Isole Canarie

Morro Iglesia a Mogán sito preispanico riemerge alla diga di Soria grazie al Salto de Chira

A Mogán, nelle medie altitudini di Gran Canaria, i lavori del Salto de Chira hanno riportato alla luce a Morro Iglesia, sulla riva occidentale della presa di Soria, un enclave archeologico preispanico: una singola struttura circolare in pietra, indagata dagli archeologi di Tibicena per Red Eléctrica de España. L’area era stata a tratti sommersa dallo specchio d’acqua e oggi è oggetto di studio scientifico.

Morro Iglesia a Mogán sito preispanico riemerge alla diga di Soria grazie al Salto de Chira

Scoperta e contesto territoriale

Il sito esiste da secoli e, in parte, è rimasto per periodi sotto le acque della presa di Soria. Le prospezioni archeologiche previste per legge nel quadro delle opere del Salto de Chira ne hanno consentito la localizzazione e lo scavo sistematico. La costruzione, in pietra a secco e a pianta circolare, è posizionata sul ciglio di un ripido scarpata della sponda occidentale dell’invaso, in un punto noto come Morro Iglesia.

La struttura fu identificata per la prima volta nel 2016 e, come attestano le ortofoto di Grafcan, ha trascorso fasi di sommersione durante i periodi di massimo riempimento del bacino. Secondo la documentazione di Tibicena, a gennaio 2011 l’invaso raggiunse il suo massimo storico; nelle ortofoto di settembre 2011 il sito appare sommerso, mentre in quelle di marzo 2012 risulta già emerso.

Caratteristiche costruttive della struttura

Gli archeologi descrivono il manufatto come «struttura circolare di pietre, a doppio muro e spazio intermedio massiccio riempito con pietre minori, ingresso aperto a ovest, piattaforma esterna di livellamento sul fianco nord e allineamento di pietre di contenimento sul fianco sud».

All’interno, su una superficie di circa 20 metri quadrati (diametro prossimo ai 5 metri), «si conservava un riempimento di una certa consistenza di pietre e sedimenti, collocato intenzionalmente, che fa parte delle opere di preparazione e abilitazione dello spazio utile». Il piano d’uso originario non è più conservato.

Indizi di uso cultuale e siti affini

Il toponimo Morro Iglesia non sembra casuale e potrebbe richiamare il possibile uso della struttura in epoca indigena. Per tipologia, circolare e costruita con teniques di dimensioni considerevoli, e per «il comportamento archeo-stratigrafico» rilevato, l’enclave mostra affinità con altri complessi dell’isola, come Altavista (Artenara) e Monteleón (San Bartolomé de Tirajana), ai quali è attribuita una funzione cultuale.

Reperti recuperati e cronologia

Come in altri contesti similari, anche qui si riscontra scarsità di materiale. Durante l’intervento è stato recuperato «un repertorio poco numeroso di manufatti litici», in basalto e ossidiana, oltre a «frammenti di recipienti ceramici appartenenti alla cultura degli antichi canari». I ritrovamenti provengono sia dall’interno sia dall’immediato intorno della struttura; la loro esiguità non consente tuttavia di definirne con certezza la funzionalità.

Sono stati segnalati anche pochissimi elementi di epoca successiva, dovuti a «visite sporadiche più recenti», che avrebbero lasciato tracce sotto forma di «lievi riadattamenti dei muri che lo conformano».

Iter amministrativo e tutela

Il sito archeologico fu documentato durante le prospezioni svolte da Tibicena per Red Eléctrica de España nell’ambito del progetto geotecnico legato alla centrale idroelettrica Chira–Soria. La scoperta venne notificata al Servizio di Patrimonio Storico del Cabildo di Gran Canaria, che nel 2017 ha inserito l’enclave nell’Inventario Archeologico di Gran Canaria con il codice identificativo 12156, relativo al municipio di Mogán.

Scavo recente e prossimi passi

Essendo già localizzato e censito, l’insieme è stato sottoposto a scavo integrale in relazione alla Dichiarazione di Impatto Ambientale del progetto “Central Hidroeléctrica de Bombeo Chira – Soria. Reformado del proyecto de construcción. Modificado II” (agosto 2021). Obiettivo: «La documentazione e il recupero dell’informazione scientifica contenuta nel sito».

L’incarico è stato assunto da Tibicena, responsabile del monitoraggio del patrimonio storico e culturale connesso ai lavori della centrale, oggi nota come Salto de Chira. Lo scavo si è protratto per alcune settimane a settembre scorso; è in corso la redazione della memoria scientifica. I pochi resti archeologici saranno depositati presso El Museo Canario.

Il quadro che emerge a Morro Iglesia è quello di una struttura unica, di origine preispanica, riemersa dalle acque della presa di Soria grazie alle indagini connesse al Salto de Chira: un possibile spazio di culto, povero di materiali diagnostici, oggi documentato, tutelato e in fase di studio specialistico.