Isole Canarie

Aumento allarmante degli incidenti di razzismo in Spagna: +65% nel 2023

Nel 2023, la Spagna ha visto un aumento del 65% degli episodi di razzismo, con 2.582 casi segnalati, evidenziando l’urgenza di misure per tutelare i diritti umani e l’uguaglianza.

Nel 2023, la Spagna ha registrato un incremento significativo degli episodi di razzismo, con un aumento del 65% rispetto all’anno precedente. Secondo il rapporto annuale del Servizio di assistenza e orientamento per le vittime di discriminazione, sono stati segnalati un totale di 2.582 casi. Questa notizia mette in evidenza non solo un problema persistente nel paese, ma solleva anche interrogativi sulla necessità di ulteriori misure per garantire la tutela dei diritti umani e l’uguaglianza di trattamento per tutti i cittadini.

Aumento allarmante degli incidenti di razzismo in Spagna: +65% nel 2023

Trend in aumento nel numero di incidenti razzisti

Il report ha rivelato dati preoccupanti riguardo agli incidenti di razzismo, che hanno visto un incremento drammatico nel corso del 2023. Le statistiche indicano che i casi riconducibili a discriminazione razziale o etnica hanno raggiunto un picco, segnando 2.582 eventi, un dato che rappresenta un chiaro segnale di allerta per la società spagnola. Questo aumento coincide con una crescente attenzione pubblica sulle ingiustizie legate alla discriminazione etnica, rilanciando il dibattito su come affrontare efficacemente queste problematiche.

Regioni come la Comunità di Madrid, con 471 casi, Andalusia con 299 e Catalogna con 202 casi, risultano le più colpite. La comunità delle Isole Canarie è al quarto posto nella lista delle regioni con un numero significativo di incidenti, con 187 casi segnalati. Questo mette in evidenza l’urgenza di strategie mirate e di politiche efficaci per contrastare la discriminazione.

Chiamate e richieste di assistenza in aumento

Il Servizio per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale o Etnica ha ricevuto, tra il 1 Gennaio e il 31 Dicembre 2023, un notevole numero di chiamate, per un totale di 5.654 a livello nazionale. Rispetto all’anno precedente, si è registrato un incremento di ben 5.051 chiamate, un incremento attribuito alla recente introduzione del numero verde 021 attivato a maggio 2023.

Oltre alle chiamate, sono stati contabilizzati 639 messaggi ricevuti tramite WhatsApp, mentre il numero totale di consultazioni effettuate di persona ha raggiunto le 9.824, con ulteriori 643 consultazioni avvenute in modalità telematica. Questo incremento evidenzia non solo il crescente bisogno di assistenza, ma anche un aumento della consapevolezza tra le vittime di discriminazione, che si rivolgono ai servizi di supporto disponibili per cercare aiuto.

La situazione nella provincia di Las Palmas

Nelle Canarie, la situazione relativa ai casi di discriminazione razziale presenta differenze significative tra le province. Las Palmas si posiziona tra le province con il maggior numero di episodi, con 115 casi registrati, a confronto con i 72 della provincia di Santa Cruz di Tenerife. Solo la provincia di Barcellona supera Las Palmas, con un totale di 191 casi.

Nella sede di assistenza presente a Las Palmas, sono stati gestiti 113 casi di discriminazione razziale ed etnica di persona, mentre tre sono stati trattati tramite altre modalità, come il supporto telematico. Nella provincia di Tenerife, i casi sono stati 69 in modalità presenziale e 2 online. Questi dati trovano un’eco nelle dinamiche di inclusione sociale e nelle difficoltà di alcune comunità nell’accettare la diversità.

A chi colpiscono di più gli atti di razzismo?

Il rapporto evidenzia che le vittime di atti di razzismo sono prevalentemente donne e giovani. In particolare, le fasce di età più colpite sono quelle tra i 26 e i 35 anni e tra i 36 e i 45 anni, che contano complessivamente 1.040 incidenti, rappresentando il 40% del totale. Inoltre, cresce il numero di incidenti che coinvolgono minori di 18 anni, con 183 segnalazioni, una tendenza che preoccupa le autorità, in quanto si verifica in contesti come le scuole o le pratiche lavorative.

Le donne sono le maggiori vittime di razzismo, con 1.245 casi nel 2022, corrispondenti al 51,04% del totale, rispetto al 48,95% degli uomini, con 892 segnalazioni. Questi dati sottolineano le disparità di genere in seguito alla discriminazione, aumentando la consapevolezza dell’importanza di affrontare le problematiche legate all’ingiustizia sociale e al trattamento delle donne nelle questioni razziali.

Discriminazione nel lavoro, nella sanità e nell’abitazione

Il report rivela che le aree di maggiore incidenza degli atti discriminatori comprendono l’accesso ai beni e ai servizi, con 533 casi, che riguardano l’accesso a documenti ufficiali, assistenza sociale e accesso ai locali commerciali. Inoltre, il settore dell’occupazione risulta particolarmente colpito, con 325 segnalazioni, dove il privato ha evidenziato 301 casi. Ciò è dovuto a comportamenti di rifiuto da parte delle aziende nei confronti degli individui di origine razziale, nonché maltrattamenti da parte di colleghi o superiori.

Un’altra area critica è rappresentata dai servizi sanitari, dove sono stati segnalati 308 casi, di cui 251 nel settore pubblico, evidenziando il rifiuto di assistenza e l’atteggiamento ostile da parte del personale medico nei confronti di pazienti stranieri. Infine, nel settore dell’abitazione, il report segnala 244 casi, con rifiuti di affitto a persone di origine straniera e atti di molestia da parte di vicini di casa.

Aggiornamenti sui casi e diritti violati

Nel corso dell’anno, tra i 2.582 casi registrati, 1.999 sono stati chiusi, mentre 945 restano pendenti. Tra i casi risolti, 547 hanno avuto un esito positivo e 128 un esito negativo. È significativo notare che 625 casi sono stati abbandonati prima di una risoluzione, di cui 454 a causa della scelta delle vittime di non proseguire e 171 per impossibilità di contattare le vittime stesse.

Restano tre casi pendenti a Las Palmas, mentre in Santa Cruz non ci sono casi irrisolti. La maggior parte dei casi ha trovato risoluzione in tempi brevi, compresi tra uno e cinque giorni in entrambe le province, portando alla luce una necessità di miglioramento dei processi di gestione delle segnalazioni. I dati raccolti offrono un quadro chiaro della situazione attuale e indicano l’urgenza di azioni incisive per affrontare e contrastare la discriminazione razziale in tutte le sue forme.