La caduta di Amazon Web Services (AWS) avvenuta ieri ha messo in luce la vulnerabilità delle Canarie di fronte ai ciberattacchi. Terminali POS fuori uso hanno costretto molti clienti a pagare in contanti, mentre piattaforme come Fortnite, Canva, Zoom e Alexa, oltre a banche come CaixaBank e Santander, le operazioni di Visa e i trasferimenti istantanei di Bizum, hanno sofferto gravi disservizi. A Las Palmas de Gran Canaria, durante l’Oktober Tech, operatori del settore hanno ribadito l’urgenza di rafforzare la sicurezza informatica; tra loro, il presidente del Clúster Canarias Excelencia Tecnológica, Oswaldo Brito, ha avvertito che “purtroppo può accadere di nuovo e potrebbe colpire le Canarie”.
Impatto del guasto AWS e prime conseguenze
L’interruzione di AWS è durata circa quattro ore, ma è bastata a proiettare uno scenario sempre più concreto in cui gli attacchi in rete condizionano la quotidianità. Di conseguenza, negozi, ristoranti e altri esercizi hanno dovuto ricorrere al contante per l’impossibilità di usare i terminali POS, mentre centinaia di siti e app sono rimaste inaccessibili. Anche grandi entità finanziarie e servizi di pagamento digitale hanno registrato criticità, a conferma di quanto i malfunzionamenti del cloud incidano a catena su servizi essenziali.
Agenda di Oktober Tech e risposta istituzionale
Già a giugno, su proposta della Direzione generale per la Trasformazione digitale, il Consiglio di Governo ha dichiarato lo stato di emergenza tecnologica nelle Canarie. L’obiettivo è accelerare misure per rafforzare il sistema informatico dell’Esecutivo regionale e garantire il servizio alla popolazione. In questo quadro, le due giornate dell’Oktober Tech – in programma da oggi, martedì 21, a domani nella capitale grancanaria – concentrano l’attenzione sulle nuove sfide globali: ciberattacchi e difesa, intelligenza artificiale e gestione dei dati.
Aziende in crescita e il caso XRF
Un numero crescente di imprese si specializza in questi comparti a rapida crescita. Tra loro, XRF, presente alle giornate tecnologiche, con sede a Gran Canaria e il 90% della forza lavoro locale. L’azienda ha aperto uffici a Madrid per servire il mercato europeo e negli Stati Uniti per coprire i mercati americano e latinoamericano.
Il fondatore, Gustavo Medina, sintetizza così la visione dell’impresa: “Vivere, fatturare e sviluppare alle Canarie, ma con portata internazionale”. Grazie a intelligenza artificiale e realtà aumentata, XRF ha sviluppato un centro di comando virtuale per organizzare e supervisionare operazioni militari. La tecnologia trova applicazione in ambito civile e militare. A questo proposito, assicura che “questo strumento ha interessato l’esercito di terra, che sostiene lo sviluppo e l’evoluzione del progetto”.
Indipendenza tecnologica e sovranità dei dati
A proposito del guasto di Amazon, Medina avverte: “non è uno scenario futuristico, bensì una prova della nostra dipendenza da settori, fornitori e tecnologie internazionali. Ciò evidenzia la necessità di essere resilienti e cercare l’autosufficienza tecnologica”. Un aspetto rilevante è il tema dell’indipendenza tecnologica, indicata come una priorità anche da Oswaldo Brito, secondo cui “c’è una parte importante dei servizi che sono associati a strutture internazionali come Amazon o Microsoft”.
Nel concreto, il 90% dei dati europei ospitati nel cloud è gestito da compagnie statunitensi, dunque private. D’altro canto, quando si verifica un attacco o un guasto in un altro continente, l’impatto si propaga su tutta la clientela globale, fino a toccare la base dell’economia nei pagamenti e nelle transazioni, come emerso lunedì. Ciò rafforza l’idea di puntare su sicurezza informatica, resilienza e riduzione delle dipendenze esterne.
Le tic alle canarie: numeri e struttura
Per Alfonso Cabello, vicepresidente dell’Esecutivo canario e presidente di Proexca, l’ecosistema delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) nell’Arcipelago mostra indicatori superiori alla media nazionale. Le Canarie hanno chiuso il 2024 con 3.074 imprese attive, pari al 4,5% del totale nazionale. La crescita annua del comparto è stata del 6%, ben oltre la media del 3,4%. In confronto, il numero complessivo di aziende è aumentato del 2,3% nelle Canarie e dell’1,5% a livello nazionale. Quanto alla distribuzione delle attività, il 49% opera in programmazione e consulenza informatica, il 22% in riparazione di apparecchiature informatiche e il 9% in processamento dati, hosting e portali web.
Guardando alla dimensione d’impresa, il 67% delle aziende TIC canarie non ha dipendenti; il 29% conta tra uno e nove addetti; solo il 4% supera le dieci unità. A livello nazionale le quote sono rispettivamente 59%, 33% e 8%. Successivamente, Cabello sottolinea che il settore tecnologico “è già un mercato maturo alle Canarie” e invita le imprese a investire in sicurezza “come già lo sta facendo l’amministrazione con investimenti importanti”.
Il blackout di AWS ha evidenziato rischi sistemici legati alla dipendenza da fornitori globali e alla concentrazione dei dati nel cloud. Nel frattempo, istituzioni e imprese dell’Arcipelago accelerano su sicurezza informatica, ciberattacchi, intelligenza artificiale e dati, come emerso all’Oktober Tech, con l’obiettivo di aumentare la resilienza e proteggere i servizi essenziali delle Canarie.