le anomalie segnalate e chiarirne le cause nel rispetto dei protocolli di riservatezza.




