Alle Canarie, i nuovi dati della Encuesta de Población Activa (EPA) del terzo trimestre segnalano che l’occupazione nelle Canarie sta perdendo slancio: gli occupati crescono di 10.500 unità su base annua (+1,1%), ben sotto la media nazionale (+2,6%). Nello stesso periodo aumentano anche i disoccupati (+4.400; +2,6%) e il tasso di disoccupazione sale al 14,6%, il secondo più alto in Spagna dopo l’Andalusia (15,3%). Su base trimestrale, il mercato del lavoro canario registra una contrazione dell’occupazione di 14.100 unità e 15.100 disoccupati in più (+9,6%), movimento inatteso che apre il dibattito tra economisti e mondo imprenditoriale sull’affidabilità del dato e sulle dinamiche cicliche in atto.

Crescita occupazionale in rallentamento
Secondo l’EPA, gli occupati aumentano di 10.500 rispetto a un anno fa, pari a un +1,1%. Si tratta di uno degli incrementi più contenuti del Paese, dove la media è del +2,6%. Dodici mesi fa, nel terzo trimestre, l’occupazione nelle Canarie cresceva di 25.540 unità, un ritmo nettamente superiore a quello attuale, confermando il quadro di decelerazione.
Disoccupazione e partecipazione al lavoro
Nonostante il lieve aumento degli occupati, i disoccupati crescono di 4.400 (+2,6% interannuale), in contrasto con il calo medio nazionale (-5,1%). La chiave è l’ingresso nel mercato del lavoro di 14.900 persone: la creazione di posti non è stata sufficiente ad assorbire l’aumento della popolazione attiva. Di conseguenza, il tasso di disoccupazione sale dello 0,2% fino al 14,6%, secondo valore più elevato dopo l’Andalusia (15,3%).
Prospettive e ciclo economico
L’economista José Miguel González, direttore di Consulenza di Corporación 5, osserva che su base annua il segno resta positivo, ma “siamo nella fase discendente della crescita del ciclo economico; vale a dire, continuiamo a migliorare, ma a ritmi decelerati, e poiché la crescita economica è la principale variabile esplicativa dell’occupazione, sta reagendo in questo modo”.
Confronto trimestrale e composizione dell’occupazione
Rispetto al secondo trimestre, l’EPA rileva una diminuzione di 14.100 occupati e un aumento di 15.100 disoccupati (+9,6%), ben al di sopra della media nazionale (+2,3%). Il tutto in un contesto in cui la popolazione in età e disponibilità al lavoro cresce appena di mille unità.
Il calo dell’occupazione ha colpito soprattutto le donne, con 11.070 interessate, a fronte di 2.900 uomini. Per tipologia lavorativa, la perdita si concentra nel settore pubblico (-7.000), mentre i dipendenti del settore privato aumentano di poco meno di mille unità. Si registra anche una forte contrazione tra gli autonomi, con 9.630 occupati in meno su base trimestrale.
Settori in calo e comparti in crescita
Le principali perdite di posti si rilevano nelle attività legate all’amministrazione pubblica e difesa, nonché nei servizi professionali, scientifici, tecnici e amministrativi. Invece, agricoltura, industria, costruzioni, commercio e ricettività mostrano aumenti dell’occupazione nel trimestre.
Dati in dubbio
Il presidente della Camera di Commercio della provincia di Santa Cruz de Tenerife si dice sorpreso da dati trimestrali “davvero negativi, con un aumento molto significativo del numero di disoccupati e anche un calo degli occupati che in nessun caso corrisponde alla situazione economica che stiamo vivendo”.
A suo avviso, “sebbene, come sottolineavamo giovedì scorso, si possa stare producendo un certo rallentamento nel ritmo di crescita, le previsioni erano che l’occupazione si sarebbe comportata bene, poiché indicatori come gli iscritti alla Previdenza sociale o il numero di disoccupati registrati a luglio, agosto e settembre mettevano in evidenza un buon andamento del mercato del lavoro”. Per questo, indica la possibilità di un’anomalia nel campione dell’EPA o di una distorsione statistica, e ritiene opportuno “attendere i trimestri successivi per verificare se si tratti di un dato puntuale o, al contrario, se il mercato del lavoro prosegua con questa dinamica, cosa che riteniamo non sarà così”.
Fattori alla base dell’aumento dei disoccupati
Per José Miguel González, l’incremento dei senza lavoro risponde a una duplice dinamica: “L’aumento della popolazione attiva ha generato una tale pressione sul numero di disoccupati che questi sono cresciuti nella prospettiva trimestrale, che, inoltre, è stata ulteriormente alimentata dalla diminuzione della popolazione occupata”.
Il quadro che emerge è quello di un’occupazione nelle Canarie ancora in crescita rispetto a un anno fa, ma con segnali di rallentamento e una dinamica trimestrale sfavorevole: disoccupazione in aumento, contrazione dell’impiego nel settore pubblico e tra gli autonomi, mentre alcuni comparti produttivi mostrano tenuta. Il monitoraggio dei prossimi trimestri sarà decisivo per misurare l’effettiva traiettoria del mercato del lavoro canario.




