Il rinnovato Gran Hotel Taoro riapre oggi a Puerto de la Cruz, Tenerife, dopo un investimento di 35 milioni di euro e tre anni di lavori segnati anche dalla pandemia. L’icona dell’ospitalità canaria del 1890 torna come hotel di lusso a Puerto de la Cruz, con 199 camere e suite, cinque ristoranti, centro benessere e spazi per congressi, in un progetto che unisce storia, sostenibilità ed eccellenza con viste privilegiate sul Teide e sul Valle di La Orotava. Un modello di collaborazione pubblico-privata che rilancia il Hotel Taoro Tenerife come riferimento dell’alta gamma.
Riapertura e collaborazione pubblico-privata
La riapertura del Gran Hotel Taoro si è concretizzata grazie alla sinergia tra il Grupo Timón, capogruppo di Tropical Hoteles, e il Cabildo di Tenerife. Alla visita ufficiale hanno preso parte i vertici del gruppo, Ignacio Polanco, Manuel Polanco e Borja Pérez Arauna, insieme alla presidente insulare, Rosa Dávila, al vicepresidente, Lope Afonso, al sindaco di Puerto de la Cruz, Leopoldo Afonso, e al primo vicesindaco, David Hernández, tra altri rappresentanti istituzionali.
I lavori, completati dopo tre anni e complicati dall’emergenza sanitaria, hanno restituito all’edificio l’eleganza originaria con un salto qualitativo verso il lusso, la cultura e l’avanguardia in materia di sostenibilità. Il Taoro, che fu il primo albergo delle Canarie con queste caratteristiche nel 1890 e in seguito casino, riapre così le porte con una proposta coerente con il suo lascito e con le sue celebri vedute sul Teide e sul Valle di La Orotava.
Investimento, qualità e identità di un simbolo
Durante un’ora di percorso, la delegazione ha visitato alcune aree dell’hotel rinnovato. Come ha sottolineato in seguito Ignacio Polanco, è stato fatto uno sforzo d’investimento per impiegare materiali di massima qualità e offrire strutture, servizi, gastronomia, centro congressi, camere e panorami all’altezza della storia dell’edificio. Un edificio faro, visibile in gran parte del Valle di La Orotava, che ha ospitato nel tempo membri della famiglia reale, scrittori, artisti e politici; i loro nomi identificano oggi alcune sale e suite.
Al termine della visita, Rosa Dávila ha sottolineato ai media l’importanza della riapertura, “che combina alla perfezione la storia con la sostenibilità ed eccellenza turistica”, ringraziando il gruppo che gestirà la concessione per l’impegno e l’impresa costruttrice perché la riforma “non è stata semplice”, oltre a quanti hanno sostenuto il cambiamento dal Cabildo.
Inoltre, ha ribadito la qualità delle 199 camere e suite allestite, gli spazi “diafani” e i giardini “spettacolari” offerti dall’hotel. A suo avviso, il ritorno del Taoro all’offerta alberghiera di lusso dell’Isola rappresenta “un prima e dopo per il dinamismo dell’economia e per la scommessa del Cabildo su un turismo di eccellenza, sostenibile, che è vicino al locale e valorizza l’identità”, con il “meraviglioso” sfondo del Teide “ti metta dove ti metta in questo magnifico hotel”.
Recuperare un bene “abbandonato”
Per Lope Afonso, questo passo significa che “Tenerife e il Puerto si ritrovano con la propria storia, che parla a lettere maiuscole di turismo di qualità, con un hotel che, nel corso della sua traiettoria, ha lasciato l’impronta della presenza di personalità di primo livello della storia europea e spagnola, ciò che ora si proietta con l’illusione di essere di nuovo un riferimento”. Ha evidenziato inoltre che non solo si recupera un bene patrimoniale “che era stato abbandonato, ma si migliora e si potenzia l’offerta turistica portuense, non solo ricettiva, bensì anche quella complementare, come quella relativa alla ristorazione”.
In tal senso, prevede che il Taoro tornerà a essere un punto d’incontro per la società tinerfeña e interpreta questa esperienza come prova che la collaborazione pubblico-privata può produrre risultati “con l’eccellenza come bandiera e la ricerca della massima redditività per la destinazione perché, dopotutto, parlare di turismo significa farlo di redditività economica e sociale”, con progetti “viabili” dopo uno sforzo “colossale” del Grupo Timón e occupazione di “qualità”. “Siamo, dunque, felici con una notizia molto desiderata”, ha sottolineato.
Il sindaco di Puerto de la Cruz ha affermato che, “sicuramente, viviamo uno dei giorni più importanti per il Puerto da decenni con questa riapertura, qualcosa di desiderato non solo dalla città, ma da Tenerife e dalle Canarie”. A suo avviso, l’hotel rappresenta una chiara scommessa per il turismo di qualità “che tanto desideriamo nel Puerto”, ringraziando tutti i soggetti coinvolti perché “questo grande traguardo” sia stato possibile e auspicando continuità con la riforma del Parque Taoro in cui l’hotel è inserito. David Hernández ha evidenziato il salto di qualità che comporta il ritorno del Gran Hotel Taoro, con particolare enfasi sulla sostenibilità in linea con il lavoro svolto dalle aree municipali.
Dal Grupo Timón si è rimarcata la volontà di valorizzare al massimo il ruolo di “punto di socializzazione” che il Taoro ha sempre avuto. “Vogliamo che la gente venga, visiti e si goda l’hotel, che vedano la grande opera di riabilitazione realizzata durante tre anni, che sono stati molto lunghi e con una pandemia che ci ha colpito all’inizio. Tuttavia, questa collaborazione pubblico e privata, dopo un grande investimento da parte nostra, ha fatto sì che la riforma risultasse eccellente, con materiali e impianti di ottimo livello”. Secondo quanto ribadiscono, “l’obiettivo principale è che si entri in un hotel differenziante, con centro di congresso e gastronomia di un livello superiore al resto degli stabilimenti del Puerto”.
Cinque ristoranti e centro di benessere
In questa nuova fase, il Taoro propone quasi 200 camere e suite e una ristorazione guidata da chef di prestigio, alcuni insigniti di stelle Michelin. L’offerta comprende il bar Tagoror, ispirato al lascito guanche, e cinque format: Oka, firmato da Ricardo Sanz, cucina giapponese d’autore “con anima canaria”; Lava, con Erlantz Gorostiza, alta cucina intima per otto coperti; Amalur, “un bistrot gourmet contemporaneo con radici tradizionali”; Atlántico, con colazioni a buffet vista mare; e La Carola, accanto alle piscine, dedicato alla cucina mediterranea.
Il centro SandáraWellness accoglie sia clienti dell’hotel sia visitatori, in collaborazione con la maison Anne Semonin: cinque cabine, area umida e palestra Technogym con vista sul Teide, che dà anche il nome a una spettacolare sala orientata a nord-ovest. Sono proposti trattamenti viso e corpo personalizzati con cosmetici di alta gamma.
Spazi per congressi e servizio esperienziale
Il centro congressi, collocato come in passato accanto alle piscine, offre 625 metri quadrati per una capienza fino a 650 persone, sette sale modulabili con pannelli e un’area vetrata di 120 metri quadrati, oltre a quattro ulteriori sale interne polivalenti e giardini esterni ideali per eventi, celebrazioni e presentazioni.
Nel suo “rinascimento”, il Gran Hotel Taoro introduce anche il servizio Xplora, con esperienze su misura che coniugano tre assi: la cultura “viva”, la natura “allo stato puro” e la “gastronomia di radice”, con itinerari calibrati sui diversi profili di ospiti.
Una storia di primati dal 1890 proiettata al futuro
Alla fine dell’Ottocento, imprenditori britannici e tedeschi scommisero su un hotel di lusso affacciato dall’eccezionale altura di El Taoro. Quel Gran Hotel accolse fino al 1975 parte della nobiltà e dell’aristocrazia europea: tra gli altri, il re Alfonso XIII, il Kaiser Guglielmo II, il Duca di Kent e la scrittrice Agatha Christie, che vi trovò ispirazione per alcune opere.
Oggi diverse suite e sale portano i loro nomi. Le 199 unità si articolano in 179 doppie deluxe, 8 junior suite, 8 suite, 2 grand suite e 4 suite presidenziali, tutte improntate a eleganza e innovazione, con un design coloniale contemporaneo, materiali nobili e la firma dell’artista canario Alejandro Tosco.
Con l’apertura, il Hotel Taoro Tenerife recupera il suo ruolo di simbolo territoriale e volano economico: qualità costruttiva, offerta gastronomica di livello, benessere e spazi MICE definiscono una proposta che coniuga patrimonio, sostenibilità e posizionamento d’eccellenza a beneficio di Puerto de la Cruz e dell’intera Isola.