Isole Canarie

Premiazione dei migliori lavori sull’enoturismo a Lanzarote, tra riconoscimenti e storia

Lanzarote ha ospitato il 11 ottobre i Premi Internazionali di Enoturismo, premiando Edgar Sabina per la sua tesi sul consumo di vino locale e promuovendo un dialogo tra accademia e industria.

Il 11 ottobre, Lanzarote ha ospitato la cerimonia di assegnazione dei Premi Internazionali di Enoturismo, organizzati dalla Università di La Laguna in collaborazione con Bodegas El Grifo. Questo prestigioso evento ha come obiettivo quello di valorizzare i migliori lavori accademici che trattano il tema dell’enoturismo e di promuovere un dialogo costruttivo tra il mondo accademico e il settore imprenditoriale. La manifestazione si propone, altresì, di contribuire a uno sviluppo sostenibile del turismo, un tema sempre più attuale in un contesto globale in continua evoluzione.

Premiazione dei migliori lavori sull'enoturismo a Lanzarote, tra riconoscimenti e storia

Riconoscimento di eccellenza per Edgar Sabina

Tra i vincitori del premio, un momento significativo si è avuto con l’assegnazione del Premio per la Migliore Tesi di Dottorato a Edgar Sabina, un professionista del Marketing presso GMR Canarias e docente di Marketing presso l’Università Europea di Canarias. Sabina è stato premiato per la sua tesi intitolata “Analisi del comportamento di consumo di prodotti locali in contesti regionali e turistici: Il caso del vino canario“. In un’intervista concessa ad Atlántico Hoy, ha parlato con entusiasmo di questo riconoscimento, esprimendo la sua gratitudine per il lavoro svolto nel corso degli ultimi quattro anni, un progetto che ha avuto inizio nel 2020, proprio prima della pandemia, e si è concluso nel dicembre del 2023 con la pubblicazione della tesi.

La struttura della tesi e le sue riflessioni

La tesi di Sabina si propone di esplorare il comportamento dei consumatori riguardo ai prodotti locali, prestando particolare attenzione al vino come rappresentante di tale categoria. L’analisi si è concentrata su diversi contesti, dall’ordinario alle situazioni di crisi scaturite dalla pandemia, oltre a indagare l’impatto del turismo nel comportamento d’acquisto. Sabina ha adottato un approccio multidisciplinare, supportato dalla Teoria del Comportamento Pianificato, un modello teorico con 40 anni di storia che continua a essere uno dei più utilizzati per studiare il comportamento umano.

Nella sua ricerca, Sabina ha esaminato variabili come l’ethnocentrism, che riflette l’identità con il proprio luogo di origine, e il cosmopolitismo, indagando in che misura tali fattori influenzino le scelte dei consumatori. Le domande poste nel questionario hanno permesso di valutare l’intensità delle variabili attraverso specifiche scale statistiche. Grazie a una metodologia di ricerca rigorosa, è stato possibile trarre conclusioni significative.

Il vino all’elemento centrale del consumo locale

Nel suo studio, Sabina ha ritenuto fondamentale porre il vino al centro dell’analisi del comportamento di acquisto dei prodotti locali. Il vino non è solo un prodotto tangibile; rappresenta anche un valore culturale profondo, legato alla tradizione e ai metodi di produzione. Questo aspetto ha permesso di identificare i fattori che possono influenzare positivamente il consumo di queste bevande agricole.

Sabina ha sottolineato come il vino, a differenza di altri prodotti agroalimentari come frutta o ortaggi, possieda un valore aggiunto. Durante la discussione, è emerso che la percezione delle barriere al consumo locale, come la mancanza di disponibilità o influenze economiche, gioca un ruolo cruciale nelle decisioni dei consumatori. Pur essendo consapevoli dei benefici del consumo di prodotti locali, i consumatori esprimono spesso difficoltà legate alla disponibilità e al prezzo, rendendo necessari ulteriori approfondimenti su questo tema.

Scoperte inaspettate e impatti socioculturali

Una delle scoperte più sorprendenti emerse dalla ricerca è stata l’applicazione della Teoria del Comportamento Pianificato al tema del consumo locale. Questa teoria offre una riflessione sulle barriere che ostacolano il comportamento desiderato, come nel caso del riciclo, dove la mancanza di infrastrutture adeguate è una limitazione evidente. Sabina ha evidenziato che molti residenti delle Isole Canarie esprimono l’intento di consumare prodotti locali, ma si trovano a fronteggiare ostacoli tangibili. La sua ricerca, basata su un ampio campione di intervistati, ha messo in luce la necessità di una maggiore offerta di prodotti locali e una migliore accessibilità durante il processo d’acquisto.

Infine, nella sua tesi, Sabina ha indagato variabili socioculturali come l’ethnocentrism, rivelando un forte legame emotivo con i prodotti locali e un desiderio di proteggere l’identità culturale. Questa consapevolezza potrebbe essere cruciale per le strategie di marketing delle aziende vinicole e dei produttori locali, specialmente nei momenti di crisi, dove il sentimento patriottico tende ad intensificarsi.

Un prologo di prestigio e la reazione del contesto accademico

Un ulteriore elemento distintivo della tesi di Sabina è stata l’introduzione di un prologo firmato da José Andrés, chef di fama mondiale. La connessione è avvenuta grazie a Pablo Pais, un amico di Sabina che ha avuto modo di collaborare con Andrés in passato. Questa opportunità si è trasformata in un gesto significativo di supporto, con Andrés che ha accettato di scrivere alcune parole a favore del lavoro di Sabina, una sorpresa gradita che ha suscitato meraviglia tra i colleghi del dottorando.

Le reazioni di stupore nel suo ambiente di lavoro dimostrano quanto questo riconoscimento sia speciale e importante, non solo per il vincitore, ma anche per la comunità accademica e il settore dell’enoturismo. L’evento di premiazione non ha solo accolto una tesi eccellente, ma ha anche sottolineato l’importanza della valorizzazione del patrimonio vinicolo locale come elemento fondamentale per uno sviluppo turistico e culturale sostenibile.