Nelle Canarie, il programma di diagnosi precoce del cancro al seno del Servicio Canario de la Salud (SCS) ha eseguito 110.000 mammografie in un anno e individuato 596 tumori. L’annuncio è stato fatto al Parlamento delle Canarie dall’assessora alla Sanità, Esther Monzón, alla presenza di un gruppo di donne dell’Associazione di Cancro al Seno di Tenerife Ámate. I dati confermano l’impatto dello screening mammografico sulla mortalità e sulla sopravvivenza, mentre a Tenerife si discute dei ritardi denunciati all’Hospital Universitario de Canarias (HUC).

Dati principali dello screening
Secondo il SCS, le 110.000 mammografie rivolte alle donne tra 50 e 69 anni hanno permesso di rilevare 596 tumori. Monzón ha sottolineato che, grazie a questa iniziativa, si è riusciti a “ridurre la mortalità per questo tipo di cancro e ad aumentare la sopravvivenza delle pazienti, che si attesta al 90% a cinque anni dalla diagnosi”.
Alla seduta parlamentare ha assistito un gruppo di donne di Ámate, a testimonianza dell’attenzione sociale e sanitaria per il tema dello screening del cancro al seno nell’arcipelago.
Rete di unità e tecnologia
Il programma dispone di dieci unità fisse e una unità mobile che percorre tutte le isole, dotate di mammografi digitali di ultima generazione. Inoltre, utilizza un software di supporto alla lettura delle immagini radiologiche per aumentare la sicurezza dei referti dei radiologi e un centro dati centralizzato che consente consulti tra specialisti in mammografia di tutta la rete.
Plateau interessata e partecipazione
La campagna di screening è rivolta a 357.900 donne residenti nelle Canarie, di età compresa tra 50 e 69 anni. La copertura dichiarata è del 100% nell’intera comunità autonoma e la partecipazione si attesta intorno al 70% delle donne invitate.
Estensione dell’età di screening
Monzón ha aggiunto che, non appena il Ministero della Sanità lo prevederà, si estenderà il limite di età del programma oltre gli attuali 69 anni. La richiesta nasce dall’aumento di casi di cancro al seno nelle donne più anziane, sebbene si registrino diagnosi anche nelle fasce più giovani.
Si diagnostica più tardi
La segretaria generale del PSOE di Tenerife, Tamara Raya, ha denunciato “la grave situazione che attraversa la diagnosi precoce del cancro al seno nell’Isola, in particolare all’Hospital Universitario de Canarias (HUC), dove si stanno registrando ritardi per mancanza di radiologi”.
Raya ha spiegato che in passato l’HUC disponeva di un’unità specifica di tumore al seno che, nello stesso giorno, effettuava mammografia, ecografia e agoaspirato, con circa 15 o 20 diagnosi settimanali. “Oggi è disponibile una macchina più avanzata, ma non c’è personale per refertare. Il risultato è che si diagnostica più tardi”, ha affermato.
“Il Governo delle Canarie non può voltarsi dall’altra parte. Quello che sta accadendo a Tenerife non ha paragoni. Parliamo di gestione sanitaria, di empatia e di responsabilità politica”, ha sottolineato.
Raya ha fatto riferimento anche a “l’angoscia che comporta avere un appuntamento per vedere se il trattamento sta funzionando e vederselo rinviare una, due e fino a tre volte perché non ci sono radiologi”.
La replica del governo
La titolare della Sanità ha risposto che la deputata attribuisce all’HUC un compito di cribraggio popolazionale del cancro al seno “che non ha nessun ospedale, poiché il suo compito è assistere le donne inviate dal programma di assistenza primaria”.
Ha inoltre precisato che i tempi di convocazione e di esecuzione degli esami all’HUC si mantengono “all’interno degli standard medici e organizzativi abituali”, aggiungendo che le pazienti entrano in un circuito specifico e che le visite vengono assegnate in un tempo medio di circa una settimana.
Nel corso del dibattito, si è assistito a uno scambio di accuse: da un lato, Raya ha parlato di “mancanza di empatia” e di “gestione molto cattiva” dell’attuale esecutivo; dall’altro, Monzón ha richiamato la “cattiva politica” del PSOE e ha accusato l’opposizione di “mentire costantemente”.
I numeri del Servicio Canario de la Salud, l’estensione della rete e l’uso di tecnologie avanzate confermano la centralità dello screening mammografico nelle Canarie. Restano al centro del confronto politico i tempi di refertazione e l’organizzazione delle unità, in particolare all’HUC.




