Alle Canarie, gli hotel delle Canarie affrontano la stagione invernale con occupazioni elevate e tariffe al rialzo. Gli operatori stimano occupazioni medie oltre il 70% già in avvio e indicano un aumento dei prezzi attorno al 5%. “Sono finiti quei crescimenti a doppia cifra degli ultimi due anni”, afferma la portavoce di Meliá Hotels International, María Umbert, delineando un inverno di stabilità ai livelli record raggiunti di recente.
Stabilità in alta stagione e prezzi in crescita
Le previsioni per gli hotel delle Canarie puntano alla continuità dell’ottimo momento. Jordi Estalella, direttore Marketing e Vendite di Dreamplace, convalida l’analisi di Exceltur, che prevede per l’ultimo trimestre dell’anno un incremento di mezzo punto rispetto allo stesso periodo del 2024. Secondo Estalella sono terminate le “crescite brutali” accumulate dalla riapertura post pandemia.
Per Nicolás Villalobos, direttore generale del canario Grupo Cordial, si è raggiunta “la stabilizzazione a un livello molto buono”. Di conseguenza, gli alberghi delle Canarie contano su una domanda solida e prezzi in moderato aumento, con margini per mantenere la redditività durante tutta la stagione invernale.
Prenotazioni e mercati di origine
Nel contesto di incertezza geopolitica, la visione resta positiva. “Le previsioni di prenotazioni per i prossimi mesi sono anch’esse ottimistiche”, indicano dalla catena RIU. Né il rallentamento dell’economia tedesca nel secondo trimestre è riuscito a invertire la rotta: Villalobos riscontra stabilità in questo mercato chiave per le Isole, mentre il bacino britannico resta “molto forte” e quello dei Paesi nordici “va più lento”.
Neppure il cambio di strategia di Ryanair, uno dei vettori con più traffico verso l’Arcipelago, sembra incidere. “Vueling rafforza la sua presenza”, argomenta María Umbert, che aggiunge: “In generale la pianificazione degli arrivi sembra che si manterrà stabile, sia a livello dei tour operator sia sulle linee regolari”.
Nuove operazioni aeree e risposta degli operatori
In linea con questo scenario, Michael Lund Jensen, CEO di Servatur, sottolinea “l’ingresso di nuove compagnie aeree e il ritiro di alcune società, come Braathens e alcuni operatori charter”. Circostanze che, a suo giudizio, “non hanno rappresentato un ostacolo”, perché i tour operator hanno agito con rapidità trovando “alternative che garantiscono l’arrivo di turisti e mantengono la competitività” della destinazione.
Vantaggi del medio raggio e posizionamento del prodotto
In inverno, le Canarie non hanno rivali reali nel medio raggio europeo: garantiscono clima mite quando il freddo domina il continente. Le alternative per la clientela sono Caribi, Asia o Egitto, mete nettamente più lontane. Inoltre, Lund evidenzia la necessità di “puntare su innovazione e qualità” come elemento distintivo capace di “connettersi con i viaggiatori”, convincendoli che la soluzione più vicina è anche la migliore.
Senza oscillazioni, con lo sguardo all’estate
José María Mañaricua, presidente della FEHT e direttore delle operazioni di Gloria Hotels & Thalasso, sintetizza così lo scenario: “Non ci saranno oscillazioni”. Resterà comunque vigile sull’evoluzione dei mercati, soprattutto “in vista dell’estate. Se ci saranno problemi, a maggio e giugno ne soffriremo”, vaticina.
Quanto alla tenuta del mercato tedesco, Mañaricua la collega al profilo della clientela: prevalentemente pensionati con redditi garantiti. In altre parole, i contraccolpi dell’economia tedesca dovrebbero essere molto intensi per far considerare a questo segmento l’idea di rinunciare alle Canarie.
Monitoraggio del contesto internazionale
Dal Grupo IFA (Lopesan), il presidente Santiago de Armas conferma il sentimento diffuso di aver toccato un tetto che non verrà superato, ma nemmeno messo in discussione in questa alta stagione appena iniziata. “Il mercato tedesco è un po’ più basso”, rileva, ma non abbastanza da compromettere il lungo ciclo favorevole. De Armas suggerisce comunque di restare “attenti alla congiuntura internazionale”.
In sintesi, gli hotel delle Canarie aprono la stagione invernale con basi solide: occupazioni medie oltre il 70%, prezzi attesi in crescita di circa il 5% e un mix di mercati che, tra stabilità tedesca e robustezza britannica, mantiene il ritmo. Le compagnie aeree e i tour operator hanno garantito la continuità delle operazioni, mentre il posizionamento sul medio raggio e il focus su qualità e innovazione rafforzano la competitività della destinazione.