Isole Canarie

Il Governo delle Canarie acquista sei camere frigorifere per le vittime dei migranti a La Restinga

Il Governo delle Canarie acquista sei camere frigorifere per conservare i corpi dei migranti nel porto di La Restinga, evidenziando la crisi infrastrutturale e la mancanza di supporto da Madrid.

Il Governo delle Canarie, attraverso la sua consigliera di Presidenza, Nieves Lady Barreto, ha deciso di procedere all’acquisto di sei camere frigorifere destinate a conservare i corpi dei migranti nel porto di La Restinga, nell’isola di El Hierro. Questa iniziativa è stata attivata in risposta alla mancanza di infrastrutture adeguate dopo il naufragio avvenuto il 28 settembre, in cui hanno perso la vita nove persone e molte altre risultano ancora disperse.

Il Governo delle Canarie acquista sei camere frigorifere per le vittime dei migranti a La Restinga

Le nuove strutture per il porto di La Restinga

Le camere frigorifere arriveranno il 24 ottobre e saranno installate all’interno di un contenitore di freddo situato nel porto. La consigliera Barreto ha condiviso la notizia durante un intervento al Parlamento, sottolineando l’importanza di questa iniziativa dopo aver visitato personalmente La Restinga e aver constatato le difficili condizioni del luogo. Dopo l’arrivo di un’imbarcazione, infatti, le attuali strutture si sono rivelate inadeguate a gestire il dramma umano cui si assiste quotidianamente.

La nuova dotazione di camere frigorifere è pensata per evitare situazioni di emergenza, come quella avvenuta in passato, dove si dovette improvvisare una soluzione con una tenda frigorifera. La situazione attuale mette in evidenza la necessità impellente di migliorare l’assistenza a chi è colpito da tali tragedie. La consigliera, con parole ferme, ha dichiarato che si tratta di una questione di dignità umana da garantire anche in situazioni tragiche.

Il dibattito sulla dignità umana

Il deputato Raúl Acosta, rappresentante del gruppo AHI e portavoce del gruppo Misto in Parlamento, ha denunciato la crisi infrastrutturale, sottolineando come la mancanza di risorse stia costringendo le autorità locali a cercare soluzioni temporanee e inadeguate. Secondo Barreto, è cruciale affrontare questo tema con la massima serietà, dato che la dignità dei migranti deve rimanere una priorità anche di fronte a situazioni emergenziali.

La consigliera ha inoltre evidenziato che le Canarie stanno affrontando la crisi migratoria senza il dovuto supporto economico da parte del Governo spagnolo. Infatti, il sostegno finanziario da Madrid è giudicato insufficiente per far fronte alle sfide umanitarie nel territorio insulare, dove le condizioni di vita si stanno facendo sempre più difficili. Il richiamo al Governo spagnolo e all’Unione Europea è chiaro: le Canarie hanno bisogno di essere aiutate nella gestione di una crisi che va ben oltre le capacità locali.

Mancanza di fondi e sostegno necessario

Nonostante la gravità della crisi e le problematiche sanitarie e educative connesse, il Governo delle Canarie continua a essere privo di fondi specifici da parte di Madrid. Barreto ha descritto questa situazione come una dimostrazione della solitudine della regione di fronte alla crisi migratoria, esprimendo preoccupazione per il fatto che anche l’Europa non fornisca il supporto necessario.

Il finanziamento insufficiente ha ripercussioni dirette sulla comunità locale, incapace di gestire efficacemente un flusso migratorio così rilevante. Questa mancanza di risorse non riguarda solo il supporto per la conservazione delle vittime ma si estende anche alla necessità di ampliare i cimiteri locali. Infatti, i comuni delle Canarie stanno facendo fatica a far fronte alle richieste, trovandosi spesso in difficoltà nell’organizzazione funeraria per le persone decedute.

È evidente che la questione richiede un intervento immediato non solo da parte del Governo spagnolo, ma anche una risposta coordinata a livello europeo. La situazione attuale non è sostenibile e evidenzia la necessità di una ristrutturazione del supporto e delle risorse a disposizione per gestire la complessità del fenomeno migratorio nell’arcipelago.