Un drone avvistato nei pressi dell’Aeroporto di Fuerteventura ha costretto un volo di Ryanair in arrivo da Santiago de Compostela a deviare su Tenerife Sur. La decisione, presa per motivi di sicurezza comunicati dai Controladores Aéreos, arriva a pochi giorni da un episodio analogo nello stesso scalo, riaccendendo l’attenzione sui divieti di volo dei droni vicino agli aeroporti e sulle relative sanzioni.
Deviazione del volo e motivi di sicurezza
La presenza di un drone nelle adiacenze dell’Aeroporto di Fuerteventura è stata notificata alla torre di controllo, spingendo l’equipaggio del volo Ryanair proveniente da Santiago de Compostela a ricalcolare la rotta e a dirigersi verso Tenerife Sur. Di conseguenza, l’atterraggio programmato è stato modificato per garantire l’incolumità delle operazioni aeronautiche, in linea con i protocolli di sicurezza vigenti.
Secondo quanto diffuso dai Controladores Aéreos, il sorvolo non autorizzato ha reso necessario l’intervento immediato del controllo del traffico, con priorità alla gestione del rischio e alla tutela dei passeggeri in arrivo all’Aeroporto di Fuerteventura.
Precedente recente e impatto operativo
L’episodio si verifica a una settimana da un incidente simile nello stesso scalo. In quella circostanza, il 14 ottobre, il volo di un drone a meno di un chilometro dal perimetro aeroportuale portò alla sospensione temporanea delle attività tra le 07:00 e le 08:10.
Il blocco operativo interessò circa 600 passeggeri, determinò il dirottamento di due voli e causò ritardi su altri quattro. Inoltre, l’interruzione mise in evidenza la vulnerabilità delle operazioni quando i droni violano lo spazio aereo critico vicino agli aeroporti.
Zona ctr e responsabilità del pilota
In merito al caso del 14 ottobre, la Patrulla Fiscal y de Fronteras (PAFIF) identificò il responsabile: stava pilotando un drone DJI modello FLIP da 249 grammi senza l’autorizzazione del controllo del traffico aereo. Il pilota dichiarò di non conoscere la normativa e si trovava all’interno di una zona CTR (Controlled Traffic Region), ossia uno spazio aereo controllato che circonda gli aeroporti per proteggere le fasi di decollo e atterraggio.
Un aspetto rilevante è che l’uso dei droni in aree CTR è severamente limitato proprio per prevenire interferenze con le traiettorie di avvicinamento e partenza degli aeromobili, in particolare in scali come l’Aeroporto di Fuerteventura.
Sanzioni e richiamo delle autorità
La Guardia Civil ha ricordato che far volare droni in prossimità degli aeroporti è rigorosamente vietato salvo autorizzazione espressa dell’AESA (Agenzia statale per la sicurezza aerea). D’altro canto, la normativa spagnola classifica tali condotte come infrazioni molto gravi ai sensi dell’articolo 48.3 della Legge 21/2003 sulla Sicurezza Aerea.
Per queste violazioni sono previste multe comprese tra 90.001 e 225.000 euro, un quadro sanzionatorio che mira a dissuadere comportamenti pericolosi e a preservare la continuità delle operazioni in scali come Tenerife Sur e l’Aeroporto di Fuerteventura.
In sintesi, il volo Ryanair deviato su Tenerife Sur a causa di un drone vicino all’Aeroporto di Fuerteventura, insieme al recente stop operativo del 14 ottobre, conferma la centralità del rispetto delle regole sullo spazio aereo controllato e la fermezza delle autorità nel farle rispettare, con sanzioni fino a 225.000 euro per chi viola i divieti legati ai droni.