A Tenerife, il PSOE nel Cabildo di Tenerife presenterà una propria mozione per il 25N e non sosterrà la proposta di Coalición Canaria e Partito Popolare, accusando entrambe le forze di “sbiancare e normalizzare l’estrema destra nelle istituzioni chiave dell’isola” e di “mancare della coerenza necessaria per guidare un impegno reale contro la violenza di genere”. La formazione socialista si allinea inoltre alle richieste dei collettivi femministi e avverte del rischio di perdere 10,4 milioni del Pacto de Estado se non verranno spesi in tempo.

Decisione del gruppo socialista
Secondo il gruppo, la mozione alternativa nasce dalla convinzione che, pur di fronte all’urgenza del 25N, non si possa “sbiancare e normalizzare l’estrema destra” con accordi istituzionali. Per questo il PSOE opta per un testo proprio, che reputa più coerente con un impegno effettivo contro la violenza di genere.
Richiesta di dimissioni nel Governo delle Canarie
Parallelamente, il PSOE si somma alla rivendicazione del Foro contra la Violencia de Género de Tenerife e della Red Feminista de Gran Canaria, chiedendo la destituzione dell’assessora del Governo delle Canarie, Candelaria Delgado, e della direttrice dell’Instituto Canario de Igualdad, Ana Brito Brito, per la loro presunta inazione.
Alleanze con Vox e voti nel Cabildo
La consigliera socialista e segretaria di Uguaglianza della Commissione Esecutiva Insulare, Priscila de León, ha sottolineato che “non si può combattere la violenza di genere mentre si integra una forza politica che la nega”, ricordando che CC e PP governano con Vox in comuni come Granadilla de Abona e Arona. Ha aggiunto che, nello stesso Cabildo di Tenerife, è stato formato un blocco ideologico con l’estrema destra, approvando bilanci e quasi tutte le iniziative “con l’appoggio sistematico di Vox, accettando tutti i suoi emendamenti e respingendo quelli del Gruppo Socialista”.
Dichiarazioni recenti dalla destra
Il gruppo socialista segnala che questo 25N arriva segnato da dichiarazioni ritenute particolarmente gravi provenienti dalla destra spagnola. Pochi giorni fa, il sindaco di Alpedrete (PP) ha relativizzato pubblicamente gli omicidi maschilisti.
Il 25 novembre non è una celebrazione
“Il 25 novembre non è una celebrazione, è un’emergenza. Quel giorno parliamo delle donne, delle bambine e dei bambini di Tenerife. Di quelle che non ci sono più. E di quelle che soffrono in silenzio. Questa non è una contesa politica: è una lotta per la vita e per la dignità”.
Fondi del Pacto de Estado a rischio
“La lotta contro il machismo ha bisogno di risorse. E le abbiamo. Ma se quei fondi non vengono spesi, li perderemo. E questo non lo denunciamo solo dalla politica: i collettivi femministi hanno già avvertito che la lentezza burocratica mette a rischio la protezione delle donne.
Perdere 10,4 milioni non è un errore minore. È un’irresponsabilità istituzionale. Vorrebbe dire lasciare le donne senza protezione e i minori senza aiuto. Non possiamo permettere che l’inefficacia amministrativa sia più forte della vita delle nostre donne, bambine e bambini”.
La mozione del PSOE
“Di fronte a chi chiede più denaro mentre si perde quello che già abbiamo, noi diciamo: utilizziamo le risorse che sono già disponibili. La nostra mozione è chiara: siamo strategici e siamo esecutori”.
I cinque accordi difesi dal PSOE, si spiega, sono i seguenti:
1. Attuazione totale di tutte le misure del Pacto de Estado nell’ambito delle competenze del Cabildo di Tenerife.
2. Esigere al Governo delle Canarie l’esecuzione integrale e urgente dei 10,4 milioni assegnati per il 2025. “Non si può perdere neppure un solo euro per mancanza di gestione”.
Il Gruppo Socialista ribadisce così la propria posizione: difendere il 25N con coerenza e capacità di gestione, senza legittimare chi nega la violenza di genere e assicurando l’uso efficace dei fondi del Pacto de Estado a tutela delle donne e dei minori.




