L’argomento del sistema fiscale spagnolo e delle sue implicazioni sulle grandi aziende energetiche è di grande attualità. Recenti avvertimenti da parte dell’Associazione Spagnola dell’Energia evidenziano come possibili nuove tasse o il prolungamento di quelle esistenti possano compromettere la realizzazione di investimenti cruciali per il settore. Nei prossimi tre anni, gli investimenti necessari in Spagna superano i 30 miliardi di euro, fondamentali per garantire lo sviluppo economico e la sostenibilità finanziaria dei progetti energetici.
Il ritorno del dibattito fiscale in Spagna
Il tema del prelievo fiscale sulle aziende energetiche tornerà a essere discusso giovedì nel Congresso dei Deputati, dopo essere stato scartato alcune settimane fa. Attualmente, si sta votando per stabilire un’imposizione minima per le grandi imprese, ma c’è la probabilità che il governo debba riconsiderare l’introduzione di una tassa specifica per le aziende energetiche. Estratto da un contesto di incertezze, questo dibattito è cruciale per il futuro delle aziende operative in Spagna, come Endesa, Iberdrola, Repsol e Naturgy, che svolgono un ruolo chiave nel panorama energetico nazionale.
Enerclub ha lanciato un allerta, sostenendo che carichi fiscali aggiuntivi metteranno a rischio non solo gli investimenti imminenti, ma anche la capacità delle aziende di finanziare progetti a lungo termine. Il messaggio è chiaro: in un’epoca di transizione energetica, è fondamentale garantire un ambiente fiscale favorevole per attrarre investimenti significativi.
La riforma del Régimen Económico y Fiscal nelle Isole Canarie
A quasi 2.000 chilometri di distanza dal dibattito al Congresso, il Parlamento delle Canarie si prepara a esaminare le riforme al Régimen Económico y Fiscal , un’iniziativa proposta dal partito Vox. L’economista e imprenditore José Ramón Riera è atteso per discutere come massimizzare i benefici del REF e promuovere le potenzialità economiche della regione.
Riera ha sottolineato l’importanza di comunicare le vantaggi del REF all’esterno, in particolare nella Penínsola Iberica. Ha notato che manca un adeguato sforzo pubblicitario e promozionale per attirare investimenti esterni, il che potrebbe rappresentare un ostacolo significativo per il progresso economico delle Canarie. La mancanza di conoscenza del REF da parte delle imprese, tanto a livello locale quanto nazionale, è un tema ricorrente durante le audizioni sul Fuero Canario svolte alla Assemblea locale.
Incontri strategici con le aziende energetiche
Rispondendo ai moniti di Enerclub, Riera ha evidenziato che se le aziende energetiche stanno riconsiderando l’impegno a investire 30 miliardi di euro in Spagna a causa di “insicurezza giuridica” legata all’incertezza fiscale, il presidente delle Canarie, Fernando Clavijo, dovrebbe attivamente cercare di dialogare con Repsol e Naturgy per attrarre almeno una parte di tali investimenti.
Riera ha affermato che, sebbene non sia realisticamente possibile che l’intero ammontare dei 30 miliardi venga investito nelle Canarie, ottenere anche solo 5 miliardi di euro sarebbe un’acquisizione significativa. Durante la sua audizione al Parlamento, ha ribadito questa proposta agli eurodeputati, sottolineando che le Canarie hanno l’opportunità di sfruttare la situazione attuale per rinforzare la propria posizione economica.
Proposte fiscali: deflazione dell’IRPF
In un’intervista con Atlántico Hoy, Riera ha anche commentato la proposta del Commissario del REF riguardante la deflazione dell’IRPF e delle contribuzioni aziendali alla Sicurezza Sociale. Ha preso posizione nettamente favorevole verso questa idea, utilizzando Madrid e Irlanda come esempi per sostenere la sua tesi.
Riera ha spiegato che la Comunità di Madrid ha ridotto le tasse 28 volte sotto la leadership di Isabel Díaz Ayuso, generando un effetto noto come “curva di Laffer”. Secondo questo principio economico, l’aumento delle aliquote fiscali non sempre porta a un incremento del gettito, poiché può ridurre la base imponibile. Invece, abbassare le tasse stimola l’attrazione di investimenti, permettendo di raccogliere più imposte nonostante una percentuale più bassa.
Inoltre, ha messo a confronto il PIL pro capite delle diverse regioni, evidenziando come l’Irlanda, con un PIL pro capite di 72.000 euro, superi Madrid e la Spagna nella generazione di valore industriale. Questi dati mettono in luce l’importanza di strategie fiscali proattive per incentivare gli investimenti e garantire una crescita economica sostenibile.