Isole Canarie

Dopo l’allarme su 730 persone senza dimora, Dolores Padrón apre un’indagine a Santa Cruz

A Santa Cruz, la Diputación del Común guidata da Dolores Padrón sosterrà il Comune nella richiesta di amparo presentata dal sindaco José Manuel Bermúdez, di fronte a un’emergenza con più di 730 persone senza dimora in città, molte con problemi di salute mentale. È stata avviata un’indagine d’ufficio e l’11 novembre è previsto un incontro per affrontare il problema dei senzatetto a Santa Cruz.

Dopo l’allarme su 730 persone senza dimora, Dolores Padrón apre un’indagine a Santa Cruz

Sostegno istituzionale e indagine d’ufficio

Padrón ha confermato l’appoggio al capoluogo e la collaborazione con le amministrazioni locali. Ha dichiarato: “Il problema dei senzatetto è enorme e non si può scaricare sui comuni la soluzione, perciò saremo al fianco delle amministrazioni locali. Nel caso di Santa Cruz, inoltre, concederemo amparo alla richiesta del suo sindaco, José Manuel Bermúdez, con il quale terremo una riunione l’11 novembre per analizzare questa problematica. Cammineremo insieme per poter arginare, inquadrare e reindirizzare la situazione attraverso diverse risoluzioni che, come diputada del Común, posso proporre”.

Di conseguenza, la Diputación del Común ha aperto una procedura d’inchiesta di iniziativa propria per mappare la situazione dei senzatetto a Santa Cruz e in altre città dell’arcipelago, valutando risorse, criticità e spazi di coordinamento tra le amministrazioni.

Analisi delle cause e coordinamento con il territorio

Secondo Padrón, il confronto con il Comune mira a esaminare i servizi disponibili e le cause che alimentano la senza dimora, cercando punti in comune che consentano di orientare gli interventi. “Il sindaco mi ha chiamato personalmente per esprimere la sua preoccupazione per l’aumento di persone senzatetto e con problemi mentali nel capoluogo, così come per l’assenza di risposta da parte delle amministrazioni competenti. Per questo abbiamo avviato un’indagine d’ufficio e si è iniziato a chiedere relazioni alle ONG e agli enti del Terzo Settore, oltre che ai comuni di grandi città come Arona, La Laguna, Telde o Las Palmas, per vedere se esistono questioni comuni in cui converge il fenomeno della senza dimora”.

Successivamente, tali informazioni serviranno a definire raccomandazioni operative e a rafforzare il coordinamento tra Comune, Cabildo e Governo regionale, con l’obiettivo di migliorare l’accesso alle risorse e il sostegno alle persone in strada.

Una crisi che non può gravare solo sui comuni

Padrón ha evidenziato che la realtà “non è omogenea”, ma ha rimarcato che “non si possono lasciare sole le amministrazioni”. Ha aggiunto: “La Diputación sarà al fianco dei comuni perché è un tema grave, dato che alla fine sono persone che perdono la loro dignità e si vedono costrette a vivere in strada, perdendo tutti i loro diritti”.

Inoltre, ha ricordato che, pur essendo stati annunciati piani contro il sinhogarismo da parte del Governo delle Canarie e del Cabildo, la pressione sui servizi resta alta: “Un altro appunto è che dal Governo delle Canarie o dal Cabildo sono stati annunciati piani di intervento contro la senza dimora, ma la realtà è che c’è una crisi evidente alla quale non si sta dando soluzione, come ha denunciato il sindaco. È normale che i comuni siano sopraffatti da questo problema, poiché da loro dipendono gli ostelli e hanno bisogno di più risorse”.

Profili e differenze territoriali

Dai primi report emerge che i profili variano sensibilmente da una località all’altra. Come ha spiegato Padrón: “I profili delle persone senza dimora differiscono a seconda delle località, poiché l’abitazione è la causa principale delle situazioni di strada e così si riflette nella maggior parte dei reclami che ci arrivano. Pertanto, non si riduce solo a problemi di salute mentale”.

Di conseguenza, le misure non possono essere identiche ovunque. “Poiché i casi di senzatetto sono diversi a seconda dei comuni, anche le misure da applicare da parte dei rispettivi municipi lo sono, infatti ad Arona si sta realizzando un censimento delle persone senza casa, dove è stato rilevato che il 90% è straniero, mentre a Santa Cruz, secondo i loro rapporti, il 55% proviene da altri comuni. Quel che è chiaro è che c’è molto lavoro da fare e, in questo processo, la Comunità autonoma non può restare ai margini”.

Prossimi passi e obiettivi condivisi

L’incontro dell’11 novembre con José Manuel Bermúdez servirà a definire una linea d’azione congiunta per Santa Cruz. Il lavoro di raccolta dati con ONG, Terzo Settore e grandi municipi come Arona, La Laguna, Telde e Las Palmas contribuirà a individuare soluzioni concrete per l’emergenza abitativa e la senza dimora a Santa Cruz e, per estensione, a Santa Cruz de Tenerife.

Il quadro che si delinea è quello di una crisi complessa e non uniforme, con oltre 730 persone in strada nel capoluogo e un sovraccarico dei servizi comunali. La Diputación del Común ha messo in campo un’indagine d’ufficio e un percorso di collaborazione istituzionale per rafforzare risorse e coordinamento, con l’obiettivo di garantire risposte più efficaci al problema dei senzatetto a Santa Cruz.