Isole Canarie

Canarie, con le calme di ottobre tornano i grandi cayucos: 779 migranti in una settimana

Le calme marine di ottobre hanno riaperto la rotta verso le Isole Canarie: con il mare piatto tornano i grandi cayucos e aumenta il flusso sulla pericolosa rotta atlantica. Nonostante un calo del 59% degli arrivi via mare fino al 15 ottobre, registrato dal Ministero dell’Interno spagnolo, negli ultimi giorni si sono intensificati gli sbarchi a El Hierro, Tenerife, Lanzarote e Fuerteventura. Dalla scorsa settimana 779 persone sono riuscite a raggiungere l’arcipelago, mentre tra tre e cinque risultano disperse dopo un’operazione di soccorso notturna al largo di Lanzarote: un bilancio che conferma la durezza della migrazione alle Canarie.

Canarie, con le calme di ottobre tornano i grandi cayucos: 779 migranti in una settimana

Andamento della migrazione alle Canarie

La dinamica di ottobre è chiara: con il miglioramento del tempo e il mare più stabile, la migrazione alle Canarie tende a crescere. Fino al 15 ottobre, gli ingressi via mare erano diminuiti del 59%, ma la settimana in corso segnala un’inversione con arrivi multipli su quattro isole. Questo movimento coinvolge cayucos, piccole pateras e zodiac, evidenziando come la rotta atlantica resti una delle più rischiose al mondo per chi tenta di raggiungere l’Europa, in particolare durante le calme marine di ottobre.

Operazioni di soccorso e dispersi al largo di Lanzarote

Tra gli episodi più gravi, il racconto di diversi sopravvissuti indica che tra tre e cinque persone sono scomparse giovedì sera nel tentativo di avvicinarsi a nuoto a un cargo che stava prestando aiuto a un gommone semiaffondato, a 83 chilometri a nord-est di Lanzarote. La Guardamar Polimnia ha evacuato 55 persone dalla zona, tra cui 11 donne e 2 minori, che hanno potuto testimoniare la traversata. Con questo nuovo dramma, le vittime stimate lungo la rotta atlantica nel corso dell’anno toccano quota 400, un dato che ribadisce la pericolosità della migrazione alle Canarie.

Soccorsi verso Lanzarote e arrivi ad Arrecife

Inoltre, la Salvamar Acrux ha trasferito nel porto di Arrecife 49 uomini e due donne di origine magrebina intercettati da un aereo di Salvamento Marítimo a 78 chilometri da Lanzarote. Nella stessa giornata, a La Restinga (El Hierro) è approdato un cayuco di grandi dimensioni con soli 28 uomini a bordo, tra cui tre minori. Il numero ridotto di passeggeri e le provviste presenti hanno fatto ipotizzare agli agenti che il gruppo sia stato sorpreso durante l’imbarco dalle autorità di Kamsar, in Guinea, a 2.000 chilometri da El Hierro, prima di riprendere la rotta verso le Canarie.

Ventiquattro ore prima, altre 52 persone di origine magrebina erano arrivate su un gommone ad Arrecife. Questo flusso frammentato, tra intercettazioni in mare e approdi autonomi, conferma la pressione crescente esercitata sulle coste di Lanzarote, un nodo sensibile della migrazione alle Canarie.

El Hierro, porto di arrivo dei supercayucos

Due giorni prima dello sbarco con 28 persone, a El Hierro era entrato un supercayuco scortato dalla Salvamar Navia con 230 passeggeri a bordo: 13 donne, 3 bambini e 3 bambine. Tre occupanti sono stati trasferiti all’ospedale Virgen de los Reyes per accertamenti sanitari. L’imbarcazione è stata rilevata dal radar del SIVE a quasi 18 chilometri a sud dell’isola, confermando il ruolo di El Hierro come punto d’ingresso primario della migrazione alle Canarie.

Nel fine settimana, un altro grande cayuco con 99 persone subsahariane, tra cui dieci donne e quattro minori, è riuscito a entrare autonomamente nel porto di La Restinga. La frequenza di arrivi di barconi di grande stazza indica l’adattamento delle reti di traffico alla rotta atlantica, specie con le calme marine di ottobre.

Tenerife e Fuerteventura, traversate più lunghe

A queste operazioni si aggiunge una grande imbarcazione con 206 migranti, accompagnata dalla Salvamar Alpheratz, che ha fatto ingresso dalla bocana del porto di Los Cristianos (Tenerife). Secondo quanto riferito a bordo, la partenza è avvenuta dal Gambia, con scalo in Senegal, e la traversata è durata otto giorni: un itinerario che conferma la complessità della rotta atlantica verso le Canarie.

D’altro canto, una zodiac ha raggiunto la costa di Morro Jable (Fuerteventura) con 58 persone a bordo, tra le quali 14 donne e un minore. Questi arrivi, distribuiti su più isole e con modalità diverse, mostrano l’elasticità del fenomeno e la resilienza delle rotte della migrazione alle Canarie.

Capacità di risposta e prospettive a breve

Salvamento Marítimo, Croce Rossa, centri di accoglienza e strutture sanitarie — come l’ospedale di El Hierro — si stanno preparando a gestire un probabile incremento di arrivi nelle prossime settimane, in coincidenza con la stabilità meteorologica. Fino al 15 ottobre sono state registrate 13.491 persone: di conseguenza, la proiezione indica che il totale di fine anno resterà molto al di sotto del 2024, quando furono contabilizzati 46.843 arrivi. Resta comunque elevato il livello di attenzione sugli approdi della migrazione alle Canarie.

Le cause e l’analisi di Frontex

La maggior parte dei migranti fugge da povertà, conflitti e impatti del cambiamento climatico. Un aspetto rilevante è l’intreccio di fattori regionali: l’ultimo Análisis Anual de Riesgos 2025-26 di Frontex prevede il mantenimento di una “elevata pressione” sulle Canarie, legata alla crisi umanitaria, all’instabilità nel Sahel, all’influenza russa nell’area e ai tagli agli aiuti da parte degli Stati Uniti. Questi elementi, sommati alle calme marine di ottobre, aiutano a comprendere l’attuale intensificazione della migrazione alle Canarie lungo la rotta atlantica.

In sintesi, con il mare favorevole sono tornati i grandi cayucos e si sono moltiplicate le operazioni di soccorso attorno a Lanzarote, El Hierro, Tenerife e Fuerteventura. Numeri, rotte e condizioni meteo segnalano una fase di aumento degli arrivi, pur in un anno complessivamente inferiore al 2024, a conferma della complessità della migrazione alle Canarie.