La Polizia Nazionale ha arrestato un imprenditore della ristorazione alle Canarie, a Puerto del Rosario (Fuerteventura), accusato di sfruttamento dei lavoratori stranieri in situazione irregolare. L’indagine è partita dalla testimonianza di una dipendente e ha portato a raccogliere indizi su turni abusivi, paghe molto basse e minacce. Il datore di lavoro è stato fermato per un reato contro i diritti dei lavoratori.
Denuncia e avvio dell’indagine
L’azione di polizia è scattata dopo la dichiarazione volontaria di una lavoratrice straniera, che ha riferito di aver subito abusi in una caffetteria del capoluogo di Fuerteventura. Secondo quanto esposto, la donna svolgeva mansioni senza contratto, con orari prolungati e sotto la pressione costante del proprietario.
Di conseguenza, gli investigatori hanno avviato accertamenti mirati per ricostruire i fatti e verificare le responsabilità nel contesto del sfruttamento lavorativo denunciato.
Condizioni imposte alle lavoratrici
La lavoratrice ha descritto turni “abusivi”, assenza di contratto e un clima di minaccia che la esponeva a ritorsioni. Inoltre, durante i riscontri, gli agenti hanno rintracciato due ulteriori dipendenti straniere che hanno confermato di aver lavorato nello stesso esercizio in condizioni analoghe: retribuzioni tra 400 e 600 euro, nessun diritto a ferie o giorni di riposo.
D’altro canto, è emerso che il titolare avrebbe fatto leva sulla loro condizione amministrativa, arrivando a minacciarle di denunciarle per la loro situazione irregolare e tentando di ottenere favori personali approfittando della propria posizione.
Attività della Polizia Nazionale e identificazione del responsabile
La Polizia Nazionale ha effettuato attività investigative per circa una settimana, tra il 22 settembre e il 1º ottobre, con l’obiettivo di identificare il responsabile dell’esercizio. Successivamente, sono stati raccolti elementi ritenuti sufficienti a sostenere l’ipotesi di sfruttamento dei lavoratori nel settore della ristorazione a Puerto del Rosario.
Arresto e ipotesi di reato
Una volta consolidati gli indizi, gli agenti hanno proceduto al fermo dell’imprenditore, al quale viene contestato un reato contro i diritti dei lavoratori. Un aspetto rilevante è la presunta strumentalizzazione della condizione irregolare delle dipendenti, utilizzata come meccanismo di intimidazione.
In sintesi, il caso vede un imprenditore della ristorazione alle Canarie accusato di sfruttare lavoratrici straniere in situazione irregolare, con paghe tra 400 e 600 euro, senza ferie né riposi, e ricorrendo a minacce. L’intervento della Polizia Nazionale si è concluso con l’arresto per presunto reato contro i diritti dei lavoratori a Puerto del Rosario.