Il Governo delle Canarie ha avviato la chiusura della discarica di Matas Blancas, a Pájara (Fuerteventura), con lavori di sigillatura e ripristino ambientale su 246.553 metri quadrati, equivalenti a oltre 24 ettari e a 35 campi da calcio. L’intervento, tra i più estesi dell’arcipelago, rientra nella strategia di recupero dei vertederos e prevede tre mesi di lavori, con un investimento superiore al milione di euro.
Avvio dei lavori e obiettivi ambientali
Le opere di chiusura, sigillatura e restaurazione del deposito di rifiuti inerti di Matas Blancas sono iniziate ufficialmente il 30 settembre, dopo la firma dell’atto di tracciamento, e si concluderanno il 30 dicembre 2025. All’atto di avvio erano presenti il consigliere per Politica Territoriale, Coesione Territoriale e Acque, Manuel Miranda; la direttrice esecutiva dell’Agenzia Canaria di Protezione del Medio Naturale (ACPMN), María Montserrat Ortega; la presidente del Cabildo di Fuerteventura, Lola García; e il sindaco di Pájara, Alejandro Jorge.
Per Miranda, la chiusura della discarica di Matas Blancas rappresenta “un passo importante all’interno della strategia di recupero delle discariche delle Canarie”, volta a ripristinare aree degradate e a correggere impatti storici. Tra il 2024 e il 2025 sono stati stanziati circa 4,5 milioni di euro per il sigillo di otto vertederos nell’arcipelago.
Investimento, tempi e aree di intervento
Il progetto dispone di un budget di 1.062.444 euro e un cronoprogramma di tre mesi. Si articola in quattro zone di intervento e quattro scarpate, con tecniche differenziate in base alle caratteristiche del terreno. Di conseguenza, le operazioni includono modellazioni, coperture e misure di stabilizzazione per garantire la messa in sicurezza e la corretta integrazione paesaggistica del sito.
Inquadramento europeo e stato dei procedimenti
Secondo l’ACPMN, entro la fine del 2025 resteranno da restaurare 15 dei 47 vertederos inclusi nel procedimento di infrazione aperto dalla Commissione europea nel 2015. Ortega ha precisato che questi depositi consentiranno il recupero complessivo di circa 216.000 ettari.
“L’intervento si inquadra nel piano di ripristino delle discariche interessate dal procedimento aperto dalla Commissione europea nel 2015”.
Coordinamento istituzionale e interventi collegati
La presidente del Cabildo di Fuerteventura ha sottolineato il ruolo della collaborazione tra istituzioni nella tutela del paesaggio e ha ringraziato le amministrazioni coinvolte. Inoltre, ha ricordato che sono in fase di ultimazione le opere di sigillatura della cella 4 del Complesso Ambientale di Zurita, con un investimento di 3,2 milioni di euro.
Dal canto suo, il sindaco di Pájara ha valutato l’operazione come un’opportunità per “restituire a Matas Blancas il suo valore naturale e paesaggistico”, evidenziando che l’intervento rafforza l’impegno del Comune verso una gestione sostenibile del territorio.
Ubicazione, misure tecniche e tutela della biodiversità
La discarica sorge su suolo rurale nel Barranco de Fuente Nueva, un’area con dinamica idraulica attiva. Un aspetto rilevante è la riconfigurazione del corso d’acqua interessato, così da ripristinarne il regime naturale. Inoltre, lo strato finale di copertura sarà realizzato con materiali recuperati in loco, riducendo l’impronta ambientale del progetto e migliorando l’efficienza della sigillatura della discarica.
L’area di Matas Blancas rientra nell’habitat del guirre o capovaccaio (Neophron percnopterus majorensis), unica specie di avvoltoio presente alle Canarie, classificata in pericolo di estinzione. L’insieme delle misure previste punta a salvaguardare questo patrimonio faunistico, integrando la chiusura della discarica di Matas Blancas con azioni di tutela della biodiversità.
Con un investimento superiore al milione di euro e un calendario definito, la chiusura della discarica di Matas Blancas procede nell’ambito del piano canario di recupero dei vertederos: 24 ettari verranno restituiti all’ambiente grazie al coordinamento tra Governo regionale, Cabildo e Comune, con interventi mirati alla sicurezza idraulica, alla riduzione dell’impatto e alla protezione delle specie a rischio.