Isole Canarie

Isabel Rivero guida il quartiere La Galera a Las Palmas de Gran Canaria con impegno instancabile

Isabel Rivero è uno dei volti più riconoscibili di La Galera, a Las Palmas de Gran Canaria. Prossima ai 72 anni, continua a tessere legami nel quartiere, organizza escursioni e sostiene iniziative solidali come Pequeño Valiente e la lotta contro il cancro al seno. Tra Tamaraceite, Teror e la capitale grancanaria, la sua è la storia di una vicina instancabile e di un referente di quartiere guidato dal compromesso con la cittadinanza.

Isabel Rivero guida il quartiere La Galera a Las Palmas de Gran Canaria con impegno instancabile

Una vita al servizio del quartiere

L’agenda di Isabel Rivero è un andare e venire continuo. La nipotina di otto anni, che le ha insegnato a fare chiamate a quattro dallo smartphone, la rimprovera affettuosamente perché il suo tempo è sempre pieno e, quando passeggiano, lei si ferma di continuo a salutare conoscenti. Così scorre la quotidianità di una donna generosa, punto di riferimento a La Galera da decenni, capace di organizzare una gita per gli anziani al mattino e collaborare in una gala solidale la sera.

Radici tra Teror e la città

Isabel Rivero è nata nel cuore di Gran Canaria, ad Arbejales, nel municipio di Teror. Lì ha trascorso l’infanzia, prima di trasferirsi con la famiglia a Las Palmas de Gran Canaria, in quartieri come La Paterna e Los Tarahales. Successivamente ha messo radici a La Galera, quel nucleo che si separa da Tamaraceite quando la strada punta verso le medianías.

La Galera come casa e comunità

A La Galera è arrivata più di trent’anni fa, con l’idea non solo di costruire una casa, ma di creare comunità. «Quando sono arrivata sembrava campagna, era ancora una zona molto rurale. Con meno freddo che ad Arbejales, certo». E aggiunge, con un sorriso: «E da qui non me ne vado più. Dicevo sempre a mio marito che quando fossi vecchia mi portasse a San Isidro a seppellirmi, ma ora non voglio che sia fuori da qui».

Associazione di quartiere e leadership

L’impegno è nato quasi senza che se ne accorgesse, come spesso accade, attraverso la scuola dei due figli e rompendo il ghiaccio con sconosciuti presto diventati famiglia allargata. «Quando sono arrivata a La Galera non conoscevo nessuno. C’era un piccolo gruppo di persone nell’associazione. E ci sono entrata. In quel momento ero l’unica donna lì, ma ero dentro a tutto, dalla commissione delle feste a qualsiasi cosa. Nessuno voleva fare la presidente o la segretaria e lì mi presero per sciocca».

Sempre al fianco dei vicini

Dice di essersi fermata, ma la realtà racconta altro. «Ho dovuto rallentare un po’. Per l’età, certo. Ma anche perché bisogna volersi un po’ di bene. Ora faccio cose che scelgo per godermele». Nonostante ciò, Isabel Rivero resta raggiungibile per i vicini che la chiamano in cerca di aiuto: un contatto utile, un’informazione, persino l’anticipo di un’opportunità di lavoro. Dopo tanti anni per strada, la sua rete di fiducia è diventata un porto sicuro.

Famiglia e legami che restano

La Galera di ieri riaffiora nei ricordi solo a tratti. «Non ho molto tempo per pensare perché sono sempre connessa alle persone», dice. Poi concede uno sguardo al passato: «Quando siamo venuti a vivere qui eravamo pochi vicini e i bambini giocavano in strada senza che ci preoccupassimo. La gente veniva dalla campagna e ci conoscevamo tutti, è qualcosa di diverso da ciò che si vive adesso». Oggi, oltre alla comunità, dedica tempo anche ai suoi affetti più stretti: quattro nipotine e un nipote completano l’albero di famiglia.

Un quartiere che conserva identità

Il quartiere è cresciuto in ampiezza, ma conserva l’impronta originaria. La Galera resta un contesto residenziale di case terranee e pochi piani, con officine e bar a livello strada che resistono come presidio di commercio locale. Per le sue strade, Isabel Rivero continua a verificare problemi e necessità, chiedendo attenzione reale da parte delle istituzioni, al di là delle visite rituali. «Io non sono e non appartengo a nessun partito politico. Quello che mi importa è che le cose si aggiustino per il bene dei vicini».

Solidarietà e lavoro

L’impegno attraversa confini e municipi: organizza escursioni e tiene il filo diretto con i sindaci per preavvisare degli arrivi del gruppo, venendo accolta quasi come in una piccola missione diplomatica. Collabora nelle gala di realtà come Pequeño Valiente e nelle iniziative per la lotta contro il cancro al seno. «Ho lavorato nella cooperativa delle farmacie prendendo numeri di telefono per i rappresentanti per alcuni anni, ma molto tempo l’ho dovuto dedicare a prendermi cura dei miei figli o dei miei genitori».

Un ritmo che continua

Quando Isabel Rivero si congeda e imbocca la sua strada, non ha ancora svoltato l’angolo che un vicino la ferma per un saluto e due aggiornamenti. Il suo ritmo resta alto e il suo nome, a La Galera, è associato alla cura del barrio e alla capacità di unire persone, luoghi e cause. Un profilo che, tra Las Palmas de Gran Canaria, Tamaraceite e Teror, racconta una presenza costante, una rete di prossimità e un impegno civile che non si è mai interrotto.