Isole Canarie

Nuove scoperte nella Sima di Jinámar: riferimenti a violenza durante la repressione franchista

La Sima di Jinámar a Telde rivela nuove evidenze sulla brutalità della repressione franchista, con resti umani e reperti che confermano l’uso del sito per esecuzioni durante la Guerra Civile Spagnola.

La Sima di Jinámar, situata nella città di Telde, è al centro di una serie di scoperte archeologiche che gettano nuova luce sulla brutalità della repressione franchista durante la Guerra Civile Spagnola. Un gruppo di archeologi, guidato da Javier Velasco e José Guillén, ha effettuato il quinto scavo in questa depressione vulcanica, portando alla luce resti umani e reperti significativi che confermano l’uso del sito come luogo di esecuzioni. Queste scoperte, sostenute dal Cabildo di Gran Canaria, confermano l’importanza storica della Sima e la necessità di preservare la memoria di eventi tanto oscuri.

Nuove scoperte nella Sima di Jinámar: riferimenti a violenza durante la repressione franchista

L’identificazione del cranio con foro di proiettile

Durante gli scavi del lunedì scorso, gli archeologi hanno rinvenuto il parietale destro di un cranio, che presenta un evidente foro di proiettile nella parte posteriore, vicino all’area occipitale. Questo particolare è stato descritto da Velasco come il più chiaro finora documentato. La morfologia dell’apertura presenta un cono che si restringe verso l’esterno, tipico dei fori causati da colpi d’arma da fuoco. Secondo gli archeologi, la localizzazione del foro corrisponde perfettamente ai punti di esecuzione comunemente scelti per questo tipo di omicidi.

Accanto al cranio, è stato trovato un proiettile di munizione di arma corta, che differisce da quelli precedentemente rinvenuti, provenienti da armi lunghe come i fucili Mauser. Questo rinvenimento segue lo stesso schema emerso negli scavi effettuati presso altre aree colpite dalla repressione, dove erano stati scoperti resti scheletrici con fori di proiettile in posizioni simili.

Dettagli del lavoro archeologico

L’attività di scavo è stata organizzata con grande cura, e il team ha dovuto affrontare una serie di sfide logistiche per garantire la sicurezza durante le operazioni di discesa, che si svolgono all’interno della Sima, profonda oltre 80 metri. I tecnici della compagnia Tagorock hanno fornito supporto essenziale, utilizzando ancoraggi per garantire la stabilità delle corde di sostegno. Gli archeologi hanno dovuto affrontare un’ora e mezza di discesa, seguita da un’attività di scavo che ha richiesto diverse ore di presenza in fondo alla Sima.

Le scoperte precedenti, effettuate nel mese di ottobre, avevano già rivelato frammenti ossei riconducibili a diversi uomini adulti, nonché capsulazioni di munizioni da fucile. Queste informazioni offrono un quadro più ampio sulla natura delle violenze perpetrate nel passato, chiarendo il ruolo della Sima nella memoria storica della repressione franchista.

Analisi del contesto storico

Le nuove scoperte avvenute nella Sima di Jinámar sono una testimonianza tangibile della violenza subita da molti durante il regime di Franco. L’analisi dei resti e dei reperti potrebbe contribuire a identificare non solo le vittime, ma anche il periodo preciso in cui le esecuzioni avevano luogo. Le testimonianze storiche e i materiali rinvenuti, tra cui i resti di indumenti e persino una moneta, offrono ulteriori dettagli sul contesto cronologico delle violenze.

Per gli archeologi, emergere con evidenze di morte violenta in un luogo già noto per il suo uso come deposito di vittime della repressione è un compito importante e delicato, che richiede anni di ricerca per accertare in modo sistematico il materiale raccolto. Nonostante le sfide, gli archeologi si dicono ottimisti riguardo alla continuazione delle indagini e alla rivelazione di nuove informazioni preziose.

Le future campagne di scavo

Il team ha in programma di scendere per la sesta e ultima volta in questa campagna di scavi, con la speranza di confermare la scoperta del livello associato ai resti umani. Se questo risultato sarà confermato, fornirà indicazioni importanti per le campagne future e faciliterà la pianificazione di ulteriori indagini. L’obiettivo è non solo scoprire e analizzare i reperti, ma anche garantire la protezione del sito e installare elementi informativi che possano educare il pubblico sulla sua importanza storica.

Le operazioni di scavo nella Sima di Jinámar non si limitano a un’analisi unilaterale; esse rappresentano un passo importante verso la comprensione più profonda della storia della Spagna, contribuendo così a una memoria collettiva che non deve essere dimenticata. Sinora, ogni fase dell’intervento ha portato alla luce elementi che si intrecciano con la memoria delle vittime, dimostrando che la ricerca archeologica non è solo una questione di scoperte materiali, ma anche di restituzione di storie e identità.