Il Governo delle Canarie accoglie come un «passo avanti» la decisione dell’Unione europea di rafforzare la propria politica migratoria sulla Rotta Atlantica. Per Octavio Caraballo, viceconsejero del Gabinete de la Presidencia, l’intesa raggiunta dal Consiglio europeo sostiene la strategia delle isole perché Bruxelles concentri più mezzi umani e materiali su questa rotta ad alta pericolosità. Il piano delineato da Ursula von der Leyen prevede più fondi, un ruolo ampliato per Frontex e una cooperazione più stretta con i paesi dell’Africa occidentale.

Reazione delle Canarie
Caraballo definisce la scelta dei Ventisette un «sostegno» alla linea promossa dall’arcipelago per fare in modo che l’UE «punti i riflettori su questa rotta mortale e attiva» con strumenti adeguati. Inoltre, sottolinea il valore politico del via libera dei capi di Stato e di Governo alla proposta della presidente della Commissione, che colloca la Rotta Atlantica tra le priorità operative.
Orientamenti del Consiglio europeo
Nel loro ultimo vertice, i leader dei Ventisette hanno fatto il punto sugli avanzamenti rispetto alle conclusioni precedenti in materia di migrazione, anche alla luce della lettera inviata da Ursula von der Leyen. Il Consiglio europeo ha chiesto che «si intensifichino i lavori in tutti gli ambiti segnalati nel giugno 2025» e ha esortato i colegislatori ad «avanzare i lavori, con carattere prioritario, sulle proposte legislative pertinenti».
Le quattro rotte prioritarie
Il piano individua quattro rotte considerate «migratorie prioritarie» per l’UE: la Mediterranea centrale, con un rafforzamento delle intese con Tunisia, Libia ed Egitto; la Rotta Atlantica verso le Canarie, dove Bruxelles intensificherà la cooperazione con Marocco, Mauritania, Senegal e Gambia; la rotta Orientale, con una cooperazione più stretta con Turchia, Libano e Giordania; e quella dei Balcani occidentali, per la quale si prevede un maggiore dispiegamento di Frontex e l’elaborazione di più visti.
Incremento di fondi
Per sostenere queste priorità, von der Leyen ha chiesto al Consiglio europeo un aumento di 3 miliardi di euro rispetto alla dotazione iniziale del Piano europeo per migrazione e asilo. Le risorse aggiuntive finanzieranno il rafforzamento della sicurezza delle frontiere esterne dell’UE, l’equipaggiamento di Frontex con tecnologie avanzate e l’ampliamento del suo ruolo in materia di rimpatri, sorveglianza e supporto operativo, in linea con quanto richiesto dalle Canarie per la Rotta Atlantica.
Nella lettera ai capi di Stato non è stata indicata l’esatta dimensione dell’ampliamento di Frontex, ma nel discorso sullo stato dell’Unione e in occasione della rielezione del luglio 2024 la presidente aveva già fissato l’obiettivo di triplicare gli agenti fino a 30.000 unità, come ricorda l’Esecutivo canario.
Rafforzamento operativo e ricerca e soccorso
Il piano approvato prevede un incremento delle attività dell’agenzia nei paesi africani di partenza delle imbarcazioni dirette alle Canarie, con ufficiali di collegamento a Dakar e Rabat per coordinare operazioni marittime e rimpatri. I ritorni gestiti da Frontex sono aumentati del 40% dal 2023, raggiungendo circa 60.000 nel 2025.
Contestualmente, si punta a migliorare la gestione delle frontiere e dello spazio Schengen, anche attraverso una migliore coordinazione del search and rescue in mare grazie alla creazione di un Gruppo di contatto europeo per il salvataggio in mare.
Cooperazione nei paesi di origine e transito
I Ventisette sostengono il potenziamento delle politiche di cooperazione con i paesi dell’Africa occidentale di origine e transito verso l’arcipelago. Il piano, già avallato, promuove accordi bilaterali con paesi terzi per contrastare il traffico di esseri umani, facilitare i rimpatri volontari e forzosi e sviluppare canali legali di migrazione.
Il documento menziona espressamente la «necessità» di ampliare la partnership operativa con Marocco, Mauritania, Tunisia, Egitto, Senegal e Gambia, finanziando progetti in questi paesi «per dotazioni, formazione e ricerca». In Africa occidentale, Mauritania e Senegal ricevono oltre 240 milioni di euro complessivi per vigilanza costiera, lotta al traffico e assistenza ai migranti soccorsi in mare, mentre Gambia e Marocco beneficiano di fondi specifici dell’UE per controllo delle frontiere e riammissioni.
Solidarietà interna e accoglienza nelle Canarie
Il piano di Ursula von der Leyen prevede un rafforzamento dell’approccio di «solidarietà europea» tramite il Fondo per migrazione e asilo, misura che consentirà di «rafforzare l’accoglienza e la prima reception nei territori sotto pressione», con un impatto diretto sulle Canarie, frontiera sud dell’UE.
È prevista inoltre una dotazione aggiuntiva per infrastrutture di accoglienza e meccanismi di trasferimento verso la penisola nel quadro del meccanismo di solidarietà interna dell’UE, pur restando agli Stati membri la facoltà di attivare tali fondi.
Parallelamente, il viceconsejero Caraballo sollecita ancora una volta lo Stato a «utilizzare una volta per tutte tutte le risorse economiche e umane» che il Patto europeo su migrazione e asilo mette a disposizione, per «mantenere gli impegni con le Canarie», con particolare riferimento alla presa in carico dei oltre 4.500 minori migranti non accompagnati che l’arcipelago continua ad accogliere in solitaria.
Nel complesso, l’UE inserisce la Rotta Atlantica al centro della propria azione, affiancando allo sforzo operativo nuove risorse, cooperazione mirata nei paesi di origine e un quadro di solidarietà interna che, se attivato pienamente, potrà alleggerire la pressione sulle Canarie e sulle frontiere esterne dell’Unione europea.




