Isole Canarie

Il governo delle Canarie avvia scavi nella necropoli preispanica di Ayraga con 46 tombe

La Direzione generale della Cultura e del Patrimonio Culturale del Governo delle Canarie ha avviato uno scavo su sei unità funerarie della necropoli di Ayraga, a Santa María de Guía (Gran Canaria), un complesso preispanico con 46 tombe indigene documentate. Il sito archeologico, che concentra più di 40 sepolture in grotte, ripari, galgares e tumuli, offre nuove informazioni sulle pratiche funerarie antiche del Nord dell’Isola.

Il governo delle Canarie avvia scavi nella necropoli preispanica di Ayraga con 46 tombe

Scavo nella necropoli di Ayraga

L’Esecutivo regionale segnala che si tratta di un sito archeologico eccezionale nel panorama funerario indigeno dell’Isola, grazie alla varietà tipologica delle sepolture presenti. Di conseguenza, l’intervento in corso nella necropoli di Ayraga è stato programmato per indagare con metodo comparativo le diverse forme di deposizione e la loro distribuzione topografica.

Dati preliminari sugli individui

Nella prima fase degli scavi è stata registrata una media di sette individui per tomba. Con il proseguire delle analisi bioantropologiche sarà possibile definire con precisione il numero di persone inumate in ciascuno spazio e approfondire aspetti come sesso, età, patologie, dieta e pratiche rituali associate alle sepolture. Oltre ai resti umani, sono stati recuperati frammenti di ceramica, elementi di malacofauna e resti faunistici di capra e pecora.

Tipologie funerarie e riuso

Il progetto pone l’accento sulla coesistenza di diverse tipologie sepolcrali all’interno dello stesso complesso, fenomeno noto anche in epoca preispanica per il riutilizzo delle tombe. Nel caso della necropoli di Ayraga non si è di fronte a un semplice “cimitero di grotte funerarie”, poiché, oltre a “sepolture in cavità e ripari, ci sono anche piccoli tumuli e strutture di galgares”, ha spiegato il direttore dello studio, Pedro Sosa. In questo quadro peculiare, ha aggiunto, “si delinea un cambiamento nel modo di intendere la morte e il rituale funerario nel corso del tempo”.

Funzionamento del complesso funerario

Le prime ipotesi indicano che la necropoli di Ayraga con le sue 46 tombe indigene abbia funzionato come “i cimiteri attuali”. Sosa ha precisato: “In uno stesso loculo si rinvengono resti di più individui che possono essere imparentati o meno” perché “lo spazio viene riutilizzato adattandosi alle condizioni topografiche del terreno”.

Cronologia e analisi scientifiche

Per chiarire l’evoluzione delle pratiche funerarie, le datazioni al Carbonio 14 saranno determinanti. Sarà così possibile stabilire se le differenti forme di sepoltura siano “coeve o se rispondano a un’evoluzione cronologica nelle pratiche funerarie aborigene”. In merito ai cambiamenti di lungo periodo, Sosa ha ricordato: “La società amazighe arrivata sull’Isola all’inizio dell’era comune non è la stessa del XV secolo, perché in 1.500 anni la società è evoluta e si è adattata alle condizioni del territorio”.

Strategia di tutela del patrimonio

Per il direttore generale della Cultura e del Patrimonio Culturale, Miguel Ángel Clavijo, il Progetto Ayraga “si inserisce in una strategia integrale di studio, documentazione e protezione del patrimonio archeologico dell’arcipelago” con l’obiettivo di promuovere “la ricerca accademica rigorosa, la gestione patrimoniale sostenibile e la divulgazione culturale in ambito locale e regionale”. Clavijo ha inoltre evidenziato che lo sviluppo di “nuove linee di ricerca sul passato preispanico delle Isole è una delle priorità del Governo delle Canarie”.

Gli scavi in corso nella necropoli di Ayraga, a Santa María de Guía in Gran Canaria, stanno quindi portando alla luce un mosaico di tipologie sepolcrali e dati bioantropologici rilevanti. Le analisi in laboratorio e le datazioni al Carbonio 14 chiariranno la cronologia interna del complesso, contribuendo alla conoscenza scientifica e alla tutela del patrimonio archeologico dell’arcipelago.