Il settore turistico e della ristorazione è uno dei principali pilastri economici delle Canarie, contribuendo per il 35% al prodotto interno lordo dell’arcipelago. Tuttavia, i lavoratori di questo settore vivono una situazione complessa, caratterizzata da condizioni di lavoro precarie che non rispecchiano l’importanza economica che rivestono. A seguito di questa paradossale realtà, il sindacato CCOO ha indetto manifestazioni per il 22 novembre davanti alle principali associazioni imprenditoriali delle isole, per chiedere miglioramenti urgenti nelle loro condizioni lavorative.
Necessità di rinegoziazione dei contratti
Con l’attuale contratto collettivo di lavoro nel settore della ristorazione nella provincia di Las Palmas in scadenza, la situazione è diventata urgente. Alejandro Pérez, responsabile della comunicazione della Federazione dei Servizi di CCOO nelle Canarie, ha evidenziato che i lavoratori affrontano carichi di lavoro insostenibili e che non ci sono reali miglioramenti nella prevenzione dei rischi sul lavoro. “Le aziende registrano profitti senza precedenti, ma questo non si traduce in migliori condizioni per i lavoratori” afferma Pérez.
Anche se le richieste di maggiore retribuzione e di miglioramento dei diritti lavorativi sono simili a Tenerife, dove il contratto differisce da quello di Las Palmas, le problematiche sono analoghe. CCOO chiede un incremento salariale che tenga conto dell’attuale situazione economica e della necessità di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e familiare. Inoltre, viene sottolineata l’importanza di implementare un sistema di prevenzione dei rischi più efficace, per garantire la sicurezza dei lavoratori in un settore così fondamentale.
Un divario tra profitti e salari
Il contrasto tra i risultati finanziari delle aziende turistiche e le realtà lavorative del personale è un tema centrale emerso durante le discussioni. “Nel 2023, le aziende del settore turistico hanno generato entrate record, stimando un fatturato di 22 miliardi di euro, mentre i lavoratori si trovano a combattere con salari insoddisfacenti e un’alta disoccupazione” continua Pérez, che descrive questa situazione come una “lotta storica”. Per il sindacato è essenziale un’equa distribuzione dei profitti generati dai lavoratori, sottolineando che anche in un contesto economico così florido non si può ignorare il benessere di chi contribuisce al successo del settore.
Le richieste specifiche del sindacato includono un aumento salariale conforme ai recenti accordi nazionali firmati dalla CEOE. Tuttavia, le associazioni imprenditoriali non sembrano essere disposte a cedere alle pressioni dei lavoratori, rendendo difficile raggiungere un accordo soddisfacente per entrambe le parti. Questo malcontento ha portato i rappresentanti sindacali a dichiarare “basta” e a chiedere un cambiamento immediato.
Prossime azioni: proteste e possibilità di sciopero
Le prime azioni di protesta sono state programmate per il 22 novembre alle dieci del mattino, con manifestazioni che si terranno in diverse sedi delle associazioni datoriali nelle isole. Questo include la FEHT a Gran Canaria, Ashotel a Tenerife, Asolan a Lanzarote e Asofuer a Fuerteventura. Nonostante le mobilitazioni non abbiano ottenuto il supporto di altri sindacati rappresentativi nelle Canarie, CCOO non esclude di poter attrarre alleanze in futuro per rafforzare la propria posizione. Il sindacato ha chiarito che sul tavolo ci sono piani di manifestazioni di fronte agli hotel firmatari dei contratti, e se la situazione non dovesse risolvere, potrebbero arrivare a proclamare uno sciopero nel settore.
Reazione delle associazioni imprenditoriali
In risposta alle dichiarazioni del sindacato e alle manifestazioni programmate, il gruppo imprese di ospitalità e turismo di Las Palmas ha preferito non commentare ulteriormente l’argomento, dichiarando di rispettare le decisioni dei lavoratori di portare avanti le proprie richieste. La questione rimane aperta e i prossimi giorni saranno decisivi per comprendere l’evoluzione delle trattative e le possibili azioni da intraprendere.