Isole Canarie

Las Palmas de Gran Canaria, Josué Íñiguez annuncia il Pepe Dámaso centro di ricerca artistica

A Las Palmas de Gran Canaria, Josué Íñiguez, assessore alla Sicurezza, Convivenza e Cultura, delinea la strategia culturale del Comune: recupero dei centri di creazione come Fyffes e Cine Guanarteme, spinta alla candidatura alla capitalità culturale 2031 e trasformazione del Pepe Dámaso in un polo dedicato all’investigazione artistica. Inoltre, affronta l’uso della Plaza de la Música, l’attivazione del centro Jesús Arencibia, la programmazione nei quartieri come Schamann e Zárate, il progetto Calles con arte e il passaggio dal Womad a Womex.

Las Palmas de Gran Canaria, Josué Íñiguez annuncia il Pepe Dámaso centro di ricerca artistica

Centri di creazione e candidatura 2031

L’edificio Fyffes e il Cine Guanarteme sono inseriti nel percorso verso la candidatura a Capitale della Cultura 2031 come spazi di creazione. Qualunque sia l’esito, Íñiguez ritiene che la città abbia ampie possibilità e che la candidatura sia un mezzo, non il fine. Nel privato, molte iniziative si sono spostate nello spazio pubblico: mantenere un locale o insonorizzarlo oggi è diverso rispetto agli anni Ottanta e Novanta, quando i codici edilizi erano altri. Di conseguenza, il Comune patrocina il Mojo Music Fest, erede del locale Mojo, attraverso cui sono passati artisti che poi hanno spiccato il volo; tra loro, ai suoi inizi, anche C. Tangana.

Plaza de la Música e uso dei locali

I locali dell’area della Plaza de la Música non sono vuoti: vengono utilizzati per altre funzioni. Íñiguez comprende, però, l’osservazione su una possibile sotto-utilizzazione. Sottolinea che, in termini di convivenza, quella zona non disturba o quasi. Inoltre, in alcune stagioni dell’anno risulta poco accogliente: pur con un clima favorevole, l’esposizione diretta al mare e il vento la rendono talvolta difficile da frequentare.

Piani direttori di Fyffes e Guanarteme

I piani direttori usciranno “quando sarà il momento”. Servono a fissare il lavoro preliminare che poi deve tradursi in un progetto o in un anteprogetto, già in corso. L’Amministrazione ha deciso di sottrarre queste riqualificazioni alla disputa politica, incardinandole nel quadro della capitalità, condiviso dall’intera corporazione. I piani direttori sono solo il primo passo di un percorso che porterà all’opera finita; i dettagli verranno definiti nell’ambito della capitalità.

Jesús Arencibia e il nuovo ruolo delle biblioteche

È già operativo lo spazio Jesús Arencibia. Con l’inaugurazione, questa settimana, della biblioteca nel suo formato “espanso”, l’obiettivo è ripensare il concetto stesso di biblioteca: non solo luogo di prestito e lettura, ma presidio di trasmissione culturale radicato nel quartiere. L’idea è che siano i residenti a farne un centro di creazione, con il Comune a fornire supporto e mezzi.

Inoltre, vengono coinvolti artisti come Antonia San Juan o Sergio Besos (La Revuelta), figure il cui habitat naturale sarebbe la città bassa ma che qui contribuiscono a un percorso di empowerment comunitario. Parallelamente, il Pepe Dámaso diventerà il fulcro di una base stabile di sostegno alla creazione e alla ricerca artistica: la prossima settimana, il Consiglio della Cultura approverà in via definitiva un sistema di bandi con giuria, finanziamento comunale e uso di quello spazio come centro operativo, con particolare attenzione alle arti visive. Un tassello ritenuto decisivo per la democratizzazione della cultura.

Cultura nei quartieri di città alta e bassa

La programmazione si estende oltre il centro tradizionale. Il “Don Juan Tenorio” è stato presentato a Schamann, trasferendo lo stesso allestimento e la stessa qualità dal Teatro Pérez Galdós. Per Íñiguez, Schamann è a tutti gli effetti un centro della città. Inoltre, il cinema all’aperto raggiunge tutti i distretti, inclusa Zárate. L’impostazione è chiara: rendere i cittadini protagonisti della vita culturale e portare, quando possibile, produzioni maggiori anche nei quartieri, finanche un’opera a Schamann.

Programma per la candidatura 2031

Dopo il Carnaval, è partito “Calles con arte”: si è intervenuti ad Alcaravaneras portando in strada accademie di danza e pittori; a breve sarà annunciato il prossimo quartiere. In parallelo, si sta preparando un videobook in tre parti. È necessario presentarne un primo abbozzo e, a differenza della candidatura, questo percorso sarà molto regolato e con scadenze stringenti: occorre superare un primo “taglio”.

Dal Womad a Womex

Il Womad è uscito dal calendario perché lo scorso anno il programma non era nemmeno chiuso. Si era ipotizzato di spostarlo al 2026 e, da parte dei produttori, non c’è stato alcun contatto con l’assessorato. In ogni caso, l’anno prossimo arriverà a Las Palmas de Gran Canaria Womex, considerato l’evento principale di world music a livello globale. Per Íñiguez, ciò che conta è garantire uno spazio per quel genere, anche grazie alla forte presenza di produttori e artisti locali. Pur riconoscendo un legame affettivo con quel festival, oggi esiste un’alternativa solida.

Il Comune punta su spazi di creazione come Fyffes e Cine Guanarteme, sulla rete di presìdi di quartiere e su un modello che affida ai residenti un ruolo centrale. Nel quadro della capitalità culturale 2031, la traiettoria passa per il rafforzamento del Pepe Dámaso come centro di investigazione artistica e per un calendario che apre alla world music con Womex, consolidando una programmazione diffusa tra città alta e città bassa.