In Spagna il cambio dell’ora si applica due volte l’anno, a marzo e in ottobre, con effetti che non colpiscono tutti allo stesso modo. Il cardiologo Aurelio Rojas, noto per la divulgazione sulla salute cardiovascolare, avverte dei rischi per sonno e cuore legati a ritmi circadiani alterati. La misura nacque per sfruttare più luce naturale e ridurre i consumi, ma i benefici energetici appaiono sempre più limitati.
Secondo Rojas, «il consumo diminuisce appena lo 0,1%». A fronte di un risparmio così modesto, gli effetti sfavorevoli sulla salute risultano evidenti e coinvolgono in particolare i soggetti più vulnerabili.
Impatto sul riposo e sul cuore
Nei giorni successivi al cambio dell’ora sono frequenti insonnia, irritabilità, umore basso e un incremento degli incidenti sul lavoro. L’alterazione dei ritmi circadiani pesa soprattutto su bambini, anziani e persone con disturbi del sonno o con patologie cardiovascolari pregresse.
Rojas avverte: «Ogni volta che cambiamo ora aumentano gli infarti fino al 24%». Inoltre, gli studi più recenti indicano che l’organismo impiega in media due o tre giorni per adattarsi al nuovo orario; in presenza di sovrappeso, ipertensione, diabete o stress cronico, la transizione può richiedere fino a una settimana. In questo arco di tempo cresce la probabilità di variazioni della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, con potenziali ripercussioni sulla salute cardiovascolare.
Il riallineamento forzato incide sull’orologio biologico centrale, il nucleo soprachiasmatico. Come spiega il cardiologo, «il sole, la melatonina, il cortisolo e l’insulina smettono di essere coordinati e questo attiva il sistema nervoso simpatico». Questa sequenza di segnali scompensati può amplificare la risposta allo stress e interferire con il recupero notturno.
Come proteggersi
Per attenuare gli effetti del cambio dell’ora, è utile anticipare gradualmente i pasti e coricarsi 15–50 minuti prima già nei giorni precedenti. Tale margine aiuta il corpo a ricalibrare i ritmi circadiani senza bruschi strappi.
Nella notte del passaggio, evitare gli schermi e le cene abbondanti favorisce un sonno più stabile. È consigliata anche l’esposizione al sole la mattina successiva, così da rafforzare il segnale di sincronizzazione dell’orologio interno.
Nel primo giorno con il nuovo orario è preferibile non svolgere attività fisica intensa: con il sistema nervoso simpatico già iperattivo, l’ulteriore stimolo può risultare controproducente per il riposo e per la salute cardiovascolare.
Spagna e uno stile di vita poco allineato
Su un piano sociale, la Spagna vive in parte desincronizzata rispetto alla luce naturale: l’alba arriva tardi, si cena tardi e si dorme poco. Come sottolinea Rojas, «un orario più stabile e sincronizzato con il sole potrebbe migliorare la produttività, il riposo e perfino la salute pubblica».
Il dibattito sul cambio dell’ora si ripropone ogni anno: la finalità iniziale era il risparmio energetico, ma la letteratura scientifica suggerisce che i costi per la salute superano di gran lunga i benefici attesi.
«Uno dei pilastri fondamentali è rispettare i ritmi naturali dell’essere umano». In sintesi, un allineamento più stretto tra orari sociali e cicli luce-buio, unito a buone abitudini di igiene del sonno, può ridurre l’impatto del passaggio tra ora legale e ora solare sul cuore e sul benessere generale.