Isole Canarie

Il consolato del Senegal a Gran Canaria: passaporti per 500 migranti in arrivo

Il Consolato del Senegal a Las Palmas emette passaporti per 500 migranti senegalesi, inclusi minori non accompagnati, offrendo loro opportunità di regolarizzazione e un futuro più stabile nelle Isole Canarie.

Nel contesto dell’attuale crisi migratoria nelle Isole Canarie, il Consolato del Senegal a Las Palmas di Gran Canaria sta preparando l’emissione di passaporti per circa 500 cittadini senegalesi. Tra loro si trovano migranti, comprese numerose persone minorenni non accompagnate, che alloggiano nelle isole di Gran Canaria, Lanzarote e Fuerteventura. Questa iniziativa offre una speranza concreta a quelli che si trovano in una situazione di vulnerabilità, consentendo loro di ottenere documenti e possibilmente un futuro più stabile.

Il consolato del Senegal a Gran Canaria: passaporti per 500 migranti in arrivo

Procedure amministrative presso la FAAC

A causa dell’elevato numero di richiedenti, le procedure amministrative vengono eseguite presso la sede della Federazione delle Associazioni Africane nelle Canarie . La Consolessa Katia Van Bockel ha dichiarato che questa è un’iniziativa che si teneva annualmente, ma è stata interrotta durante la pandemia. Ora, grazie alla disponibilità di una macchina per la registrazione proveniente dal Senegal e alla presenza di un agente di polizia senegalese in missione da Madrid, il processo è in grado di ripartire. “Non stiamo gestendo permessi di residenza – ha precisato la Consolessa – ma solo la documentazione senegalese, mentre per la residenza bisogna rivolgersi agli uffici di immigrazione.”

L’obiettivo principale di questo intervento è fornire un passaporto ai richiedenti, permettendo così di regolarizzare la loro situazione migratoria. Questa misura è particolarmente rilevante per i minori che sono arrivati a bordo di piccole imbarcazioni, ora accolti in centri di assistenza. Sebbene abbiano già ottenuto un numero di identificazione straniero , un passaporto è necessario affinché possano rimanere nelle isole dopo il compimento dei diciotto anni.

Situazione a Las Palmas

Nella provincia di Las Palmas, fino a mezzogiorno di lunedì scorso, sono stati elaborati 73 casi, mentre 50 sono stati respinti. La Consolessa ha espresso ottimismo, suggerendo che le cifre potrebbero risultare simili a quelle registrate nelle attività realizzate a Santa Cruz di Tenerife, dove circa il 60% delle 500 persone richiedenti ha ottenuto l’approvazione per continuare il procedimento. Tra i richiedenti, vi sono anche cittadini senegalesi che risiedono regolarmente nelle isole da molti anni, rivelando la varietà di situazioni legali e personali presenti tra i migranti.

Durante il processo sono state svolte attività volte ad agevolare il pagamento delle tasse, il controllo della documentazione e il rilascio di documenti d’identità senegalesi. La FAAC ha offerto un supporto significativo, poiché il Consolato non disponeva dello spazio necessario per gestire tutte le richieste.

Esperienza di Omar, un migrante a Gran Canaria

All’esterno della FAAC, diversi gruppi di migranti senegalesi attendono il proprio turno. Tra loro c’è Omar, un giovane di 23 anni che vive in un centro di accoglienza CEAR. Arrivato in Spagna a bordo di un cayuco, ha trascorso quattro giorni in mare insieme a 60 persone. Omar ha già avuto esperienza in un centro per minori e attualmente vive in un centro per richiedenti asilo. Il giovane non ha intento di tornare in Senegal, preferendo rimanere a Gran Canaria: “Qui mi trovo bene.”

Omar ha contatti quotidiani con la madre e la sorella in Senegal, sottolineando il suo desiderio di lavorare e svolgere un ruolo di sostegno economico per la sua famiglia. A tal proposito, si è presentato all’ufficio del Consolato, consapevole che senza un passaporto non può regolarizzare la sua situazione né cercare lavori.

La situazione emergente a Gran Canaria

Gina Emmanuel Aka Niang, vicepresidente della FAAC, ha osservato che la quantità di migranti durante queste giornate è molto aumentata rispetto alle edizioni precedenti dell’iniziativa. Ha manifestato particolare preoccupazione per la presenza di minori, molti dei quali sono bambini molto piccoli. Questa realtà è scioccante, ma apprezzabile: “È stimolante vedere il lavoro svolto dai centri di accoglienza, anche perché ora arrivano già con il loro documento d’identità,” ha dichiarato.

Aka Niang ha evidenziato l’importanza della giornata per le famiglie, considerando le attese e le difficoltà affrontate da molte persone. Con l’emergere di una nuova crisi migratoria, la leader della FAAC ha anche sottolineato che tra i richiedenti ci sono sempre più donne e bambini, segno preoccupante della crescente instabilità nelle regioni di origine.

Le associazioni presenti all’esterno della FAAC hanno fatto notare che il passaporto rilasciato garantisce solamente la documentazione come cittadini senegalesi. Tuttavia, per ottenere residenza e integrarsi nel tessuto sociale delle isole, è necessario intraprendere ulteriori passaggi. Un lungo percorso attende ancora molti migranti senegalesi nel loro tentativo di costruire una vita migliore a Gran Canaria.