Isole Canarie

Crisi del commercio locale a Las Palmas: il caso di Mesa y López

La trasformazione della via Mesa y López a Las Palmas mette in crisi i piccoli commercianti, costretti a chiudere o trasferirsi, mentre le grandi marche dominano il mercato e l’identità locale si perde.

La trasformazione della via Mesa y López, considerata storicamente uno dei principali assi commerciali di Las Palmas di Gran Canaria, ha suscitato preoccupazioni tra i piccoli e medi commercianti. A causa degli alti costi di affitto, molti di questi sono costretti a chiudere o a trasferirsi in strade secondarie, mentre i negozi online emergono come un’alternativa sempre più attrattiva. La direttrice della Zona Commerciale, Pepi Peinado, ha espresso il suo timore riguardo alla crescente omologazione delle aree commerciali, un fenomeno che non riguarda solo la capitale canaria, ma si osserva in altre città spagnole.

Crisi del commercio locale a Las Palmas: il caso di Mesa y López

Supremazia delle grandi marche

La situazione degli affitti sulla via Mesa y López è allarmante, simile a quella di altre zone commerciali importanti della città. Pepi Peinado ha specificato che i costi nelle aree centrali, in particolare nei pressi di grandi nomi come El Corte Inglés, sono ai massimi storici. In queste zone, le piccole imprese faticano a trovare uno spazio, poiché gli affitti elevati favoriscono l’insediamento solo delle grandi marche, come quelle appartenenti al gruppo Inditex e altre catene di franchising. Queste dinamiche hanno portato all’uniformizzazione delle zone commerciali, dove i consumatori trovano sempre le stesse brand e perdono la varietà che i negozi locali potrebbero offrire.

Non è solo una questione di affitti cari; la situazione è ulteriormente complessa poiché i piccoli negozi, che avrebbero la possibilità di offrire prodotti unici e locali, sono esclusi dalla competizione diretta con le grandi aziende. Questa omologazione potrebbe derivare dalla mancanza di politiche favorevoli alle piccole imprese, lasciando i commercianti locali in difficoltà.

Affitti insostenibili

L’escalation dei costi ha creato una vera e propria barriera per i piccoli imprenditori, in particolare i liberi professionisti che vorrebbero avviare attività con marchi propri. “È estremamente difficile per un piccolo commerciante riuscire a stabilirsi in queste zone”, ha commentato Pepi Peinado, mettendo in evidenza come molti siano costretti a cercare spazi in strade meno frequentate o a scartare l’idea di un negozio fisico per dedicarsi esclusivamente al commercio online. Situazioni simili si osservano anche in altre strade della città, come Néstor de la Torre e Juan Manuel Durán, che, sebbene possano rappresentare un’alternativa, soffrono anch’esse di prezzi proibitivi.

Questa mancanza di accessibilità per i piccoli imprenditori non riguarda solo una zona specifica, ma è un problema generale che si riflette nel tessuto commerciale di Las Palmas. La necessità di modificare questa tendenza è ora più che mai urgente, affinché si possa preservare il commercio di vicinato.

Mancanza di regole

Peinado ha messo in evidenza la totale assenza di una regolamentazione nel mercato immobiliare commerciale, evidenziando la difficoltà dei commercianti nel trovare protezione normativa. I proprietari possono fissare prezzi arbitrari per gli affitti, con la possibilità che, al termine di un contratto, i costi aumentino in modo insostenibile, costringendo molte volte a chiudere attività che avevano appena cominciato a prendere piede.

Questa mancanza di controllo oltre ad espellere i piccoli commercianti, rende le aree commerciali aperte luoghi inaccessibili anche per coloro che vorrebbero innovare o diversificare le loro offerte. Si è creato un circolo vizioso: gli affitti così elevati portano molte attività a restare vuote, poiché i proprietari faticano a trovare inquilini disposti ad accettare tali costi. Questa situazione non colpisce solo i commercianti, ma ha anche un impatto negativo sull’identità della città e sulla sua attrattiva complessiva.

La concorrenza dei centri commerciali

Un ulteriore elemento che contribuisce alla crisi delle vie commerciali è la concorrenza con i centri commerciali, i quali sono in grado di offrire affitti più bassi e vantaggi aggiuntivi come parcheggi gratuiti, rendendoli irresistibili per i consumatori. “I centri commerciali attraggono i clienti grazie alla loro comodità e prezzi accessibili”, ha affermato Peinado, sottolineando come queste dinamiche stiano svuotando le tradizionali aree commerciali.

La presenza di grandi strutture commerciali ha quindi un impatto diretto sulle piccole attività a conduzione familiare, che faticano a competere e a sopravvivere in un ambiente così competitivo. La difficoltà si amplifica, proprio nel contesto delle spese minime che un piccolo commerciante deve affrontare, come il costo del personale e delle merci, che rendono la competizione con le multinazionali praticamente impossibile.

La perdita dell’identità locale

La spirale descritta da Peinado può rivelare un futuro preoccupante per i piccoli commercianti di Las Palmas. Il peso degli affitti esorbitanti, unitamente ai costi operativi, mette a rischio l’esistenza stessa delle piccole imprese. Le imprese locali si trovano ad affrontare un’ulteriore sfida: mantenere l’identità e la diversità del commercio, sempre più minacciata da grandi marchi e catene di franchising.

Questo è un problema che non riguarda solo alcune strade della capitale, ma si estende a tutta Las Palmas e anche ad altre città spagnole. Le grandi aziende stanno erodendo il tessuto commerciale locale, spingendo i piccoli negozi a chiudere e ridimensionando l’unicità dei quartieri. La tecnologia e l’e-commerce, da un lato, si presentano come opportunità, ma dall’altro rappresentano anche una minaccia per la diversità commerciale delle città. La protezione delle piccole attività dovrebbe divenire una priorità, affinché l’identità culturale e commerciale possa continuare a fiorire anche nelle realtà urbane modernizzate.