Isole Canarie

Il caso di Miguel Ángel Ramírez: Sei anni di indagini sul presunto dissesto fiscale

Otto anni dopo la denuncia per illeciti finanziari, le indagini su Miguel Ángel Ramírez e la Unión Deportiva Las Palmas restano bloccate a causa di risorse insufficienti e complessità legali.

Otto anni dopo la denuncia contro l’imprenditore Miguel Ángel Ramírez per presunti illeciti finanziari, la situazione giuridica legata alla sua figura e alla Presidenza della Unión Deportiva Las Palmas rimane in sospeso. Le indagini, che coinvolgono diverse figure legate all’imprenditore, sono bloccate a causa della mancanza di risorse da parte della Direzione Generale delle Relazioni con l’Amministrazione della Giustizia delle Canarie, ostacolando la chiusura di un caso che si arricchisce di complessità.

Il caso di Miguel Ángel Ramírez: Sei anni di indagini sul presunto dissesto fiscale

Blocco delle indagini e risorse insufficienti

Dopo sei anni dall’apertura della querela, il Giudice di Istruzione numero 5 di Las Palmas di Gran Canaria non ha ancora preso una decisione sul futuro del caso. Attualmente, ci sono nove indagati per i reati di insolvenza punibile e violazioni dei diritti dei lavoratori, inclusi familiari e collaboratori stretti di Ramírez. Ciò che complica ulteriormente la situazione è la mancata fornitura di risorse necessarie per l’analisi del valore delle azioni della Unión Deportiva da parte dell’esperto nominato dal tribunale. Questa questione è centrale per la querela presentata nel 2018 dall’Agenzia delle Entrate e dalla Procura di Delitti Economici di Las Palmas.

Le accuse sostengono che Ramírez avrebbe gestito segretamente la sua azienda, Sicurezza Integrale Canarie , dopo aver trasferito la responsabilità della gestione a un suo collaboratore fidato, coinvolto anche nella causa. Tale manovra sarebbe stata concepita per sfuggire al pagamento di debiti accumulati con l’amministrazione pubblica.

Allegazioni e movimenti sospetti

Le autorità accusano Ramírez di aver attuato strategie per occultare i suoi beni attraverso il trasferimento di fondi verso altre società, fingendo di non avere alcun collegamento diretto con quelle entità. Questo atteggiamento avrebbe avuto l’obiettivo di eludere l’embargo dei suoi beni, una manovra pericolosa e potenzialmente illegale. Le indagini sul caso rivelano dettagli su due transazioni cruciali legate alla Unión Deportiva e a vari accordi commerciali con diverse entità che operano nel settore della sicurezza. Tra le operazioni contestate, spicca la vendita delle azioni della UD, considerata il fulcro del presunto reato.

Già nel 2017, l’Amministrazione Tributaria aveva iniziato a pignorare beni di Ramírez, incluse automobili e immobili, per un debito di sette milioni di euro che la sua società aveva accumulato. Tuttavia, la vendita delle azioni della UD, avvenuta in un contesto dubbioso, ha attirato l’attenzione delle autorità, che ritengono che questa transazione fosse viziata da irregolarità.

Difficoltà con il valore delle azioni e prestiti controversi

La questione del valore delle azioni vendute da SIC è al centro dell’indagine. Le autorità fiscali hanno messo in dubbio che i 200.000 euro dichiarati per la cessione delle azioni corrispondano al valore reale. La difesa di Ramírez punta a giustificare la transazione citando un prestito di 240.000 euro concesso alla UD, ma l’Amministrazione non è riuscita a convincersi che questa somma fosse sufficiente a coprire i debiti accumulati con SIC.

In aggiunta, un altro accordo complicato tra SIC e una società di sicurezza ha portato alla formazione di un debito non indifferente di quattro milioni di euro con la UD. Questo particolare accordo ha suscitato il sospetto di manovre camuffate per dissimulare le reali condizioni finanziarie sia di SIC che della UD, di fatto privando la prima dei fondi necessari per saldare i debiti.

Situazione attuale e sfide legali

Nonostante le accuse gravi, la situazione per Ramírez è ancora in fase di stallo a causa di un intricato sistema giudiziario e burocratico. La denuncia per insolvenza punibile è stata formalizzata nel 2017, con il successivo avvio di un procedimento di fallimento che ha visto la sua trattazione sospesa in attesa di chiarezza sullo stato dei vari atti d’accusa. Questa indagine è ancora ferma e dipende totalmente dall’analisi di esperti sul valore delle azioni della UD, un’operazione che sembra bloccata tra le maglie della giustizia.

Le autorità continuano a lavorare su diverse questioni legate a debiti insoluti e possibili manovre di evasione fiscale, ma le recenti assoluzioni e il complesso iter giudiziale hanno complicato ulteriormente la risoluzione definitiva del caso. L’argomento rimane sotto scrutinio e l’attenzione del pubblico è puntata su ulteriori sviluppi.