Isole Canarie

Contenzioso amministrativo a Las Palmas: Il Gruppo Domingo Alonso contesta il subaffitto di Boluda

Il contenzioso legale tra il Gruppo Domingo Alonso e Boluda sul subaffitto di spazi nel porto di Las Palmas mette in discussione la logistica automobilistica nelle Canarie e le normative portuali.

Il recente sviluppo sulle dispute legali riguardanti il porto di Las Palmas solleva interrogativi sul futuro della logistica automobilistica nell’arcipelago delle Canarie. Il Tribunal Superior de Justicia de Canarias ha avviato un procedimento per esaminare un ricorso presentato dal Gruppo Domingo Alonso contro un accordo dell’Autorità Portuaria di Las Palmas che consente alla società Boluda di subaffittare una parte della sua terminal a Carcanarias Logistics SL. Questa controversia non solo riguarda le dinamiche commerciali ma anche il modo in cui le imprese del settore automobilistico operano all’interno del porto.

Contenzioso amministrativo a Las Palmas: Il Gruppo Domingo Alonso contesta il subaffitto di Boluda

L’accordo contestato

Il ricorso presentato dal Gruppo Domingo Alonso è una risposta diretta a una decisione che permette a Boluda di trasferire 1.200 metri quadrati della sua terminal al consorzio Carcanarias, il quale include Grupo Ari, Blas Cabrera Medina e Toyota Canarias. Queste aziende sono in diretta competizione con Domingo Alonso, che cerca di annullare l’attività di subaffitto per mantenere una posizione dominante nel mercato automobilistico delle Canarie. Il Gruppo Domingo Alonso sostiene che l’accordo non solo è dannoso per il suo business, ma mira a chiudere accesso ai rivalizzanti nel settore.

Cerimonia di inaugurazione e tensioni sottostanti

Lo scorso mese, sia il Gruppo Domingo Alonso sia Carcanarias hanno inaugurato le loro strutture nel Porto di La Luz, in un evento che ha visto la partecipazione del presidente del Governo delle Canarie, Fernando Clavijo, accompagnato da altre figure pubbliche. Tuttavia, sotto l’apparente festosità, persistono tensioni tra le aziende che mirano a massimizzare i propri investimenti nel settore della logistica automobilistica e a monopolizzare le operazioni di importazione di veicoli verso Las Palmas. Carcanarias, che ora può utilizzare gli spazi di Boluda, avrà vantaggi logistici significativi per la gestione e distribuzione delle automobili.

Vantaggi competitivi e sfide

Il subaffitto permette a Carcanarias di ridurre costi e distanze, potendo gestire l’intera operazione di ricezione e preparazione dei veicoli direttamente nel porto. Boluda ha inoltre stipulato un accordo con la compagnia navale Suardiaz per garantire che tutte le automobili vengano scaricate presso la propria terminal. Questo accordo fornisce a Carcanarias un chiaro vantaggio competitivo, permettendo una gestione più efficiente e immediata dei veicoli, cosa che non è possibile per Domingo Alonso, costretto a trasportare le sue unità in una terminal distante.

Aspetti legali del contenzioso

Il controverso accordo che consente a Boluda di cedere spazi a Carcanarias non è una novità per Domingo Alonso, che ha precedentemente tentato di fermare questa approvazione. Il Gruppo ha inviato una richiesta all’Autorità Portuaria, ma il progetto è stato approvato. Si prevede ora che la questione si risolva in sede legale, con Domingo Alonso che annuncia il suo ricorso al TSJC. Le sue argomentazioni si basano sulla presunta violazione delle normative riguardanti l’uso delle terminal portuali, sostenendo che Boluda stia operando al di fuori della portata autorizzata.

Normative e pratiche in porto

Nel contesto del porto, il subaffitto di spazi per attività affini è una pratica consueta, purché essa rientri nelle autorizzazioni date dall’amministrazione. Tuttavia, Domingo Alonso solleva dubbi sul fatto che Boluda abbia la copertura legale necessaria per svolgere attività di ispezione e preparazione dei veicoli, sostenendo che ciò costituisce un’attività industriale separata da quella originalmente concessa. Boluda ha già ottenuto l’approvazione per adattare parte della sua terminal per il nuovo servizio, incrementando le speculazioni su quale sarà l’esito delle dispute legali e il futuro delle operazioni portuali legate all’automotive.

In questo contesto competitivo e normativo, sarà il TSJC a dover dirimere il conflitto, stabilendo se le attività di Boluda rientrino nelle normative portuali attese o se, al contrario, rappresentino una violazione che chiede delucidazioni e regolamentazioni più articolate.