A Santa Cruz de Tenerife, il Governo delle Canarie ha formalizzato la sua opposizione al nuovo Real Decreto del Ministero della Scienza che regola la creazione di università in Spagna, una misura pensata per limitare la proliferazione di università private. Il Consiglio di Governo ha approvato l’invio di un requerimiento previo all’Esecutivo centrale, sostenendo che la norma invade competenze autonome e non considera la realtà archipielagica del territorio.
Contesto e opposizione delle Canarie
Il Consiglio di Governo delle Canarie ha dato il via libera, su proposta del Dipartimento regionale di Università, Scienza, Innovazione e Cultura, alla presentazione di un requerimiento previo contro il decreto sulla creazione di università promosso dal Ministero.
Secondo l’Esecutivo regionale, il provvedimento statale punta a rafforzare i meccanismi di controllo e supervisione del sistema universitario, ma lo fa con criteri che non tengono conto delle specificità territoriali dell’arcipelago.
Mancato riscontro alle osservazioni di aprile
La decisione arriva dopo che lo Stato non ha risposto alle osservazioni inviate dalle Canarie lo scorso aprile. Come si legge nella comunicazione ufficiale, «quando la Consejería de Universidades, Ciencia e Innovación y Cultura avvertì che il testo viola competenze autonome e non riconosce la realtà archipielagica né la specificità demografica delle Canarie, così come prevedono la Costituzione e lo Statuto di Autonomia».
Requisiti del decreto e possibili effetti
La riforma ministeriale introduce, tra l’altro, un tetto minimo di 4.500 studenti da raggiungere nei primi sei anni di attività e l’obbligo di offrire alloggio per almeno il 10% del corpo studentesco. Le università già operative hanno tre anni per adeguarsi, mentre quelle di recente creazione dispongono di cinque anni.
Per il Governo regionale, diversi requisiti del decreto sulla creazione di università — come la soglia minima di studenti iniziali, l’obbligo di offrire titoli in più aree di conoscenza e la necessità di residenze universitarie — risultano discriminatori per territori frammentati e con bassa densità di popolazione, come le Canarie.
Le parole di Migdalia Machín
La consigliera di Università, Scienza, Innovazione e Cultura, Migdalia Machín, ha sottolineato: «lo Stato non può legiferare come se tutti i territori condividessero le stesse condizioni geografiche, demografiche o economiche. Le Canarie sono un arcipelago, con un sistema universitario distribuito e con realtà molto diverse tra isole. Ignorare questa circostanza significa non riconoscere la nostra singolarità e mettere a rischio i principi di equilibrio e coesione territoriale».
Machín ha ricordato che le Canarie «hanno sempre mostrato la loro disponibilità a collaborare con lo Stato in tutte le iniziative che rafforzino il sistema universitario canario, ma nel rispetto del quadro delle competenze e del modello decentralizzato che riconosce la diversità territoriale».
In questa linea, ha aggiunto che «questo requerimiento non è un gesto di confronto, bensì una difesa legittima dell’autogoverno e dell’uguaglianza di opportunità nell’accesso alla formazione superiore».
Agenzie di qualità e competenze autonomiche
Il Governo delle Canarie avverte anche del rischio di invasione delle competenze derivante dall’intenzione di attribuire carattere vincolante ai pareri dell’ANECA, l’Agenzia nazionale di valutazione della qualità e dell’accreditamento, persino nelle comunità che dispongono di agenzie autonome iscritte nel Registro europeo delle agenzie di qualità (EQAR).
Nelle Canarie, l’Agenzia Canaria per la Qualità Universitaria e la Valutazione Educativa (Accuee) è registrata a livello europeo, a conferma della sua solidità tecnica e della piena capacità di valutare programmi e istituzioni universitarie secondo gli standard dello Spazio europeo dell’istruzione superiore.
Passi legali previsti
L’accordo approvato dal Consiglio di Governo rappresenta il passo precedente alla presentazione di un ricorso contenzioso-amministrativo dinanzi al Tribunale Supremo, come previsto dalla normativa vigente.
Con questa iniziativa, l’Esecutivo regionale ribadisce la richiesta di adattare il decreto sulla creazione di università alle peculiarità delle Canarie, salvaguardando competenze autonome, coesione territoriale e qualità del sistema universitario.