Alle Canarie, quasi quattro su dieci giovani arrivati via mare e classificati come minori con età incerta risultano maggiorenni dopo le prove di determinazione dell’età: il 37,64% secondo dati ufficiali. Nell’attesa dell’esito, sono trattati come minori a tutti gli effetti e posti sotto tutela temporanea della Comunità autonoma, che garantisce cura, protezione, vitto e alloggio. Il tema pesa in un arcipelago già in contingenza migratoria dal 29 agosto, con strutture sature e centri che hanno ospitato fino a 300 ragazzi, mentre dall’inizio dell’anno circa 6.000 minori non accompagnati sono stati presi in carico.

Quadro legale e tutela
Fino a quando non viene fissata con certezza l’età, i giovani sono considerati minori a effetti legali. Di conseguenza, le Canarie assumono la tutela temporanea e la responsabilità del loro benessere, assicurando assistenza materiale e protezione, come previsto dalla normativa vigente. Se la determinazione dell’età conferma che hanno meno di 18 anni, la tutela prosegue in capo alla Comunità autonoma secondo le procedure stabilite.
Il real decreto
Per alleviare la pressione sulle isole è stato attivato un meccanismo straordinario previsto dal real decreto che disciplina la capacità ordinaria di accoglienza delle Comunità autonome. Questo strumento consente di trasferire in altre regioni i minori non accompagnati che arrivano in territori saturi. Quando una comunità supera il 150% della capacità di accoglienza, i trasferimenti devono effettuarsi entro un massimo di 15 giorni.
Effetti sui trasferimenti
Le stesse verifiche anagrafiche hanno però complicato il processo. I primi trasferimenti rapidi, sostenuti dalla riforma dell’articolo 35 della Legge sull’Immigrazione, sono naufragati perché molti dei giovani destinati ad altre regioni sono risultati maggiorenni. Una volta accertata la maggiore età, cessano la tutela autonoma e passano alla responsabilità statale. In tali casi, gli adulti vengono indirizzati a strutture gestite da organizzazioni coinvolte in programmi nazionali di accoglienza e di protezione internazionale finanziati dallo Stato.
Come si stabilisce l’età
La determinazione dell’età si basa su un insieme di esami medici: visita clinica generale con particolare attenzione allo sviluppo toracico, radiografia della mano e ortopantomografia dentale. Se permangono dubbi, si richiede in ospedale una TAC della clavicola per incrementare la precisione dell’accertamento.
I numeri e le criticità
Alla fine del 2023, oltre il 50% dei presunti minori migranti nelle Canarie è risultato essere maggiorenne, spingendo l’Esecutivo regionale a chiedere al Governo centrale di migliorare i processi di determinazione dell’età. Le richieste restano attuali, poiché gli esami presentano un margine d’errore che in alcuni casi ha creato situazioni problematiche.
Nello stesso periodo, alcune Comunità autonome hanno denunciato che durante le derivazioni di migranti adulti dall’Arcipelago verso la Penisola sarebbero stati inclusi minori evidenti. A queste critiche si è unita anche Amnesty International. Il Governo canario aveva già rilevato falle nella procedura, affrontando anche l’ostacolo opposto: adulti dichiarati minori, una circostanza che complica ulteriormente la gestione dell’accoglienza.
Nel quadro attuale, la determinazione dell’età resta decisiva per stabilire competenze e percorsi di presa in carico. Nel frattempo, i ragazzi continuano a godere delle stesse garanzie riconosciute a qualsiasi minore, mentre il meccanismo straordinario di redistribuzione mira a decongestionare le strutture delle Canarie. Gli errori nelle valutazioni, tuttavia, incidono sui trasferimenti e sull’organizzazione dei servizi, richiedendo procedure più affidabili lungo l’intera catena di accoglienza.




