Isole Canarie

Focolaio di morbillo alle Canarie si estende a Tenerife e La Palma con otto casi

Alle Canarie è stato individuato un focolaio di morbillo che ha superato i confini insulari: i casi confermati sono ora otto. Con cinque nuovi contagi, il cluster rilevato a La Palma è diventato il più ampio degli ultimi sei anni e fa del 2025 l’anno con più persone colpite nell’Arcipelago. I casi più recenti includono anche Tenerife, e al momento tutti presentano sintomi lievi.

Focolaio di morbillo alle Canarie si estende a Tenerife e La Palma con otto casi

Evoluzione del focolaio tra La Palma e Tenerife

Il focolaio è stato identificato inizialmente a La Palma in un neonato di oltre un anno vaccinato con una sola dose, compatibile con la sua età. La Direzione Generale di Sanità Pubblica ha quindi collegato al primo caso altre due persone: un lattante di meno di un anno, non ancora vaccinabile, con cui aveva condiviso spazi, e un operatore sanitario che lo aveva assistito.

Successivamente, sono emersi cinque ulteriori contagi: due minori a La Palma e tre persone a Tenerife. Una di queste era già considerata sospetta per i sintomi e il contatto con il primo bambino. Tutti i pazienti presentano un decorso lieve, senza complicazioni segnalate.

Tracciamento e contenimento del SCS

La Direzione Generale di Sanità Pubblica del Servizio Canario della Salute ha comunicato di aver ricostruito in pochi giorni parte della catena di contagi, attivando le misure previste. «Da quando la Direzione Generale di Sanità Pubblica ha avuto conoscenza del sospetto di questi casi, ha attivato i protocolli di valutazione, follow‑up e controllo dei contatti per cercare di contenere la diffusione della malattia», ha sottolineato il direttore di Salute Pubblica, José Díaz-Flores. Le attività di tracciamento proseguono in coordinamento con la Direzione dei Servizi Sanitari dell’Area di Salute di La Palma.

Il 2025 con più casi

I dati dell’Istituto di Salute Carlos III confermano che negli ultimi due anni le Canarie hanno registrato un aumento dei casi di morbillo, dopo oltre sei anni senza notifiche. Dal 2012, la Regione aveva segnalato soltanto quattro casi tra il 2018 e il 2019, tutti importati. Tra il 2020 e il 2023 quasi nessun caso e pochissimi sospetti; poi, nel 2024, la tendenza si è invertita.

Andamento recente e dati dell’ISCIII

Nel 2024 sono stati confermati 7 contagi: due importati, tre correlati a quei casi importati e due rimasti in indagine. Inoltre, sono stati scartati 20 sospetti con sintomi compatibili. Nel 2025, oltre agli otto casi attuali del focolaio, sono stati registrati due casi (uno importato e uno di origine non determinata) e due casi vaccinali come effetto secondario post-vaccino, tutti con sintomatologia lieve. Quest’anno sono stati scartati 33 pazienti inizialmente sospettati.

Vaccino MMR in Spagna

In Spagna la vaccinazione trivalente contro morbillo, rosolia e parotite è entrata nel calendario pediatrico nel 1981. Grazie alle alte coperture vaccinali e all’introduzione di una seconda dose nel 1996, l’incidenza è crollata. Nel 2001 il Paese ha aderito all’obiettivo europeo di eliminazione del morbillo, varando il Piano di Eliminazione nazionale. Tra il 1999 e il 2009 l’incidenza è rimasta sotto la soglia di 1 caso ogni 100.000 abitanti l’anno. Dal 2012, tuttavia, lo scenario è cambiato a livello globale.

Le radici del movimento antivaccini

Il ritorno di malattie quasi eliminate è strettamente connesso al movimento antivaccini, alimentato dalla pubblicazione, nel 1998, di un articolo del medico britannico Andrew Wakefield su The Lancet che suggeriva un legame tra vaccino MMR e autismo. Lo studio, basato su appena 12 bambini e privo di prove solide, ebbe enorme eco mediatica. Le successive ricerche hanno dimostrato che non esiste alcuna relazione tra MMR e autismo; nel 2010 la rivista ha ritirato l’articolo e Wakefield ha perso la licenza per cattiva condotta etica e scientifica.

In Spagna, l’impatto non è stato immediato grazie alle elevate coperture—alle Canarie superiori al 95%. Nel 2017 l’OMS ha dichiarato il Paese libero da trasmissione endemica del morbillo per il basso numero di casi e focolai. Di recente, tuttavia, sono stati notificati 142 casi in undici comunità autonome e nelle due città autonome, tutti importati o collegati a importazioni, con otto focolai attivi in fase di indagine.

Richiamo alla vaccinazione

Alla luce dell’aumento dei casi, la Direzione Generale di Sanità Pubblica ribadisce l’importanza di ricevere due dosi di vaccino contro il morbillo secondo calendario, per assicurare l’immunizzazione individuale e proteggere chi non può vaccinarsi. Si invita a verificare lo stato vaccinale di bambini e bambine di quattro anni, accertando la somministrazione di due dosi, e si raccomanda alle persone nate dopo il 1978 senza documentazione di vaccinazione o pregressa malattia di rivolgersi al proprio centro sanitario.

Perché mantenere alte le coperture

Se le coperture vaccinali calano, il morbillo può ricomparire e diffondersi rapidamente, innescando focolai con possibili ricoveri e decessi, anche in Paesi sviluppati. Lo dimostra un focolaio epidemico in Texas (Stati Uniti), dove si è registrata la morte di un bambino non vaccinato per una malattia facilmente prevenibile.

Il quadro alle Canarie vede dunque un focolaio di morbillo partito da La Palma e arrivato a Tenerife, con otto casi confermati in pochi giorni. Le autorità sanitarie hanno attivato il tracciamento dei contatti e richiamano alla vaccinazione completa per contenere la trasmissione e prevenire nuovi episodi.