Isole Canarie

Lo chef Akira Back a Tenerife esalta il pesce delle Canarie e costruisce il menù sul prodotto locale

Nelle Canarie, e in particolare a Tenerife, il celebre chef Akira Back celebra la qualità del pesce delle Canarie e presenta un piatto icona con il carabinero de La Santa. Nato a Seul e residente ad Aspen, gestisce un impero di 26 ristoranti nel mondo e sviluppa a Tenerife una proposta centrata sul prodotto locale, dalla cucina giapponese moderna alle influenze coreane. Durante un incontro al The Ritz Carlton Abama, ha parlato di squadra, territorio e vini dell’isola.

Lo chef Akira Back a Tenerife esalta il pesce delle Canarie e costruisce il menù sul prodotto locale

La storia di Akira Back

Akira Back è nato e cresciuto a Seul, in Corea del Sud, ma gli affari di famiglia lo hanno portato ad Aspen, in Colorado, dove risiede attualmente. A 15 anni ha iniziato la carriera nello snowboard, che ha proseguito per sette anni, apparendo anche in diversi film di sport estremi. È entrato nel mondo della cucina per integrare le entrate, fino a diventare uno degli chef più riconosciuti per le sue interpretazioni innovative della cucina giapponese e coreana.

Un impero di ristoranti e l’approdo a Tenerife

Oggi Akira Back guida una rete di 26 ristoranti in città come Parigi, Las Vegas, Dubai e Seul, specializzati in cucina giapponese moderna con contaminazioni di altre culture, tra cui quella coreana. Come spiega lui stesso: “Nel mio percorso, non ho mai pensato di aprire molti ristoranti”. Aveva però un obiettivo chiaro: approdare in Spagna. “Avevo tanta voglia di fare qualcosa qui da tempo, è arrivata l’opportunità di Tenerife e ho pensato, caspita, è perfetto!”.

Una cucina centrata sul pesce locale

La sua ammirazione per il territorio si traduce in un piatto spettacolare: il carabinero de La Santa con salsa delle sue teste, pancetta e kimchi. “Qui il pesce… è unico. Non avevo mai assaggiato un pesce in nessun altro luogo del mondo che sapesse come quello della Corea o del Giappone. Alcuni pesci qui sono persino migliori. Incredibile! È buonissimo”, afferma entusiasta Akira Back. E aggiunge: “il carabinero de La Santa, oh!”.

Lo chef sottolinea di trovare molte opportunità per sviluppare il menu del suo ristorante “attorno al pesce locale. Perché il prodotto è così buono e così meraviglioso che credo sia ciò che il cliente si aspetta. Per me è molto importante – aggiunge – che quando mangi al ristorante ricordi sempre quel pesce”.

Il legame con l’isola e l’oceano

Di Tenerife, a Akira Back piace soprattutto “quanto è tranquilla. Beh, lo sai, vivo in Colorado, a Las Vegas, e mi piacciono di più i posti più piccoli, con più pace”. Poi sottolinea una relazione speciale con il mare: “gli chef che lavorano qui vanno a pescare e mi hanno inviato video mentre pescavano, e mi piace quella connessione con l’oceano che hanno qui”.

Gestire 26 ristoranti nel mondo

Come si dirige una costellazione di locali su scala globale? Akira Back risponde senza esitazione: “In ognuno dei miei locali c’è uno chef meraviglioso. E, per fortuna, credo che ora siano migliori di me. Il che è positivo, perché voglio lavorare con persone migliori di me. Sì, ho creato il concetto, sono il volto visibile, ma, sinceramente, ultimamente non ho molto tempo per tornare in cucina. Tutto il menu è mio, ma adesso questi ragazzi sono dei fenomeni. Lo dico sempre a tutti: continuo ad aprire ristoranti perché ho la fortuna di avere una squadra migliore di me. Per questo continuo ad aprire. L’anno prossimo abbiamo previsto di aprirne sei o sette in più”.

Talento locale e atmosfera inclusiva a Tenerife

Lo stesso vale per il ristorante di Tenerife: i cuochi sono del posto, conoscono bene il mercato e sanno cosa piace fare allo chef. “Usare talento locale, creare qualcosa di unico e diverso”. Alla domanda su quale esperienza gastronomica ci si possa aspettare, Akira Back risponde: “La prima cosa che voglio è connettermi con le persone, per questo non voglio creare un ristorante in cui la gente si senta a disagio, mi riferisco al fatto che non voglio che sia troppo stravagante. Voglio offrire qualcosa di semplice, ma che allo stesso tempo ti piaccia la mia cucina. Voglio creare un ambiente armonioso nel mio ristorante affinché tutti possano venire e godersi l’esperienza, indipendentemente dal fatto che siano vegani, che non mangino pesce o carne… Che si sentano a proprio agio, come a casa”.

Un brindisi ai vini dell’isola

Parlando di sentirsi a casa, Akira Back sottolinea con decisione: “adoro il vino di Tenerife, lo adoro”, pur riconoscendo che il prezzo sia più alto trattandosi di una produzione limitata. “Ho già voglia di bere un altro calice stasera”, assicura durante l’intervista svoltasi al The Ritz Carlton Abama.

Akira Back consolida così la sua presenza a Tenerife con un progetto che valorizza il pesce delle Canarie, un team locale di alto livello e una visione culinaria capace di unire semplicità, identità e apertura a tutti i pubblici, mentre continua l’espansione internazionale con nuove aperture pianificate.