Isole Canarie

Gran Canaria, bagni vietati temporaneamente alla playa de Melenara a Telde per dragoni azzurri

Telde, a Gran Canaria, ha disposto il divieto temporaneo di balneazione alla Playa de Melenara dopo l’avvistamento di diversi dragoni azzurri (Glaucus atlanticus) vicino alla riva. L’area è stata segnalata con bandiera rossa e una bandiera bianca con simbolo di meduse come misura di precauzione. Successivamente, dopo i controlli in mare, il bagno è stato nuovamente autorizzato. L’episodio riaccende l’attenzione sugli avvistamenti di dragoni azzurri alle Canarie e lungo le coste spagnole.

Gran Canaria, bagni vietati temporaneamente alla playa de Melenara a Telde per dragoni azzurri

Chiusura temporanea a Melenara

Venerdì, l’Assessorato alle Spiagge del Comune di Telde ha comunicato sui canali ufficiali la proibizione temporanea del bagno alla Playa de Melenara, a seguito della presenza di esemplari di dragoni azzurri nei pressi della battigia.

Contestualmente è stata issata la bandiera rossa insieme a una bandiera bianca con il simbolo delle meduse, informando i bagnanti del rischio di contatto e invitando alla prudenza.

L’avviso sottolineava che questi animali, nonostante l’aspetto vistoso, possono causare irritazioni importanti e dolore intenso al contatto con la pelle.

Di conseguenza, ai frequentatori della spiaggia è stato chiesto di non fare il bagno, di non toccare né avvicinarsi agli esemplari e di attenersi alle indicazioni del personale di salvataggio.

Successivamente, una ricognizione con moto d’acqua non ha rilevato ulteriori avvistamenti nella zona. L’Assessorato alle Spiagge, guidato da María Calderín, ha confermato il ripristino della bandiera verde: la balneazione è tornata consentita in condizioni di normalità.

Il Comune ha precisato che la misura era stata adottata in via temporanea e preventiva, a tutela della sicurezza dei bagnanti.

Perché i dragoni azzurri sono pericolosi

Il dragone azzurro è un mollusco marino di piccole dimensioni (circa due-quattro centimetri) che vive in superficie, galleggiando capovolto.

Si nutre di meduse, tra cui la caravella portoghese (Physalia physalis), e può accumularne le tossine nei tessuti; per questo, il contatto con la pelle umana può risultare particolarmente doloroso.

Precauzioni e sintomi più comuni

I sintomi legati al contatto includono bruciore, arrossamento e, nei soggetti più sensibili, vomito o reazioni più intense.

In caso di contatto, gli esperti raccomandano di non strofinare la zona e di non applicare acqua dolce. È preferibile risciacquare con acqua di mare o con soluzione fisiologica e rivolgersi a un presidio sanitario se il fastidio persiste.

Avvistamenti recenti alle Canarie e nella penisola

Episodi di questo tipo non sono inediti alle Canarie. Nel corso dell’anno, la presenza dei dragoni azzurri ha portato a limitazioni del bagno in diverse spiagge dell’Arcipelago.

Il 28 luglio, alcuni esemplari sono stati segnalati alla Playa de Famara, a Teguise (Lanzarote), con conseguente issata della bandiera rossa. Nella stessa settimana, la loro presenza è stata comunicata anche alla Playa de Tasarte, a La Aldea de San Nicolás (Gran Canaria), dove sono stati installati cartelli informativi senza chiudere la zona di balneazione.

All’inizio di agosto, la Playa de La Garita (Arrieta, Lanzarote) è stata chiusa temporaneamente dopo nuovi avvistamenti, in linea con i precedenti episodi.

Fuori dall’Arcipelago, il dragone azzurro è stato osservato di recente anche lungo la costa peninsulare. Il 20 agosto, la spiaggia di Santa Bárbara, a La Línea de la Concepción (Cadice), è stata chiusa dopo il ritrovamento di sei esemplari. Due giorni più tardi, il 22 agosto, un bagnante ha segnalato la presenza di dragoni azzurri alla Playa de Vivers, a Guardamar del Segura (Alicante), determinando la sospensione temporanea del bagno fino al giorno successivo.

Gli esperti ricordano che il dragone azzurro non è comune nelle acque costiere: predilige il mare aperto, ma correnti e venti possono spingerlo verso le spiagge dell’Atlantico e del Mediterraneo.

L’episodio di Melenara conferma l’approccio prudenziale adottato dalle autorità locali: intervento rapido, segnalazione chiara e monitoraggio in mare, fino al ripristino della balneazione quando l’assenza di dragoni azzurri è stata verificata.