Il tema dell’accesso alla casa sta diventando sempre più critico nelle grandi città, e Las Palmas de Gran Canaria non fa eccezione. La sindaca Carolina Darias ha recentemente annunciato l’avvio di studi vitali per dichiarare ufficialmente alcune aree della città come “zone tensionate”. Queste misurazioni sono fondamentali per affrontare le problematiche legate al mercato immobiliare e consentire ai cittadini di accedere a case più abbordabili. Le analisi saranno inviate al Governo delle Canarie per un’ulteriore valutazione.
La dichiarazione delle zone tensionate: un passo necessario
La sindaca Darias ha evidenziato l’importanza di questo passaggio durante l’ultima riunione del Consiglio di Capitale. I tentativi di regolare le zone tensionate, ovvero quelle aree dove i prezzi degli affitti sono saliti vertiginosamente, sono stati ostacolati da lungaggini burocratiche. La sindaca ha dichiarato che il comune è determinato a rompere questo “ciclo” amministrativo che ha rallentato le azioni necessarie per garantire un accesso all’abitazione più equo per i residenti.
Queste zone, in genere caratterizzate da un elevato costo degli affitti, rendono difficile vivere per molti cittadini di Las Palmas. L’analisi delle aree che soddisfano i criteri per la dichiarazione come zone tensionate consentirà al governo di attuare misure che possano limitare l’aumento degli affitti e migliorare l’accessibilità della casa per i cittadini meno abbienti. Si tratta di un passo fondamentale per affrontare una crisi abitativa che tocca una porzione significativa della popolazione.
Obiettivi degli studi di valutazione
Il primo obiettivo di questi studi è quello di identificare in modo preciso quali aree della città necessitano di un intervento urgente. A questo riguardo, Darias ha indicato che il governo locale ha già elaborato un piano di lavoro che prevede un’analisi dettagliata delle caratteristiche delle diverse zone. Questi dati saranno utili per valutare quale tipo di politiche abitative possano essere implementate per alleviare la pressione del mercato immobiliare.
Inoltre, la sindaca ha confermato che il governo delle Canarie ha trasmesso alla Federazione Canaria dei Municipi un progetto di protocollo. Tuttavia, è emerso che le istituzioni municipali ritengono che non spetti direttamente a loro occuparsi di questa questione, un’affermazione che sottolinea la necessità di una cooperazione effettiva tra i vari livelli di governo.
La volontà di rompere il ciclo burocratico
Nonostante le difficoltà burocratiche, Darias ha chiarito che l’amministrazione comunale è determinata a proseguire con le valutazioni necessarie, affinché il Governo delle Canarie possa avere a disposizione tutte le informazioni necessarie a prendere decisioni informate. La sindaca ha ribadito che il suo obiettivo è quello di evitare che il processo si arresti ulteriormente a causa di questioni legali o di interpretazioni giuridiche, che possono solo ostacolare un intervento tempestivo.
Una volta completate le indagini, sarà il governo regionale a decidere quali zone potranno essere definite tensionate e quali strategie attuare per affrontare la crisi degli affitti. L’auspicio è che questo processo possa portare a soluzioni concrete per migliorare la qualità della vita dei cittadini e garantire un accesso più equo alla casa nella capitale delle Canarie.