La recente protesta degli autisti di guaguas nelle Isole Canarie ha generato notevoli disagi nelle stazioni di trasporto pubblico. Fin dalle prime ore del mattino, centinaia di utenti si sono trovati bloccati, in attesa di un mezzo per spostarsi. La mancanza di veicoli circolanti e di informazioni chiare sulle tratte disponibili ha accentuato il caos, con molte persone che si sono viste costrette a cercare alternative in un clima di incertezza.
Il caos nelle stazioni di trasporto
All’alba, nelle principali stazioni come quella di Gáldar, la situazione è diventata critica. Le testimonianze degli utenti parlano di lunghe attese e di una totale mancanza di comunicazione sui mezzi disponibili. Una passeggera, in fila dall6:30 per prendere un guagua diretto a Las Palmas, ha descritto la frustrazione di vedere mezzi con il cartello “servizi minimi”, senza però avere idea di quali linee stessero effettivamente operando. La protesta ha colpito circa 6.000 guaguas a livello regionale, lasciando molte persone senza possibilità di muoversi.
I servizi minimi, fissati al 50% per il trasporto regolare a Gran Canaria, si sono rivelati insufficienti a soddisfare la domanda nelle ore di punta, portando a lunghe code e a bus già completamente pieni. La situazione continua a essere delicata, con gli utenti che non hanno modo di conoscere le linee attive o sospese, aggravando la già difficile esperienza di viaggio.
La protesta dei conducenti: motivazioni e date
La protesta coinvolge 9.000 conducenti di guaguas che rivendicano un miglioramento delle loro condizioni lavorative. Il piano di sciopero include interruzioni programmate per il 28 ottobre, nonché per l’11, 28 e 29 novembre e il 5 e 9 dicembre. In assenza di un accordo tra i sindacati e la parte datoriale, c’è il rischio che la protesta possa diventare indefinita a partire dal 23 dicembre.
Questo clima di instabilità ha portato alla stima di 605.000 utenti potenzialmente interessati, tra cui turisti, studenti e residenti, a trovarsi senza alternative di trasporto. Sono state tentate riunioni last-minute tra le parti coinvolte, senza però raggiungere un accordo sostanziale, mentre il settore dei trasporti merci ha ottenuto un’intesa, portando alla sospensione della propria protesta.
Servizi minimi e istruzione: una questione controversa
La Consejería de Educación ha stabilito servizi minimi del 100% per il trasporto scolastico presso le scuole pubbliche, garantendo l’accesso degli studenti a questi mezzi. Tuttavia, i privati e le scuole concertate non rientrano in questa copertura, sollevando polemiche da parte della comunità educativa. La mancanza di opzioni di trasporto per le famiglie ha ulteriormente complicato una giornata già difficile.
In merito ai mezzi di trasporto pubblici, ogni cabildo insulare ha definito autonomamente i propri servizi minimi. A Gran Canaria, l’Autorità Unica del Trasporto ha fissato questa quota al 50%, sia per le Guaguas Municipali che per Global, che collega i vari comuni dell’isola. Global ha annunciato che gestirà un numero di corse simili a quelle di un giorno festivo, fornendo dettagli sui propri orari sul sito ufficiale per agevolare la pianificazione degli utenti.
L’attuale crisi dei trasporti nelle Isole Canarie evidenzia dunque non solo le difficoltà quotidiane degli abitanti, ma anche la necessità di un dialogo efficace tra le parti interessate per evitare che situazioni simili possano ripetersi in futuro.