Le recenti indagini sul caso Koldo hanno sollevato interrogativi significativi riguardo ai legami tra il governo delle Canarie e le aziende coinvolte in contratti sanitari sospetti. Le dichiarazioni rilasciate dai funzionari governativi, tra cui il Ministro della Politica Territoriale, Ángel Víctor Torres, e il suo capo di gabinetto, Antonio Olivera, sono state contraddette dai rapporti della Guardia Civile, riaccendendo il dibattito sulla trasparenza e sull’etica nella gestione della sanità pubblica.
Le dichiarazioni contraddittorie di Torres e Olivera
Nel corso delle audizioni parlamentari, Torres e Olivera hanno negato di aver dato ordini per l’attribuzione di contratti a favore delle aziende Soluzioni di Gestione ed Eurofins Megalab. Entrambi hanno sostenuto che eventuali responsabilità ricadessero sui “tecnici” del Servizio Canario di Salute . Tuttavia, diversi rapporti della Unitá Central Operativa della Guardia Civile, resi noti nel mese di marzo e aggiornati recentemente a ottobre, forniscono prove contrarie.
Le evidenze raccolte mostrano che Torres e Olivera erano in contatto diretto con Koldo García e Ignacio Díaz Tapia, inclusi messaggi e almeno una riunione di persona tra Torres e Díaz Tapia. Koldo García, ex consigliere del Ministero dei Trasporti, si è trovato al centro di questo giro di appalti, presentando le aziende coinvolte come supporto alle operazioni di approvvigionamento di materiale sanitario, che hanno sollevato allerta per le loro modalità di acquisizione.
La commissione che ha indagato sul caso ha anche evidenziato che Soluzioni di Gestione ha guadagnato oltre 12,5 milioni di euro grazie alla vendita di mascherine. Allo stesso modo, Eurofins Megalab ha ottenuto contratti per test PCR per un valore di 5,3 milioni di euro. La questione si adombra ulteriormente dalla scoperta di un gruppo, noto come i “quattro moschettieri”, che ha interagito con García e altri funzionari per ottenere commissioni sui contratti.
Analisi dell’investigazione e delle risposte parlamentari
Durante le sedute di controllo al governo, Torres ha ribadito che non ha mai ordinato contratti a favore di queste aziende e ha esplicitato l’intero processo gestionale, dove i direttori dei servizi inoltrano proposte ai funzionari competenti, rimanendo completamente estranei alle decisioni finali. Tali affermazioni sono state messe in discussione dalla stessa Audiencia di Conti delle Canarie, che ha stimato in 20 milioni di euro gli acquisti di materiale sanitario, effettuati con pagamenti anticipati e senza garanzie.
Le reiterate negazioni fornite da Torres liquefano le aspettative di trasparenza, allorché ad agosto 2020 ricevette messaggi da Díaz Tapia con riferimento a una riunione avvenuta nel suo ufficio e nel quale si menzionava la documentazione sui test PCR. È significativo che, nonostante riaffermi di non aver mai avuto contatti con Díaz Tapia, ci siano prove di comunicazioni avvenute.
La testimonianza di Olivera ha seguito una linea analoga, negando di avere ricevuto chiamate da Díaz Tapia mentre i documenti della UCO confermano un messaggio di invito al contatto. Anche se Olivera ha specificato che il suo numero era noto a molte persone, l’assenza di chiarezza sui suoi rapporti con il settore sanitario desta scalpore e domande sull’integrità dell’intero processo.
Le implicazioni del caso per il governo canario
La situazione attuale ha generato uno stato di crisi in seno al governo delle Canarie e ha messo sotto scrutinio il comportamento dei suoi membri, evidenziando la necessità di maggiori controlli e trasparenza nelle assunzioni e contratti del settore pubblico. Il infatti che Torres e Olivera abbiano cercato di distanziarsi dalle accuse di involucri diretti offre spunti di riflessione sul funzionamento amministrativo e sull’attuazione della legge in ambito sanitario.
Questa indagine non solo potrebbe avere ripercussioni sul governo attuale, ma potrebbe anche influenzare la fiducia del pubblico nelle istituzioni sanitarie. La debolezza degli argomenti difensivi utilizzati dai membri del governo, assieme ad alla crescente diffusione di rapporti con contenuti contrastanti, pongono la questione di come si possa operare per garantire che gli appalti pubblici siano gestiti in maniera responsabile e senza influenze indebite.
La prosecuzione delle indagini desterà attenzione nella prossima legislatura, mentre i cittadini delle Canarie si chiedono se le promesse di trasparenza e responsabilità saranno mantenute a fronte del crescente scetticismo su gestione e processi decisionali.