Magda Ivascu, una paziente oncologica di Fuerteventura, sta affrontando una situazione drammatica. Da quasi due mesi, vive con una ferita aperta al petto, in attesa di una visita al prestigioso Ospedale Doctor Negrín a Las Palmas di Gran Canaria. La sua condizione è critica, eppure non sembra ricevere le cure necessarie, dopo che le autorità sanitarie locali le hanno dichiarato che le sue condizioni sono stabili e non richiedono ulteriore intervento.
La battaglia quotidiana contro la malattia
Magda ha affrontato un lungo calvario di interventi chirurgici, avendo subito sei operazioni per un tumore al torace presso l’Ospedale Insular di Gran Canaria. L’intervento più recente ha portato a complicazioni che hanno lasciato la donna con una ferita aperta al petto sinistro, che dura ormai da più di sessanta giorni. Magda, infermiera di professione, è costretta a curarsi quotidianamente presso il centro di salute Puerto del Rosario I, ma i progressi tardano ad arrivare, e l’ansia cresce giorno dopo giorno.
“La mia attesa sembra infinita – racconta Magda – ho perso il conto dei giorni che passano, e mi chiedo se devo aspettare che un’infezione mi metta in pericolo di vita.” Oltre alla ferita, la paziente porta con sé altre sfide: ha una protesi 3D che sostituisce tre costole e ha ricevuto protesi mammarie bilaterali. Questa situazione, insieme a un dolore cronico in corso, fa parte del suo quotidiano, rendendo la vita un continuo sforzo per affrontare il dolore fisico e psicologico.
Un sistema sanitario in crisi
La situazione di Magda mette in luce le fragilità del sistema sanitario locale. Quando si è presentata con la ferita aperta all’Ospedale Generale di Fuerteventura, le è stato detto che non era di loro competenza intervenire, a meno che non vi fosse una chiara infezione. “Mi trovavo di fronte a un muro – continua Magda – i medici non sembrano preoccuparsi finché non accade qualcosa di grave.” Anche i chirurghi generali le hanno comunicato che doveva essere trattata presso gli ospedali maggiori di Gran Canaria.
Un altro aspetto frustrante per Magda è la risposta della sezione di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’Ospedale Insular, che ha dichiarato che “tutto è perfetto,” nonostante la paziente riporti sintomi preoccupanti come gonfiore e movimenti anomali nel petto. “Ho chiesto un secondo parere, ma per mia sorpresa, ho ricevuto risposte identiche,” afferma Magda.
Un appello disperato per le cure necessarie
Dopo aver presentato diverse richieste di trasferimento al Doctor Negrín, Magda attende ancora un riscontro dal 4 settembre, due giorni dopo l’apertura della ferita. “Mi hanno detto di rimanere in attesa di una chiamata dal Negrín, o, peggio, di aspettare che la mia situazione peggiori ulteriormente,” spiega. È chiaro che la frustrazione di Magda non è solo personale, ma anche rappresentativa di molte altre persone che si trovano in circostanze simili e sono obbligate a combattere per ricevere l’attenzione sanitaria di cui hanno bisogno.
“Ho lottato contro questa maledetta malattia per anni – conclude Magda – e ora mi si dice di attendere. Desidero solo un trattamento che possa migliorare la mia vita.” Nonostante le sue condizioni, sopporta anche commenti poco sensibili da parte di chi non comprende il suo stato, sottolineando che la sua apparenza esteriore non riflette la gravità della sua situazione.
L’odissea di Magda Ivascu è un’accusa eloquente alla lentezza e all’inefficienza di un sistema sanitario che, purtroppo, non riesce a garantire le cure tempestive a chi ne ha maggiormente bisogno.