Nelle ultime ore, l’Isola di El Hierro ha fatto notizia a causa di una serie di eventi sismici. Nove terremoti sono stati registrati dall’Istituto Geografico Nazionale , il più forte dei quali ha raggiunto una magnitudine di 3.0. Questo articolo esamina i dettagli degli eventi sismici, la loro frequenza nella zona e le preoccupazioni espresse dagli esperti locali.
Dettagli dei terremoti registrati
A partire dal pomeriggio di venerdì, l’IGN ha registrato una serie di terremoti che hanno destato l’attenzione degli esperti. Il primo evento si è verificato alle 16:05 ora canaria, con una magnitudine di 2.6, registrato a 30 chilometri di profondità e posizionato al sud-ovest del comune di Frontera. Questo evento ha aperto una sequenza di attività sismica che ha visto diversi movimenti della terra verificarsi a intervalli ravvicinati.
Alle 17:30, un secondo terremoto è stato registrato, con una magnitudine di 2.8 a una profondità di 33 chilometri, sempre al largo di Frontera. Solo 26 minuti dopo, un nuovo terremoto di magnitudine 2.6 è stato localizzato a 30 chilometri di profondità nella stessa area. Il calcolo degli eventi sismici è continuato fino alle 19:01, quando un movimento di magnitudine 2.3 è stato registrato a 36 chilometri di profondità, al solito ovest di Frontera.
Il seguito della sequenza ha compreso un terremoto di magnitudine 2.8 a una profondità di 37 chilometri al largo di El Pinar e altri quattro eventi con magnitudini variabili tra 1.5 e 3.0 nella stessa regione. L’ultimo terremoto, notato all’01:23 di sabato, ha raggiunto una magnitudine di 2.2, complicando ulteriormente la situazione sismica della località.
La sismicità nell’ultimo decennio a El Hierro
Il direttore dell’IGN per le Isole Canarie, Ithaiza Domínguez, ha commentato la situazione sismica dell’isola, sottolineando che negli ultimi dieci anni sono stati registrati eventi sismici significativi, specialmente dopo la crisi eruttiva del 2014. Domínguez ha precisato che la zona di El Hierro registra circa 50 terremoti all’anno, con profondità comprese tra 10 e 30 chilometri per la maggior parte dei casi. Questo tasso di attività sismica è considerato normale, ma la frequenza può creare preoccupazione tra gli esperti.
Il direttore ha anche osservato che la serie di terremoti di nei giorni scorsi non è affatto anomala, ma sarebbe preoccupante se venissero registrati decine o addirittura centinaia di terremoti in un breve lasso di tempo. Tali eventi, infatti, potrebbero essere segnali di un’intrusione magmatica e quindi di un potenziale aumento dell’attività vulcanica.
In generale, la comunità scientifica continua a monitorare la situazione, ritenendo importante l’analisi di eventuali cambiamenti nel modello sismico. Finora, non sono state riscontrate anomalie significative dall’IGN, ma il monitoraggio rimane attivo nel caso vi siano modifiche nell’attività sismica che possano indicare sviluppi problematici o futuri eventi eruttivi.
Sorveglianza continua e monitoraggio delle attività
La costante sorveglianza dell’attività sismica rappresenta un elemento chiave per la sicurezza degli abitanti e dei visitatori di El Hierro. L’IGN è impegnato a seguire con attenzione gli sviluppi in tempo reale, utilizzando strumenti tecnologici avanzati per raccogliere dati e monitorare le variazioni nel comportamento sismico della zona. Questa vigilanza è vitale per fornire informazioni tempestive alla popolazione e preparare eventuali misure di emergenza.
Domínguez ha assicurato che la situazione attuale non presenta un immediato pericolo, ma ritiene essenziale rimanere all’erta. La comunità scientifica ha l’obiettivo di garantire che, nel caso si verifichi un cambiamento significativo nella frequenza o nell’intensità dei terremoti, le misure di allerta e risposta siano pronte per minimizzare ogni potenziale danno per i residenti dell’isola. Questo approccio non solo contribuisce alla sicurezza pubblica, ma fornisce anche dati utili per la ricerca scientifica e una migliore comprensione della geologia dell’arcipelago canario.