Isole Canarie

Canarie, frode su fondi UE nei centri per minori: imputati 4 direttori e un imprenditore

Gran Canaria e Lanzarote sono al centro dell’operazione Tabaiba della Polizia Nazionale: quattro direttori di centri per minori stranieri non accompagnati, un imprenditore immobiliare e la fondazione che gestiva le strutture sono indagati per il presunto dirottamento di fondi europei destinati all’accoglienza e alla manutenzione dei minori. L’inchiesta economico-patrimoniale della UDEF, avviata nel 2022 dopo una segnalazione del SEPBLAC, ricostruisce prelievi in contanti, spese personali e affitti gonfiati finanziati con risorse del programma “Next Generation”.

Canarie, frode su fondi UE nei centri per minori: imputati 4 direttori e un imprenditore

Avvio e sviluppo dell’indagine

Le indagini della Unità di Delinquenza Economica e Fiscale (UDEF) della Jefatura Superior de Policía de Canarias sono partite nel 2022 a seguito di un rapporto del Servicio Ejecutivo de la Comisión de Prevención del Blanqueo de Capitales e Infracciones Monetarias (SEPBLAC), organo dipendente dalla Banca di Spagna.

Il documento segnalava “molteplici operazioni bancarie ingiustificate e anomale” legate ai responsabili di diversi centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati. Di conseguenza, il caso è stato presentato alla Procura Speciale contro la Corruzione e la Criminalità Organizzata di Las Palmas, che ha aperto Diligencias di indagine e ha dato impulso all’operazione Tabaiba, un approfondito lavoro economico-patrimoniale durato tre anni.

Successivamente, il Juzgado de Instrucción numero 7 di Las Palmas de Gran Canaria ha assunto la conduzione delle attività, oggi sotto la direzione della Fiscalía Europea.

Spese personali addebitate ai conti dei centri

L’analisi di migliaia di movimenti bancari e documenti contabili ha evidenziato che gli indagati avrebbero dirottato parte dei fondi europei del programma “Next Generation”, trasferiti tramite il Governo delle Canarie e il Cabildo di Lanzarote e destinati al mantenimento e al funzionamento dei centri, per ottenere un vantaggio economico personale.

In particolare, a fronte di oltre 1.600.000 euro incassati dalla fondazione, sarebbero stati prelevati in contanti più di 1.100.000 euro mediante reintegri frazionati; sono state inoltre rilevate bonifiche dirette per oltre 25.000 euro verso conti privati e spese personali addebitate ai conti dei centri, tra cui interventi estetici, vacanze, carburante e pasti in ristoranti.

Tali condotte sono emerse dopo la chiusura dei conti da parte dell’ente finanziario, in applicazione della Legge 10/2010 sulla prevenzione del riciclaggio di capitali.

Fatturazione falsificata

Su richiesta dell’autorità giudiziaria, la fondazione ha consegnato “migliaia di documenti contabili” con cui avrebbe tentato di giustificare le operazioni. Tuttavia, l’analisi di polizia ha rilevato fatturazione duplicata o triplicata, documenti privi di data, servizi non identificati e fatture estranee ai centri, indicando una presunta manipolazione contabile volta a occultare il dirottamento dei fondi.

Per questo motivo, gli investigatori hanno richiesto una revisione finanziaria e contabile in grado di determinare con precisione l’importo complessivamente distratto. Inoltre, è stato individuato un sistema di affitti sovradimensionati per gli immobili che ospitavano i centri per minori.

Affitti gonfiati e schema immobiliare

Secondo gli accertamenti, l’imprenditore proprietario degli immobili, in connivenza con la fondazione, avrebbe utilizzato società interposte per affittare le strutture a prezzi pari al doppio o al triplo del valore di mercato, con un sovrapprezzo che ha superato i 1.300.000 euro tra il 2021 e il 2023.

I fondi venivano dirottati verso altri conti e operazioni immobiliari, “evidenziando pratiche di riciclaggio di capitali, con trasformazioni e collocazione del denaro illecito in beni patrimoniali”. Di conseguenza, la Fiscalía Europea ha iscritto nel registro degli indagati i quattro direttori dei centri, l’imprenditore immobiliare e la fondazione coinvolta.

Quadro giudiziario e prossimi passi

Le cinque persone ora indagate, di età compresa tra 31 e 61 anni, sono prive di precedenti di polizia. Le fonti di polizia precisano che gli atti giudiziari restano aperti e che le conclusioni definitive dovranno stabilire l’effettiva entità del danno economico arrecato ai fondi europei e alle risorse pubbliche.

Il procedimento, nato da una segnalazione del SEPBLAC e sviluppato dalla UDEF, mantiene il suo baricentro sull’uso dei finanziamenti “Next Generation” destinati ai centri di minori. La direzione della Fiscalía Europea proseguirà per quantificare con esattezza le somme distratte e le eventuali responsabilità penali e amministrative.