David Díaz è una figura storica della murga Ni Pico Ni Corto, un gruppo che ha rappresentato per lui un vero e proprio punto di riferimento nella vita. Con un legame che dura da oltre trent’anni, è stato direttore e presidente del gruppo, ricoprendo ruoli di leadership che hanno contribuito a far crescere e prosperare questa tradizione culturale. Ad eccezione di un breve periodo in cui ha esplorato il mondo della murga del nord, Trinkosos, David ha sempre trovato la sua casa in Ni Pico Ni Corto. Oggi, si trova in un momento cruciale della sua carriera: per la prima volta dopo decenni, non parteciperà al carnaval.
Un distacco difficile dopo trent’anni di impegno
Dopo tanti anni di partecipazione attiva, David manifesta le difficoltà emotive legate all’assenza dalla murga. “È complicato”, ammette; “trent’anni in Ni Pico Ni Corto lasciano un segno profondo”. Mentre sa di aver bisogno di una pausa, afferma di sentire nostalgia per i momenti trascorsi durante le prove. La stanchezza accumulata, però, lo ha spinto a prendere questa decisione, rendendosi conto della necessità di ricaricare le energie per un eventuale ritorno futuro. Disconnettersi da un ambiente che l’ha visto crescere e lavorare a stretto contatto con colleghi e amici è senza dubbio una sfida, ma per lui rappresenta anche un’opportunità.
L’assenza alle competizioni: un cambiamento significativo
Un aspetto che non può non preoccupare David è il momento delle competizioni. “Sarà difficile vedere la mia murga durante il concorso”, confessa, sottolineando come il passare del tempo e l’assenza dalla scena del carnaval possano influenzare la sua percezione di questo evento. Negli ultimi anni, sembra aver perso un po’ dell’entusiasmo che provava; nel tempo si è allontanato dalla vivacità del carnaval di strada. Tuttavia, questa assenza è stata una sua scelta, mirata a trovare nuovi stimoli e a poter un giorno tornare, possibilmente con rinnovato vigore. Non ha escluso di unirsi a nuove murghe, ma ha stabilito chiaro che, se dovesse tornare, lo farà solo con Ni Pico Ni Corto.
Nuova leadership e supporto al gruppo
Riguardo alla nuova direzione del gruppo, David esprime un fortissimo supporto per la nuova leadership, in particolare per Miguel, attualmente a capo della murga. La transizione nella direzione sembra promettente e David ha fiducia nella capacità di Miguel di portare avanti la visione del gruppo. La stabilità è un aspetto cruciale che ha visto diversi alti e bassi nel corso degli anni, e il passaggio di consegne è sempre una fase delicata. “Hanno messo a segno un buon acquisto,” afferma, parlando degli attuali sviluppi che accompagnano il gruppo verso una possibile rinascita.
Pensieri sul futuro e la rilevanza della storia della murga
L’eredità di David nel mondo della murga è innegabile. Cresciuto in un ambiente dove la tradizione e la musica si intrecciano, ha assorbito l’amore per il genere fin da piccolo. Il suo legame con Ni Pico Ni Corto va oltre la semplice partecipazione: è parte di una storia condivisa che abbraccia generazioni. Pur riconoscendo che il formato del concorso sia ben consolidato, è consapevole dell’importanza di continuare a evolversi senza rompere quel legame con il passato. Riflettendo sul suo futuro nel carnaval, David lascia aperte le porte a possibilità che nessuno può prevedere. La sua permanenza lontano dalla murga potrebbe essere la chiave per rinnovare l’entusiasmo e restituire slancio alla tradizione.
Le emozioni legate alla famiglia e il legame con Ni Pico Ni Corto
Infine, il rapporto di David con suo padre, una figura più che influente nella murga, interviene a colorare la sua narrazione. Con cinquant’anni di militanza nella murga, anche il padre di David sente il peso di quest’assenza. La storia della sua famiglia si intreccia indissolubilmente con quella di Ni Pico Ni Corto, e il calcio d’inizio verso un futuro senza di lui sarà un’estensione di ciò che hanno sempre rappresentato. Ancorando il suo cuore a questo gruppo e alla cultura che rappresenta, David assicura che Ni Pico Ni Corto rimarrà sempre nelle sue vene, pronta a tornare dove le cose meritano di essere, tra i finalisti e nel cuore della comunità.