Il presidente delle Canarie, Fernando Clavijo, ha sollevato un tema di cruciale importanza riguardante la gestione dei minoreni migranti nell’Unione Europea durante il suo intervento al Comitato delle Regioni a Bruxelles. La questione diventa particolarmente urgente in considerazione dell’attuale crisi migratoria. L’articolo si concentra sulle difficoltà che affrontano i bambini e i ragazzi che arrivano soli nell’UE e sulla necessità di un approccio condiviso tra gli Stati membri.
La situazione della rotta atlantica e l’allerta sui minorenni
Durante la sua esposizione, Clavijo ha messo in evidenza che la rotta atlantica ha appena superato il record di arrivi, con oltre 40.000 persone soccorse. Questo drammatico incremento si accompagna a una tragica realtà: quest’anno, si stima che una persona abbia perso la vita ogni 45 minuti nel tentativo di raggiungere l’Europa, rincorrendo un sogno di vita migliore.
Un aspetto particolarmente preoccupante menzionato dal presidente è quello dei minoreni non accompagnati, un gruppo vulnerabile che affronta viaggi snervanti e pericolosi. Molti di questi bambini e ragazzi, che eseguono traversate oceaniche per giorni, arrivano in Europa senza un adulto a loro carico e spesso perdono i contatti con le loro famiglie nel corso della loro odissea. Clavijo ha sottolineato che, secondo i trattati internazionali, è fondamentale garantire a questi minoreni le dovute cure e protezioni, rendendo chiaro che l’assenza di supporto adeguato può avere conseguenze devastanti per il loro benessere.
La solitudine delle regioni mediterranee nella gestione della crisi migratoria
Durante il suo intervento, Clavijo ha fatto sapere che le regioni europee situate lungo le frontiere, come le Canarie, si sentono “sole” nell’affrontare la sfida dell’accoglienza dei minoreni. Nonostante l’emergenza migratoria, molti Stati membri si tirano indietro, non assumendosi le proprie responsabilità. Questo abbandono mette a dura prova le capacità delle regioni costiere, che si trovano a dover gestire una problematica complessa senza il supporto adeguato degli Stati nazionali.
Clavijo ha messo in evidenza che l’Unione Europea non fa distinzione tra adulti e minoreni non accompagnati nella sua legislazione migratoria. Di conseguenza, le regioni come le Canarie, insieme a luoghi come Marsiglia e altre città italiane, devono affrontare da sole le conseguenze legali e sociali derivanti dall’arrivo di questi bambini. Il presidente delle Canarie ha chiesto un cambio di marcia, invocando la creazione di uno “status giuridico” per i minoreni migranti che permetta loro di ricevere adeguato supporto, sia a livello comunitario che nazionale.
Necessità di un sostegno centralizzato dall’Unione Europea
Clavijo ha richiesto un intervento diretto da parte dell’Unione Europea, affinché venga fornito un aiuto concreto per gestire questa crisi. Il presidente ha criticato la posizione degli Stati membri, che spesso delegano esclusivamente alle regioni autonome la responsabilità dell’accoglienza, lasciando queste ultime a fare i conti con un problema che trascende i loro confini.
Nonostante l’urgenza della situazione, ha espresso preoccupazione per il fatto che i minoreni non accompagnati non siano stati menzionati nei rapporti ufficiali istituzionali, come quello della Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali, né nelle comunicazioni del commissario agli Affari Interni e all’Immigrazione. Clavijo ha lanciato un appello potente per costruire una strategia europea condivisa e per aumentare la sensibilizzazione sulle esigenze e i diritti di questi ragazzi.
Solidarietà e responsabilità condivisa nell’affrontare la migrazione
Infine, Clavijo ha ribadito che le regioni come le Canarie non possono farsi carico da sole della pressione migratoria che l’Unione Europea sta affrontando. È fondamentale che ci sia una solidarietà concreta e un adeguato finanziamento per garantire il diritto all’istruzione e alla protezione di tutti i minoreni che giungono nelle nostre terre.
Il presidente ha sigillato il suo messaggio sottolineando che la questione non è solo economica, ma anche una questione di diritti e di un’autentica responsabilità condivisa. Infatti, le regioni di frontiera non sono semplici punti di passaggio, ma devono essere considerate parte integrante della soluzione a questo complesso fenomeno migratorio. La richiesta è chiara: le Canarie meritano attenzione e azioni concrete dall’Unione Europea, in nome della dignità e dei diritti di tutti i minoreni migranti.