Isole Canarie

Rinvio del giudizio per traffico di cocaina a Lanzarote: sospesa l’udienza per cambiamento di difesa

Sospeso il processo per traffico di cocaina a Lanzarote: un imputato cambia avvocato, causando ritardi. Le accuse coinvolgono tre persone e prevedono pene fino a sette anni e mezzo.

Un nuovo sviluppo ha scosso il tribunale della provincia di Las Palmas, in particolare la Sezione Sesta, dove è stato sospeso il processo a carico di tre imputati accusati di traffico di sostanze stupefacenti. Il caso è di notevole interesse pubblico in considerazione della gravità delle accuse, che comportano pene fino a sette anni e mezzo di reclusione per i coinvolti. L’udienza, prevista per questo mercoledì, ha visto un ulteriore ritardo di due ore prima di essere interrotta per motivi legali legati alla rappresentanza degli imputati.

Rinvio del giudizio per traffico di cocaina a Lanzarote: sospesa l'udienza per cambiamento di difesa

Sospensione del giudizio e cambio di difensore

L’udienza si è tenuta presso il Tribunale di Arrecife, ed è stata rinviata dopo che uno degli accusati, José Miguel T., è comparso in aula senza il proprio avvocato. Durante la seduta, l’imputato ha comunicato ai giudici di non voler proseguire con l’assistenza del suo legale, Antonio Martinón, richiedendo quindi un avvocato nuovo. Questo cambiamento ha portato la Corte a decidere di punire il legale precedente per la sua assenza all’udienza.

José Miguel T., rispondendo alle domande del Tribunale, ha dichiarato di aver preso la decisione per il cambio di difesa solo il giorno prima del processo. Il giudice ha concesso all’imputato tre giorni per nominare un nuovo avvocato; in caso contrario, gli sarà assegnato un difensore d’ufficio. È importante sottolineare che questa sezione del tribunale deve anche effettuare spostamenti in aereo da Gran Canaria a Lanzarote per le udienze, complicando ulteriormente la situazione che porta a ritardi imprevisti.

Le accuse di traffico di cocaina a Lanzarote

Il caso risale a un periodo compreso tra il 2019 e il 2021, quando un’operazione dell’unità contro il crimine organizzato della Guardia Civil nelle Isole Canarie, in collaborazione con altre unità anticrimine in Huelva e Madrid, ha rivelato l’esistenza di un gruppo coinvolto nel traffico di cocaina a Lanzarote. Si stima che questa attività abbia comportato un grave rischio per la salute pubblica e profitti considerevoli per i trafficanti.

Il Ministero Pubblico accusa José Miguel T. e Francis F.J. di aver importato “grandi partite” di cocaina tra il 2016 e il 2021. Le indagini indicano che l’organizzazione nascondeva la sostanza stupefacente all’interno di veicoli trasportati via traghetto dalle isole canarie e dalle province di Huelva e Cadice. L’accusa ha anche coinvolto Ingrid L.V.B., identificata come la persona responsabile della distribuzione della droga sull’isola, fungendo da “vendedora final al consumidor.”

L’operazione e i risultati dei raggi

Nel marzo del 2021, nell’ambito delle indagini della Guardia Civil, il tribunale dell’isola ha autorizzato la perquisizione dell’abitazione degli imputati ad Arrecife. Durante l’operazione, si è accertato che Ingrid L.V.B. stava tentando di lasciare l’abitazione con una borsa contenente sostanze stupefacenti destinate al mercato illegale, insieme a una pistola semiautomatica, di fabbricazione militare, senza licenza.

Durante le operazioni di perquisizione, sono stati trovati nove involucri di cocaina e altra sostanza di colore bianco non analizzata, oltre a 7.000 euro in contante, una pressa idraulica e tre telefoni mobili. Il valore totale della sostanza sequestrata ammonta a 25.111,64 euro, chiedendo pertanto al tribunale di considerare la gravità della situazione.

Richiesta di condanna e dettagli legali

Il Ministero della Pubblica Accusa ha qualificato i fatti come un crimine contro la salute pubblica, richiedendo pene uguali per i tre imputati, che comprendono J.M.T.F., F.F.J. e I.L.V.B. Le richieste includono sei anni di reclusione, accompagnate da un divieto speciale di esercitare il diritto di voto durante il periodo della condanna, oltre a una somma di 75.334,92 euro.

In aggiunta, Ingrid L.V.B. è accusata anche di possessione illegale di armi, per la quale il Ministero richiede un anno e nove mesi di detenzione, abbinata a un divieto di voto simile per tutta la durata della pena. Questo caso rimane aperto e in attesa di sviluppi rilevanti per l’applicazione della giustizia.