Isole Canarie

Canarie, la tradizione degli stoppini accesi tra il 31 ottobre e il 2 novembre per i defunti

Alle Isole Canarie, tra il 31 ottobre e il 2 novembre, torna il Día de los Finaos e con esso i pabilitos, una tradizione canaria che accende la memoria dei defunti. Mentre Halloween conquista sempre più spazio tra i giovani, questa usanza locale resiste grazie a iniziative culturali e al lavoro delle istituzioni che invitano a non smarrire le radici.

Canarie, la tradizione degli stoppini accesi tra il 31 ottobre e il 2 novembre per i defunti

Origine e significato dei pabilitos

I pabilitos (o pabilos) sono piccoli lumi che, nel periodo dei Finaos, si accendono in casa e alle finestre, oppure su minuscole imbarcazioni con olio e acqua, per ricordare i cari scomparsi e, simbolicamente, guidare le anime dei defunti. Secondo la RAE, il nome di questa tradizione delle Canarie deriva dallo «stoppino che sta al centro della candela».

Il gesto, semplice e solenne, unisce famiglie e quartieri in un rito collettivo della memoria. Di conseguenza, la luce dei pabilitos assume un valore comunitario oltre che domestico, rafforzando l’identità locale nel periodo tra fine ottobre e inizio novembre.

Come si realizzavano e materiali

Tradizionalmente i pabilitos venivano ricavati da piccoli pezzi di sughero (corcho), spesso di pino, in cui si inseriva un pabilo per ottenere una fiamma tenue e costante. In alcune zone del sud di Tenerife, come Vilaflor de Chasna, queste lavorazioni artigianali — note anche come “lucitas di sughero” — sono state recuperate come parte del patrimonio culturale, con il nome di “pabilitos de corcha”.

Il risultato è una luce discreta, pensata per durare e per essere collocata in punti di passaggio, su davanzali e balconi, oppure su piccole superfici galleggianti con un velo d’olio, secondo un uso popolare che valorizza materiali naturali e facilmente reperibili.

Pratiche attuali e vitalità locale

La tradizione dei pabilitos resta più viva in alcuni comuni specifici, dove è legata a programmi culturali e laboratori che ne preservano le tecniche. Inoltre, oggi la si pratica con minore frequenza rispetto al passato, spesso all’interno di attività di salvaguardia del patrimonio promosse a livello locale.

Successivamente, nel periodo dei Finaos, molte comunità organizzano percorsi della memoria e momenti di raccoglimento, in cui la luce delle piccole candele diventa il filo conduttore di racconti e ricordi tramandati tra generazioni.

Pressioni della globalizzazione sulle tradizioni

L’internazionalizzazione delle festività ha spinto celebrazioni come Halloween e il Día de Muertos a guadagnare terreno anche alle Canarie, incidendo sulle usanze autoctone. Di conseguenza, amministrazioni e centri culturali stanno rafforzando una programmazione centrata sulle pratiche identitarie, chiedendo ai residenti di partecipare e di mantenere viva l’essenza della terra.

Inoltre, la visibilità delle tradizioni locali in questi giorni contribuisce a un equilibrio tra influenze esterne e patrimonio immateriale canario, nel quale i pabilitos restano un simbolo sobrio ma potente di continuità comunitaria.

Tra il richiamo delle feste globali e il valore delle usanze di vicinato, il Día de los Finaos riporta in primo piano il rito dei pabilitos: piccole luci che illuminano il ricordo, segno distintivo della cultura delle Isole Canarie e della sua capacità di resistere nel tempo.