Il Tribunale contenzioso-amministrativo numero 5 ha celebrato martedì la fase testificale e peritale del processo al Carnevale di Las Palmas de Gran Canaria, aperto dopo la denuncia di un gruppo di residenti del Puerto per presunte molestie acustiche durante l’edizione 2024. La concejala Inmaculada Medina ha difeso le misure adottate dal Comune, mentre i vicini sostengono che i livelli di rumore raggiunsero picchi fino a 100 decibel e che le rilevazioni si fecero solo in 3 delle 11 abitazioni denuncianti.

Il contenzioso dei residenti e il calendario della festa
I denuncianti chiedono al Comune un indennizzo superiore a 600.000 euro, quantificato in circa 2.000 euro al giorno e per ciascun partecipante alla causa. La controversia riguarda gli eventi del Carnevale 2024 celebrati nel Puerto, tra piazza de Los Patos, Manuel Becerra e il parco di Santa Catalina, tra il 25 gennaio e il 18 febbraio.
La posizione del Comune e le misure antirumore
Medina ha affermato che il Comune aveva decretato la sospensione degli obiettivi di qualità acustica, uno strumento temporaneo previsto dalla normativa che consente superamenti controllati dei limiti previo studio specifico. Inoltre, sono stati installati schermi antirumore per attenuare l’impatto sulle abitazioni circostanti.
«Tanto è così che c’era qualche cantante che si lamentava e ci chiedeva, per favore, di toglierle, perché il suono non gli arrivava bene», ha spiegato la concejala. Ha aggiunto che si valutò di collocare i palchi in aree diverse e di orientarne l’asse per ridurre al minimo le ricadute sui residenti.
Secondo Medina, si controllò l’accesso alla Junta de Obras per consentirlo solo ai residenti del complesso e si offrì una tessera per parcheggiare nel posteggio gestito da Sagulpa al molo di Sanapú a chi non trovava posto. La concejala ha riferito di essere venuta a conoscenza durante la festa della sola lamentela di un’anziana, alla quale fu proposto un alloggio alberghiero alternativo nelle notti di Carnevale. E ha assicurato che nel 2024 si è stati più scrupolosi e severi che nel 2023 nell’applicazione degli accordi.
Dibattito sul luogo e sulla sicurezza
Rispondendo alle domande dell’avvocato dei residenti, Roberto Orive, Medina ha confermato che si sta cercando uno spazio alternativo all’attuale sede del Carnevale. «Dobbiamo conciliare il diritto al riposo e la festa», ha esposto, «ma dopo le consultazioni che facciamo, non c’è nessuno che dica di spostare gala e concorsi fuori dal parco di Santa Catalina». Ha difeso anche il circuito lungo Eduardo Benot per la sua connessione con il Parco e le agevolazioni di mobilità per le “mascaritas”.
La concejala ha sottolineato che la sicurezza è sempre prevalsa, nonostante alcune denunce pubblicate da vigili del fuoco sui social riguardo alle difficoltà di intervento causate da congestionamenti in alcuni momenti della festa.
Su domanda del magistrato Ángel Teba, l’amministrazione ha precisato che tutti i limitatori di rumore hanno funzionato in modo uniforme e che non c’è stato alcun quartiere che si sia rivolto al governo cittadino per chiedere di ospitare la festa nelle proprie strade.
Perizie e qualificazione giuridica dell’evento
La gerente della Sociedad de Promoción, María Elena Rodríguez, ha spiegato che si è ricorso a una società esterna poiché il Comune non dispone di mezzi per elaborare gli studi acustici, e che, a partire da tale relazione e dai contributi dei vicini, sono state applicate tutte le misure previste.
Nel corso dell’udienza si è aperto un dibattito giuridico sulla qualificazione del Carnevale come attività o evento, al fine di stabilire se si applichi la Legge sulle Attività Classificate (in caso di evento) o altra normativa (attività). Tale distinzione è decisiva perché condiziona la metodologia delle misurazioni.
Le misurazioni contestate
Per il perito dei residenti, Víctor Mendoza, il Carnevale va inteso come un’attività. Ha riferito che si sono registrati fino a 100 decibel, quasi sei volte il consentito, dato che il limite è 60 decibel e, a suo dire, ogni 6 decibel in più raddoppia il livello di rumore.
La direttrice generale dell’Avvocatura del Comune di Las Palmas de Gran Canaria, Tatiana Quintana, ha osservato che le rilevazioni furono eseguite in un solo giorno e senza distinguere le diverse sorgenti emissive che potevano incidere nei valori. Ha inoltre messo in dubbio che si fossero considerati gli obiettivi di qualità acustica, ossia i requisiti pensati per evitare disagi ai residenti.
Il perito ha riconosciuto che i rilievi acustici sono stati effettuati in sole tre abitazioni: una in La Naval, un’altra in Juan Rejón e una terza in Roger de Lauria.
Il magistrato ha quindi chiesto perché si fosse misurato il rumore in tre abitazioni per un solo giorno mentre si reclama un indennizzo per undici immobili e per tutti i giorni di durata del Carnevale. Mendoza ha risposto di essersi limitato all’incarico ricevuto, senza verificare in alcuni casi l’altezza dei piani o lo stato di conservazione degli edifici, elementi che possono incidere sulle misurazioni.
La tacha al perito dell’amministrazione
La parte peritale si è chiusa con l’intervento di Pedro Luis Jiménez, il tecnico che ha redatto lo studio acustico su cui il Comune si è basato per definire gli obiettivi di qualità acustica. L’avvocato dei residenti ne ha chiesto la “tacha” per presunta mancanza di imparzialità dovuta a una «situazione di dipendenza» contrattuale con il Comune.
Tuttavia, secondo Tatiana Quintana, non ricorre alcuna circostanza che consenta di accogliere la tacha, poiché Jiménez si è limitato a portare a termine incarichi affidatigli dall’amministrazione: «Non basta avere un rapporto contrattuale» per giustificare l’esclusione.
Il giudice emanerà ora un provvedimento per stabilire se la tacha sia fondata o priva di base. Nella sua dichiarazione, Jiménez ha inoltre criticato quelli che, a suo avviso, furono alcuni errori nelle misurazioni compiute dal team di periti incaricati dai denuncianti.
Quadro generale dei fatti emersi
La giornata d’udienza ha messo in luce il contrasto tra perizie sulle soglie di rumore, l’uso da parte del Comune di strumenti come la sospensione degli obiettivi acustici e le barriere fonoassorbenti, e le richieste risarcitorie dei residenti basate su rilievi limitati nel tempo e nello spazio. Restano aperte la decisione del giudice sulla tacha al perito municipale e la qualificazione giuridica della festa, che inciderà sui criteri di misurazione e sulla valutazione finale delle molestie acustiche denunciate.




